Castello_Flagogna_Forgaria

Castello di Flagogna

Nel XII secolo il Castelvecchio di Flagogna era compreso nel Marchesato d’Attimis, in seguito si avvicendarono vari proprietari finchè alla metà del XIV secolo divenne proprietà dei Savorgnan. Nel 1348 l’edificio crollò per un forte terremoto e le sue pietre servirono a restaurare il Castelnuovo – detto di San Giovanni – antecedente al 1280, che sorgeva su un’altura a strapiomo ad est del vecchio castello.

Preso dalle milizie udinesi, fu dato in feudo ai nobili Valentinis che lo smantellarono prima di consegnarlo nel 1420 alla Serenissima. Tornato ai Savorgnan, venne danneggiato dalle truppe imperiali nel 1418 e ridotto definitivamente allo stato di rudere dal terremoto del 1511.

Sono ancora visibili i resti del portale e del muro difensivo munito di feritoie, parte del mastio e la piccola chiesa cinquecentesca di San Giovanni. Attualmente è in corso una ristrutturazione delle mura perimetrali.
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Castello, Frazione Flagogna, Forgaria nel Friuli

Stato di conservazione: ruderi

Come arrivare: attraverso il sentiero naturalistico segnalato che parte presso la vecchia stazione ferroviaria lasciando l’auto nel piazzale dove ha inizio il Troi di Meni (Informazioni: www.sentierinatura.it)

Informazioni: Pro loco Forgaria – Tel.: 0427 809091

Visite: solo esterni

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Kleine_Berlin_Trieste

Kleine Berlin

Il ricovero antiaereo Kleine Berlin è un complesso di gallerie ai piedi del colle di Scorcola risalenti all’occupazione tedesca del Litorale Adriatico. I cunicoli vennero creati in parte dai militari tedeschi nell’ottobre del 1943 e in parte dal Comune di Trieste, come rifugio antiaereo per la popolazione civile. Un passaggio sotterraneo segreto consentiva al comandante delle SS Odilo Globocnik di recarsi dalla sua abitazione di Villa Ara al Palazzo di Giustizia.

Nelle gallerie italiane stalattiti, stalagmiti e vaschette di concrezione, nelle quali scorre perennemente un velo d’acqua, danno l’impressione di trovarsi in un’ipogeo naturale piuttosto che in una galleria di calcestruzzo. Nella Kleine Berlin sono visibili due mostre permanenti sui bombardamenti di Trieste nel secondo conflitto mondiale e sulle cavità naturali e artificiali utilizzate dagli eserciti durante la Grande Guerra sul fronte del basso Isonzo.

 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Fabio Severo (di fronte al civico n. 11), Trieste

Informazioni: www.kleineberlin.itwww.cat.ts.it – Club Alpinistico Triestino, via Raffaele Abro 5/A – tel. +39 040 3498239; fax +39 040 8326424

Orari di apertura: ogni ultimo venerdì del mese 20.00-22.30

Visite: visita guidata a cura del Club Alpinistico Triestino (CAT) per gruppi di minimo 15, massimo 30 persone su prenotazione – Tel.: +39 339 2539712; e-mail: cat@cat.ts.it

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 2,00; studenti € 1,00

Servizi: la struttura presenta barriere architettoniche

E-mail: info@kleineberlin.it

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Villa_Chiozza

Villa Chiozza

La villa fu residenza di Luigi Chiozza (1829-1889), scienziato e imprenditore triestino nonché Accademico di Francia per meriti scientifici in agricoltura e in bachicoltura. Già collaboratore di Pasteur, fu anche ospite di Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone III a Villa Vicentina.

Nei rustici convertiti in laboratori Chiozza mise a punto le proprie ricerche di chimica applicata all’agraria, e qui, nel 1870, Louis Pasteur scoprì un rimedio alla pebrina, una malattia dei bachi da seta che aveva avuto una rovinosa ricaduta sulla produzione europea. Dopo aver creato una società di navigazione a vapore nel porto di Cervignano, nel 1865 Chiozza fondò a Perteole la prima industria della Bassa friulana, un opificio per l’estrazione dell’amido di frumento e di riso. Negli stessi anni la tenuta fu ristrutturata in stile neoclassico: il palazzo fu dotato di un ingresso bugnato a tre luci, una serliana balaustrata e sormontato da un’edicola con timpano e pinnacoli ai lati.

Da esperto botanico Chiozza si dedicò alla realizzazione dello splendido parco all’inglese, per cui fece arrivare a Scodovacca più di 140 essenze, costruendo uno scenario dove l’apparente naturalezza del paesaggio è frutto di una studiata pianificazione che sfrutta il variare del colore delle chiome a seconda del susseguirsi delle stagioni. La Villa, già sede dell’Ente regionale per lo sviluppo dell’agricoltura e della stazione meteorologica, è attualmente di proprietà della Regione Friuli Venezia Giulia.

