Museo_Arte_Fabbrile_Coltellerie_Maniago

Museo dell’arte fabbrile e delle coltellerie

Il museo – ospitato al Coricama, la prima e più grande fabbrica di coltelli della storia della città – documenta la lavorazione dell’acciaio negli opifici del territorio e le innovazioni tecnologiche della moderna industria. Il percorso ripercorre l’evoluzione storica del mestiere nei vari contesti lavorativi tra macchine, utensili, gesti e saperi dei coltellinai: dalla produzione fabbrile del battiferro e la bottega artigiana fino all’insediamento delle prime officine agli inizi del Novecento.

Sezioni specifiche sono dedicate all’iconografia di coltelli e lame nella storia locale e nella mitologia, ai cicli di lavorazione dei principali materiali usati per realizzare coltelli, alla produzione e al design dei vari strumenti da taglio realizzati a Maniago, da quelli tradizionali alle ultime produzioni.

L’ultima sala ospita il Museo provinciale della vita contadina Diogene Penzi dedicata ai mestieri del fabbro e del falegname e agli utensili come fucine mobili, tenaglie, martelli, pinze, seghe, pialle, compassi e prodotti lavorati in ferro (chiodi, grappe, aratri, falci).

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Maestri del Lavoro 1, Maniago

Servizi: visite guidate su prenotazione; accessibile ai disabili

Informazioni: www.comune.maniago.pn.it

Orari di apertura: lunedì, giovedì,venerdì, sabato e domenica 9.30-12.30 e 15.30-18.30

Ingresso: intero € 4,00; ridotto € 2,00 (fino ai 25 e oltre i 60 anni e comitive di più di 10 persone); gratuito fino ai 12 anni, con FVGcard, disabili, scolaresche; non è prevista maggiorazione per le visite guidate

Tel.: 0427 709063

Fax: 0427 707202

E-mail: coricama@maniago.it

 

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI PORDENONE

Cascate_Arzino

Cascate dell’Arzino

L’Arzino è uno dei più bei torrenti alpini del Friuli Venezia Giulia. Nasce nei pressi di Sella Chiampon ed è alimentato da due sorgenti principali: la Roggia del Nanul e il Fontanone. Poco dopo la sua sorgente, circondate da boschi di faggi, una serie di cascate spettacolari lasciano spazio a grandi vasche di erosione alternate a profonde pozze smeraldine.

Le cascate sono raggiungibili senza difficoltà percorrendo una breve e comoda stradina forestale, che prende il via all’inizio della Valle di Preone. Si raggiunge prima Sella Chiampon: dopo qualche centinaio di metri a destra della strada un piccolo piazzale permette la sosta dell’auto. Poi si scende su una stretta strada forestale fino ad arrivare a un ponte che attraversa il torrente Arzino a valle delle prime cascate. Per scendere fino alla base delle altre cascate si può costeggiare il torrente o seguire ancora la strada forestale.

 
 
 
 
 
 
 
 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Castelliere_Elleri

Castelliere di Elleri

Dalla stradina sterrata che parte dietro la chiesetta di Santa Barbara, a Muggia, si giunge in cima al Monte Castellier, a 240 metri s.l.m., dove si trovano i resti del castelliere di Elleri, una costruzione tipica dell’area carsica, di natura difensiva: si trattava di una cinta di mura a secco, posta sulla sommità di un’altura, all’interno della quale si rifugiavano uomini e greggi.

L’eccezionalità del castelliere di Elleri è dovuta al fatto che fu abitato per un tempo particolarmente lungo, 2000 anni: costruito in epoca preistorica, circa nel 1600 a. C., fu abbandonato dopo il 350 d. C., in epoca romana. Il ritrovamento di alcuni frammenti di ceramiche risalenti al periodo medievale fanno supporre che il sito fosse frequentato magari saltuariamente anche fra il VI e il X secolo d. C., ma in questi secoli non si aggiunsero nuove costruzioni.

La lunga vita del castelliere è probabilmente dovuta a una serie di fattori ambientali (dalla presenza di un laghetto di acqua dolce all’abbondanza di pascolo e di terreni coltivabili) e strategici. La vicinanza al mare può essere stato un elemento chiave anche per il controllo del territorio e per la produzione del sale marino.

Del castelliere rimangono parti del muro di cinta esterno. I muri visibili sono per lo più romani, perché essendo stati costruiti per ultimi si sovrapponevano a quelli più antichi. I muri dei castellieri protostorici erano costruiti a secco, mentre i muri romani erano costruiti con malta e leganti.

La cinta muraria dei castellieri era costituita da due paramenti esterni costruiti con blocchi di grandi dimensioni, che venivano riempiti con terra e pietre. All’interno della cinta si trovavano le abitazioni e i ricoveri per gli animali. In epoca romana in base ai ritrovamenti archeologici si suppone ci fosse anche un’area cultuale.

