Il complesso archeologico venne alla luce nel 1987 durante dei lavori di scavo per l’acquedotto. Si tratta di una villa rustica romana, costruita e ristrutturata fra la metà del I secolo a.C. e il III secolo d. C., poi distrutta da un incendio. La villa, di circa 600 metri quadrati, è stata scavata solo in parte perché si estende anche all’interno del perimetro dell’aeroporto.
L’ampio edificio ha una parte dedicata agli ambienti produttivi, che si trovano a un livello più basso rispetto alla residenza del proprietario. L’area residenziale è pavimentata con mosaici sia policromi sia a motivi geometrici bianchi e neri con tarsie di marmo; in una stanza è stato portato alla luce il pavimento rialzato che serviva a far circolare l’aria calda per riscaldare gli ambienti.
La cosiddetta pars urbana aveva sale di rappresentanza che si affacciavano su un portico colonnato e su un cortile interno, il quale faceva da collegamento con la parte rustica, dedicata alle attività produttive della villa, probabilmente agricole. Le stanze di questo settore sono più semplici e più piccole e si affacciano sul cortile interno.
Una passerella permette di attraversare le aree scavate e di ammirare i mosaici restaurati dei tre ambienti più belli, mentre alcuni pannelli didattici permettono di approfondire le peculiarità della villa. Un piccolo antiquarium, allestito nel fienile di una residenza padronale del Settecento, ospita alcuni reperti scoperti durante gli scavi.
Informazioni
Dove: il sito archeologico si trova in via Raparoni, a Ronchi dei Legionari (GO), e può essere visitato facendo richiesta alla Biblioteca Comunale “Sandro Pertini”, via Androna Palmada, 1 – tel. +39 0481 477205 (Comune Ronchi dei Legionari- Servizio Cultura).
Orari di apertura: su richiesta – Ingresso gratuito