 

 

Informazioni


Indirizzo: Via Carso 3, Località Scodovacca, Cervignano del Friuli

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Liburnia ai Filtri

La spiaggia naturista Liburnia si raggiunge dalla Strada Costiera, imboccando la via Piccard che porta alla Trattoria Bellariva e al Laboratorio di Biologia Marina (OGS). Alla fine della via si troverà sulla sinistra una scala; svoltare a destra verso il porticciolo, superarlo e seguire il sentiero fino ad arrivare al cartello indicante “FKK Zona naturista”: la prima parte della spiaggia è riservata agli associati Liburnia (società affiliata alla Federazione Naturista Italiana). Il luogo è legalmente riconosciuto come spiaggia naturista. La spiaggia è di ciottoli (vedi Filtri).

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Lago del Predil

Il lago del Predil (o di Raibl) è situato a pochi chilometri da Tarvisio, nelle vicinanze dell’abitato di Cave del Predil e del Passo del Predil, da cui prende il nome. Sorge a 959 m s. l. m., in un’antica conca glaciale, che si apre circa a metà della valle del Rio del Lago. Lungo 1,5 km e largo 500 m, è il secondo lago naturale della regione per grandezza dopo il lago di Cavazzo.

Grazie alla bellezza delle sue acque, limpide e fredde, d’un colore verde-azzurro intenso, circondanti un’isoletta, e del paesaggio molto suggestivo, è un punto di grande interesse turistico-naturalista.

Sul lago è stato costruito uno stabilimento nautico-balneare dotato di spiaggia, giochi per bambini e una scuola di windsurf; è possibile noleggiare attrezzature nautiche (barche a remi e a vela, pedalò, surf bike, kayak).

 
 
 
 
 
 
 
 
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Geo Centre Immaginario Geografico

Il Centro visite ubicato nell’ex Latteria di Malnisio è dedicato a temi geografici, idrogeologici e ambientali. Grandi ortofoto ad alta definizione della zona di Malnisio, della Valcellina e della regione Friuli Venezia Giulia sono posate a pavimento per osservare ogni dettaglio con l’ausilio di lenti d’ingrandimento; il Centro mette a disposizione dei visitatori apparati didascalici e multimediali, lavagne interattive, giochi e quiz, percorsi storici e attività di laboratorio. Inoltre, si conservano i reperti del vecchio stabilimento della latteria sociale: zangole, dalmine, mestoli e torchi per la produzione casearia.

Alle visite guidate e ai percorsi tematici nelle sale del Geo Centre, possono essere abbinati i laboratori di didattica informale dedicati alla biologia, alla chimica, all’ecologia, alle scienze della Terra e alle scienze naturali.

Il Geo Centre è gestito dall’Immaginario Scientifico, il museo della scienza interattivo e multimediale del Friuli Venezia Giulia che, nel 2007, ha aperto la sua seconda sede nell’ex Centrale Idroelettrica di Malnisio.
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni

Indirizzo: ex Latteria di Malnisio, Via Manzoni 15, Malnisio di Montereale Valcellina

Servizi: visite guidate, laboratori didattici, fototeca, archivio documentale, accessibile ai disabili

Informazioni: www.immaginariogeografico.it

Orari di apertura: aperto su prenotazione per gruppi e scuole

Ingresso: intero € 4,00;ridotto € 3 (bambini dai 6 ai 12 anni, adulti oltre i 65 anni);gratuitofino a 6 anni e oltre i 65; il biglietto da diritto a una riduzione per il Museo della Centrale & Immaginario Scientifico di Malnisio o per il Science Centre Immaginario Scientifico di Grignano-Trieste

Tel.: 0427 518169 / 040 224424

Fax: 040 224439

E-mail: info@immaginariogeografico.it

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Castelli_Forni_Sopra_Sotto

Castelli di Forni di Sopra e di Sotto

Nel 778 esisteva un castello di Forno nella Carnia, donato dal duca Tassilone di Baviera (o Masseglio), all’Abbazia di Sesto con privilegi e possessi tra cui le miniere di ferro e di rame. Successivamente nel 967 l’imperatore Ottone donava al Patriarca i feudi di Annone, l’Abbazia di Sesto e il castello chiamato di Forno. Nel Trecento il feudo venne assegnato dal Patriarca a vari vassalli finchè, nel 1326, entrambi i castelli di Forni di Sopra e di Sotto vengono acquisiti dai Savorgnan.

Il castello di Forni di Sopra o Sacuidic, che si trovava sul monte detto Cuol di Ciastiel, era già stato abbattuto nel Cinquecento, ma è stato oggetto di una recente campagna di scavo che ha portato alla luce vari reperti. Analoga sorte è toccata al castello di Forni di Sotto, in località Pra di Got, anch’esso oggetto di indagini archeologiche e interventi di valorizzazione.
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: località Cuol di Ciastiel, Forni di Sopra; località Pra di Got, Forni di Sotto

Stato di consrvazione: ruderi

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