Nel Civico Museo Archeologico di Muggia sono raccolti i reperti trovati nel sito. Oltre a una ricca collezione di ceramiche protostoriche troviamo una stele, databile al II secolo d. C., dedicata al dio Mitra, divinità adorata dalle truppe romane, il cui culto era attestato anche presso San Giovanni di Duino, vicino alle foci del Timavo. Su un lato della stele vi è una scena che raffigura l’uccisione rituale del toro, e sull’altro una scena del banchetto rituale.

Nella località di Santa Barbara, vicino al castelliere, è stata individuata anche una necropoli con 34 sepolture ad incinerazione databili tra il II e il I millennio: le tombe erano buche scavate nel terreno in cui si depositavano le ceneri dei defunti abitanti del castelliere.
 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI TRIESTE

Centro_Etnografico_Haus_van_der_Zahre_Sauris

Centro Etnografico Haus van der Zahre

Il Centro Etnografico Haus van der Zahre è ospitato in un edificio rurale del XIX secolo, tipica struttura alpina in pietra e legno di larice con i caratteristici ballatoi ad arpa e il tetto a falde coperto di scandole in legno. Qui sono raccolti gli strumenti di lavoro e i manufatti che documentano la civiltà contadina di Sauris-Zahre, comunità di coloni originari della Carinzia e del sud Tirolo che nel XIII secolo si stabilirono nell’alta valle del Lumiei.

Nel Centro vengono allestite mostre temporanee tematiche legate alla tradizione, alla storia e alla lingua del territorio: il carnevale saurano, i mestieri, la scultura lignea, l’abbigliamento tradizionale, le malghe e la fienagione, la devozione popolare.

Il Centro Etnografico di Sauris fa parte della rete museale CarniaMusei.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Località Sauris di Sopra 3/A, Sauris

Servizi: visite guidate, bookshop, laboratori didattici, accessibile ai disabili

Informazioni: www.sauris.org oppure Carniamusei. Comunità montana della Carnia – Via Carnia Libera 1944 29, Tolmezzo; Tel.: 0433 487779; www.carniamusei.org; E-mail: carnia.musei@cmcarnia.regione.fvg.it

Orari di apertura: da giugno a settembre: sabato e domenica 10.00-12.00 e 16.00-18.00, sabato e domenica 10.00-12.00 e 15.00-18.00Durante la stagione estiva:
lunedì, giovedì e venerdì 10-12 16-18
sabato e domenica 10-12 15-18 Durante la stagione estiva:
lunedì, giovedì e venerdì 10-12 16-18
sabato e domenica 10-12 15-18 Durante la stagione estiva:
lunedì, giovedì e venerdì 10-12 16-18
sabato e domenica 10-12 15-18 Durante la stagione estiva:
lunedì, giovedì e venerdì 10-12 16-18
sabato e domenica 10-12 15-18; si consiglia di contattare preventivamente il Centro Etnografico – Tel.: 0433 86262 o l’Ufficio Turistico di Sauris – Tel. 0433 86076

E-mail: etnosauris@libero.it

Ingresso: gratuito

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Castello_Cassacco

Castello di Cassacco

Il castello di Cassacco è stato edificato sui resti di fondazioni tardo romane. Tra l’XI e il XII secolo fu eretta la torre Sud per difendere i signori Cassinberg. Successivamente appartenne ai della Torre, ai Savorgnan della Bandiera e infine nel 1466 per volontà del Patriarca Bertrando fu ceduto ai Signori di Montegnacco che mantennero la proprietà fino al 1947.

Data la posizione strategicamente poco importante, il maniero non fu al centro dei fatti d’arme che coivolsero i fortilizi della Patria del Friuli e riuscì a mantenere quasi inalterata la sua fisionomia castellana se si eccettuano i rifacimenti quattrocenteschi: due torri quadrangolari con merlatura aggettante sorretta da archetti pensili fiancheggiano il corpo centrale, attorniati dalla cinta muraria con i camminamenti di ronda.

Da Aquileia provengono due altorilievi romani effigiati, trasportati qui nel XVI secolo, e recentemente restaurati e collocati sul lato nord della parete lungo il fossato.

Secondo una leggenda il castello era collegato a quello della vicina Tricesimo da un cunicolo sotterraneo.

 

Informazioni


Indirizzo: Via Cassimberg 10, Cassacco

Servizi: visite didattiche, ricevimenti, convegni, bed & breakfast, catering, partecipa a Castelli Aperti

Orario di apertura: sabato e domenica dalle ore 15 alle ore 18 (orario di inizio dell’ultima visita)

Visite: visitabile su appuntamento tramite il Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia – Tel.: 0432 288588; Fax: 0432 229790; E-mail: visite@consorziocastelli.it

Come arrivare: raggiungibile dai centri più vicini con il servizio pubblico di autocorriere.

