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Piazza della Vittoria

Quello che era un prato incolto ai piedi del colle del Castello, venne a circondarsi di case d’abitazione durante l’espansione urbana tra il XIV e il XV secolo, per cui, questa piazza era anticamente detta Traunik (dallo sloveno “prato”).

Nel corso dei secoli ospitò le celebrazioni della città: feste, mercati, parate, giochi e cerimonie. Il suo perimetro triangolare fu arricchito nel corso del Sei e Settecento da palazzi gentilizi, dalla Chiesa barocca di Sant’Ignazio, che con le due torri campanarie coronate da cupole a cipolla manifesta l’adesione al gusto d’oltralpe, dalla Fontana del Nettuno, disegnata da Nicolò Pacassi e dalla cinquecentesca Casa Torriana, oggi sede della Prefettura. La Colonna di Sant’Ignazio fu eretta in ricordo della tremenda pestilenza del 1682.

 
 
 
 
 
 
 
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Tranvia di Opicina

La tranvia di Opicina – tram de Opcina in dialetto triestino – è una linea interurbana panoramica unica in Europa poiché si inerpica lungo un tratto in forte salita. Dal centro di Trieste, infatti, il tram raggiunge la frazione di Villa Opicina sull’altopiano del Carso, superando l’erto colle di Scorcola, con una pendenza pari al 26 %, grazie ad una tratta a trazione funicolare. La linea, progettata dall’ingegner Geiringer è in funzione dal 9 settembre 1902.

Al tram è dedicata una celebre canzone popolare, El tram de Opcina, che racconta con allegria uno spettacolare incidente occorso il 10 ottobre 1902, quando una motrice deragliò dai binari per poi arrestarsi contro una casa posta lungo la linea.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Capolinea: Piazza Guglielmo Oberdan, Trieste – Villa Opicina (linea 2)

Informazioni: www.tramdeopcina.it

Orari: partenza ogni 20 minuti dalle 7.00-20.00; percorrenza km 5

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colibi

Centro Colibrì

Il Centro per la salvaguardia dei colibrì è una Istituzione Scientifica senza fini di lucro riconosciuta dal Governo Italiano, Tedesco, Ecuadoriano e Peruviano e inoltre dal Decreto Ministeriale 165-A1/2005.

Il Centro Colibrì di Margherita Hack, è un centro di ricerca, rinato a dicembre 2013 con fondi interamente privati, in una nuova sede altamente tecnologica con laboratori, aule di ricerca e una vera e propria foresta tropicale completamente isolata dall’ambiente esterno ed è sito nel piano interrato del Città Fiera. Un percorso di 900 mq con 7 sale tematiche a contatto diretto con colibrì, farfalle, bradipi, pappagalli e formiche.
L’istituzione scientifica è ancora oggi una realtà unica in Europa e nasce con l’obiettivo  di studiare la vita, la riproduzione e le tecniche di salvaguardia dei colibrì. Su un’area di 900 mq i soci vengono immersi nella foresta tropicale dove possono ammirare dal vivo i colibrì ma anche una coppia di bradipi, i pappagalli e le farfalle. La visita del centro diventa quindi un’esperienza unica per vivere un contatto diretto con gli animali.
Un centro di ricerca dedicato alla tutela del colibrì ma altresì strumento importante per la diffusione del concetto di biodiversità.

L’ingresso avviene attraverso la sottoscrizione di una tessera associativa che ha validità annuale e consente di accedere anche successivamente ad un costo ridotto.

Informazioni


Indirizzo:
Centro Commerciale Città Fiera
Via Antonio Bardelli, 4
33035 – Torreano di Martignacco (UD)
PIANO -1

Telefono:0432/544315  – 0432/544665

Email: segreteria@centrocolibri.com

Sito: http://www.centrocolibri.com

Biglietti e visite:
L’ingresso avviene attraverso la sottoscrizione di una tessera associativa che ha validità annuale e consente di accedere anche successivamente ad un costo ridotto.
Per avere maggiori informazioni relative alle visite è possibile scrivere una mail a segreteria@centrocolibri.com o telefonare al numero 0432/544315 (lunedì – martedì – giovedì dalle 9 alle 13) oppure al numero 0432/544665 negli orari di apertura del Centro.

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Borgo di Santa Margherita del Gruagno

Località antichissima, Santa Margherita del Gruagno viene ricordata col nome di Groang nella seconda metà dell’VIII secolo. A partire dal X secolo è attestata la presenza di un castello, oggi perduto, attorno al quale, nel basso Medioevo, si strinse il borgo fortificato cinto da mura, ancora oggi visibili insieme alla torre. Al centro del borgo spicca l’antica pieve di Santa Margherita, eretta sul sacello dedicato a Santa Sabida, culto qui praticato fin dall’VIII secolo, di cui si possono vedere ancora i resti. Ben conservate la cinta muraria della cortina e la torre porta, che mantiene resti dei camminamenti di ronda. Belli anche i rustici in pietra con ampi portali voltati.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Dove: Via del Gruagno, Moruzzo, provincia di Udine

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Muggia

Borgo Antico di Muggia

Affacciata sull’ultimo lembo d’Istria, con le sue case di arenaria gialla che digradano dalle colline verso il mare, Muggia rivela le sue antiche origini e la secolare dominazione della Serenissima. Nel centro storico di Borgo Lauro le case color pastello si raccolgono attorno al mandracchio, ovvero la darsena anticamente difesa da due torri, che si spinge fin dentro l’abitato di sapore veneziano.

