Il palazzo, già sede della Luogotenenza austriaca e oggi della Prefettura, fu progettato dall’architetto viennese Emil Artman tra il 1901 e il 1905 fondendo gusto neorinascimentale e art nouveau. Il monumentale doppio loggiato in pietra bianca è stretto tra due ali rivestite da mosaici dorati in vetro di Murano del viennese Giuseppe Straka con teste allegoriche, festoni e medaglioni con la croce dei Savoia, che sostituirono gli originali con le aquile imperiali.
Nei primi anni Sessanta l’arredamento degli interni fu curato dagli architetti Umberto Nordio e Aldo Cervi. Lungo lo scalone d’onore, nei mezzanini, nicchie decorative ospitano vasi in porcellana con lampadari che imitano mazzi floreali. Al secondo piano, si trovano i saloni di rappresentanza con pavimenti in legno di rovere, decorazioni a motivi floreali in stucco, lampadari in cristallo e grandi specchi entro cornici dorate e il dipinto di Cesare Sofianopulo che rappresenta san Giusto, patrono della città.
Nel salone rosso vi sono alcuni vasi con scenette galanti di ispirazione rococò e dipinti. Nella grande sala da ballo, paraste dal capitello corinzio supportano la galleria dei musicisti, decorata da elementi geometrici in stile secessionista. Nella sala da pranzo una serie di dipinti sopraporta monocromi rappresentano luoghi ed edifici di Trieste ai primi del Novecento. Nel cosiddetto Appartamento del Presidente si conservano opere di Natale Schiavoni, Giovanni Zangrando e Carlo Sbisà.
Informazioni
Dove: Piazza dell’Unità d’Italia, Trieste
Visite: la visita all’interno è consentita solo in particolari occasioni
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