Tel.: 0432 880534/0432 881327

E-mail: castellodicassacco@libero.it

Informazioni: www.consorziocastelli.it

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Villa_de_Puppi_Moimacco

Villa de Puppi

La villa, costruita nella prima metà del Settecento in stile neopalladiano, si impone alla vista con quattro solenni colonne ioniche che sostengono il timpano con lo stemma nobiliare. Si trova immersa tra le alte conifere del parco sebbene si affacci lungo la strada principale del paese. I de Puppi discendono dalla celebre famiglia dei conti Guidi, signori di Poppi, nel Casentino, citati da Dante Alighieri.

La villa padronale, serrata tra due edifici con torretta, è affiancata dalle barchesse che abbracciano una piccola corte. All’interno il salone centrale immette tramite un doppio scalone al piano nobile. Qui si conservano mobili di pregio e dipinti antichi. Nel retro la massiccia facciata con motivi a bugne di pietra guarda verso il grande cortile con pozzo.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Roma 5, Moimacco

Informazioni: www.depuppi.it

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

pgiulie

Parco Naturale delle Prealpi Giulie

Il Parco regionale include la porzione delle Prealpi Giulie comprendente la catena dei monti Cochiaze, Guarda, Plauris, Lavara e dei monti Musi, nonché la vetta del monte Canin con i suoi 2.587 metri. Il comprensorio montano, esponendo i fianchi più scoscesi a meridione, scende di quota presso Povici a Resiutta e nella Valle del Torrente Mea a Lusevera.

Il territorio è di grande interesse non solo geologico, naturalistico e paesaggistico, ma anche storico e culturale. La specificità della zona è determinata da tre ecosistemi diversi – mediterraneo, illirico e alpino – che concorrono a determinare una straordinaria biodiversità. La particolarità eco-climatica del parco è dovuta alle abbondanti precipitazioni e alle temperature relativamente miti che favoriscono una flora ricca e diversificata. A nord proliferano il faggio, il carpino nero e l’orniello; alle pendici sud crescono il pino mugo, il pino nero e, in quota, estese praterie. La flora vanta un patrimonio di più di milleduecento specie e innumerevoli endemismi, ospiti dal tempo delle glaciazioni quaternarie, fra i quali la campanula di Zoys, la genziana di Froelich, il geranio argenteo e il papavero delle Alpi Giulie.

Questi luoghi accolgono caprioli, cervi, camosci, stambecchi e cinghiali oltre al gatto selvatico, nonché diverse specie di mustelidi e roditori. Negli ultimi anni in Val di Uccea, Val di Musi e Val Venzonassa sono stati frequentemente avvistati anche l’orso bruno e la lince.

Oltre cento le specie di uccelli tra cui diversi rapaci (gufo reale, allocco, civetta capogrosso, aquila reale, astore, poiana, grifoni) e, inoltre, la pernice bianca, il francolino di monte e la coturnice, simbolo del Parco. Numerosi anche gli anfibi, i rettili e gli insetti che suscitano l’interesse di appassionati e ricercatori.

A nord della cima del Monte Canin c’è ancora un piccolo ghiacciaio. Nei fondovalle sono numerose le forre e i salti dei corsi d’acqua che creano spettacolari rapide e cascate, fra le quali particolarmente imponenti sono quelle del Fontanone Barman e del Fontanone di Goriuda.

I fenomeni del carsismo trovano il massimo sviluppo nell’altopiano del Foran dal Mus, ai piedi del Monte Canin e nei pressi del Col delle Erbe, dove sono localizzate le maggiori cavità della zona, alcune profonde oltre mille metri.

 

 

Informazioni


Ubicazione: l’area del parco comprende i territori dei comuni di Chiusaforte, Lusevera, Moggio Udinese, Resia, Resiutta e Venzone

Informazioni: www.parcoprealpigiulie.it – Ente parco naturale delle Prealpi Giulie, Piazza del Tiglio 3, Prato di Resia

Estensione: 100 km2

Servizi: sentieri segnalati; centro visite, bookshop e foresteria a Prato di Resia; Punto informativo e foresteria a Pian dei Ciclamini (Lusevera); sentieri tematici dedicati alla flora e alla geologia; sentiero di Pian dei Ciclamini (accessibile ai disabili); noleggio mountain bike e cjaspe; palestre per l’arrampicata sportiva; rifugi, ricoveri montani e bivacchi; agriturismi e punti di ristoro

Attività: visite ed escursioni guidate, attività didattiche e minisettimane verdi per scolaresche e gruppi; nordic walking; alpinismo classico, sportivo, invernale; speleologia al Fontanone di Goriuda; canyoning

Tel.: 0433 53534

E-mail: info@parcoprealpigiulie.it

×

 
ALTRO NELL’AREA DEL PARCO