Tra gli edifici storici spiccano la Casa Veneta di Calle Oberdan e la casa “a gheffo” di via Verdi, che si aprono con bifore e logge su viuzze e campielli. La centrale Piazza Marconi è dominata dalla mole dell’antichissimo duomo in stile gotico veneziano con il rosone centrale e dal Municipio.

Tra le strette calli si incontrano la Portizza e tratti delle mura medievali, le tipiche case di via della Torre, la chiesa gotica di San Francesco e il Castello fino ad arrivare al nucleo di Muggia Vecchia, sull’alto del colle, ricca di testimonianze archeologiche tra cui il castelliere di Elleri e la basilica romanica di Santa Maria Assunta, risalente al X secolo.

Oltre al dialetto, un’altra tradizione che l’accomuna a Venezia è il tradizionale Carnevale, fra i più antichi d’Italia, con la sfilata dei carri allegorici, le bande musicali e i variopinti costumi.

 

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Parco_Villa_Sartorio_Trieste

Parco Villa Sartorio

Il parco è situato nell’area suburbana del colle di Montebello che, a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, era una delle aree più ricercate dalla emergente borghesia cittadina per le sue residenze di campagna.

Pietro Sartorio, commerciante di origine ligure, nel 1775, acquistò il podere Montebello e promosse interventi volti a farne assumere l’aspetto di un giardino veneto con un portale, una scala monumentale, statue e un padiglione per la musica.

Il figlio Giovanni Guglielmo Sartorio durante la prima metà dell’Ottocento ampliò l’estensione del giardino secondo il gusto romantico all’inglese inserendo molte specie provenienti dall’estero. La villa e il giardino ospitarono numerose feste e incontri mondani, frequentati dalle personalità politiche e culturali più in vista del tempo.

Nella seconda metà del secolo la proprietà fu ereditata da Pietro Sartorio che la cedette al Comune di Trieste all’inizio del Novecento.

Gli arredi scultorei del complesso furono collocati nella villa di città, oggi Civico Museo Sartorio ad eccezione dell’apparato legato al padiglione e alla gradinata.

Tra il 1924 e il 1935 la villa fu ampliata su progetto dell’architetto Lodovico Braidotti e convertita a dispensario antitubercolare per bambini.

Nella seconda metà del Novecento il parco, recintato su tutti i lati, è stato diviso in due aree: il pendio nord, con il padiglione, è rimasto legato alla struttura sanitaria, mentre il pendio sud – coperto da una macchia di sempreverdi – è stato invece utilizzato dalla municipalità come vivaio.

Recentemente ristrutturata, una parte del parco è stata riaperta al pubblico e dotata di zone di sosta e di un’area giochi.

La naturalistica alternanza tra spazi prativi e alberati, e i percorsi curvilinei creano dei piacevoli scorci prospettici sulle ben quaranta specie arboree di pregio che vi prosperano, tra cui querce e pini d’Aleppo. La serra storica può essere visitata su richiesta al personale.

 

Informazioni


Indirizzo: Strada di Fiume 225, Trieste

Superficie totale: 4,50 ha

Impianto planimetrico: all’inglese

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Comune di Trieste

Peculiarità scenografiche e compositive: busto scultoreo di Pietro Sartorio, padiglione con gradinata, pozzo, serre, stagno naturale, statue

Specie botaniche di rilievo: bagolaro, borsolo, pino d’Aleppo, pino marittimo, pino nero, pioppo bianco, platano, quercia

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Museo_Archeologico_Medioevale_Attimis

Museo Archeologico Medievale

Il museo propone al visitatore le vestigia dei castelli di epoca feudale, edificati tra il XII e il XIII secolo e posti a presidio della strada che da Cividale portava al Norico, che costituiscono il patrimonio monumentale e archeologico medievale del territorio: Attimis Superiore e Inferiore, Partistagno, Soffumbergo, Zucco, Cucagna, Cergneu, Motta e Zuccola.

Il percorso affronta la storia delle fortificazioni e della loro evoluzione architettonica, con sezioni dedicate alla coniazione della moneta nella zecca medievale, alle fasi del lavoro dell’archeologo e il metodo stratigrafico. Ampio spazio è dato alla ricostruzione della vita negli ambienti castellani del basso Medioevo, alle armi e alle armature nell’età feudale, infine, ai ritrovamenti, come la più antica Madonna lignea del Friuli, risalente alla metà del XIII secolo.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Principale 99, Attimis

Servizi: visite guidate, bookshop, laboratori didattici; accessibile ai disabili

Informazioni: www.museoattimis.it

Orario apertura: da marzo a dicembre la domenica 10.00-13.00 e 14.00-19.00; aperture straordinarie su prenotazione – tel.: 329 8993616

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 2,00 (dai 6 ai 14 e oltre i 65 anni); gratuito fino a 6 anni e disabili

Tel.: 0432 789700 / 329 8993616

Fax: 0432 789700

E-mail: info@museoattimis.it

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