Forte_Col_Roncone

Forte Col Roncone

Eretto tra il 1911 e il 1912 dall’esercito italiano, faceva parte delle fortificazioni del Medio Tagliamento: insieme ai forti di Fagagna e Santa Margherita, si trovava fra la linea di difesa del torrente Torre (Monte Bernadia e Adorgnano) e le batterie sul Tagliamento (Ragogna Bassa, Ragogna Alta e Col Colàt). Disarmato e convertito a deposito tra le due guerre, venne occupato dai partigiani nell’inverno del 1944-1945. Circondato da un sistema di fossati a più livelli, difeso da quattro cannoni e sei bocche da fuoco più piccole, ospita oggi un’esposizione permanente di storia militare.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Col Roncone, Rive d’Arcano

Informazioni: www.militaryhistoricalcenter.orgwww.comune.rivedarcano.ud.it e presso l’Ufficio Turistico – Pro San Daniele, Via Roma 3 – tel.: +39 0432 940765; e-mail: info@infosandaniele.com

Orari di apertura: su richiesta

Ingresso: gratuito

Servizi: visite guidate, escursioni, bookshop, archivio documentale sulle fortezze italiane ed europee nella Grande Guerra, voli turistici sui Forti del medio Tagliamento

Visite: solo su prenotazione – tel.: +39 0432 612106

E-mail: segreteria@com-rive-d-arcano.regione.fvg.it

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Parco_Villa_Rizzani_Pagnacco

Parco Villa Rizzani

Il complesso di Villa Rizzani, edificato tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, sorge su un’altura dominante l’abitato di Pagnacco.

Il parco all’inglese si compone di un’ampia area prativa centrale circondata da boschetti di conifere e latifoglie, attraversati da vialetti ad anello. Vicino al palazzo dominicale si affaccia il belvedere con le scalinate, in origine incorniciato da parterre di bosso.

Nella seconda metà del Novecento Villa Rizzani passò alla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia che adibì i fabbricati ad uso del Dipartimento di Scienze agrarie ed ambientali dell’Università degli Studi di Udine.

La cura del parco, da anni aperto al pubblico utilizzo, è affidata al Servizio regionale per la gestione forestale.
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via dei Rizzani, Pagnacco

Superficie totale: 3,10 ha

Impianto planimetrico: all’inglese con schema asimmetrico

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia

Peculiarità scenografiche e compositive: gradinate, pozzi, viali

Specie botaniche di rilievo: abete rosso, bosso, carpino, cedro del Libano, cedro dell’Atlante, cedro dell’Himalaya, cipresso, faggio rosso, farnia, ippocastano, leccio, magnolia di Soulange, pino silvestre, quercia rossa, tasso, thuja occidentale, thuja orientale, sophora

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itinerFusine

Il giro dei laghi di Fusine

Dai laghi di Fusine si possono intraprendere diverse escursioni di diversa lunghezza. Oltre al classico giro dei due laghi collegati da comodi sentieri, circa 3 ore, si e’ possibile raggiungere anche il rifugio Zacchi (mt. 1.380), con un percorso ad anello verso il lago superiore.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni

Dislivello in metri: 440
Difficoltà: E
Tempi di percorrenza in ore: 3

INFO: Turismo FVG Tarvisio
Tel. + 39 0428 2135
Email info.tarvisio@turismo.fvg.it

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Dal lago superiore di Fusine, raggiungibile in auto da Tarvisio, imboccate il sentiero Cai nr. 512 fino a raggiungere il rinnovato rifugio Zacchi

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Scendete per strada forestale passando per la capanna Ghezzi

    Laghi di Fusine ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Borgo_Erto_Casso

Borgo di Erto e Casso

Situato al limite più occidentale del Friuli Venezia Giulia, il comune di Erto e Casso è immerso nella natura della splendida valle del Vajont, coronata dalle cime dolomitiche. I due paesi, sorti sulle opposte pendici della frana del Monte Toc, sono stati dichiarati Monumento nazionale per la loro spontanea e autentica architettura di montagna in pietra locale dal tipico colore rosato.

L’aspetto rurale è rimasto inalterato nel tempo, lasciando memoria delle vecchie usanze e lavorazioni artigianali. Pur essendo vicini i due paesi hanno un’origine differente e distinti dialetti e tradizioni. Sono però legati dal profondo segno che il disastro del Vajont ha lasciato su di essi.

Nelle strette vie ciottolate, tra le alte case in pietra, non si dimentica che un altro paese si sia sostituito al vecchio: lungo le strade sono visibili le fondamenta delle case distrutte dall’onda e la frana domina ancora severa vicino alla diga. La chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, custodisce al suo interno un crocifisso ligneo di Andrea Brustolon.

I numerosi percorsi escursionistici nei dintorni e nella Val Zemola offrono la possibilità di visitare le vecchie malghe abbandonate e di ammirare i singolari corpi rocciosi dei Libri di san Daniele sul Monte Borgà. A Erto si trova una palestra di roccia naturale conosciuta a livello internazionale.

Ricca di fascino è l’antica rappresentazione della Passione che da secoli si svolge a Erto nel Venerdì Santo per tener fede a un voto. Il Comune ospita l’Ecomuseo Vajont e fa parte dei Borghi Autentici d’Italia.

 

Informazioni


Dove: Erto e Casso, provincia di Pordenone

Informazioni: www.comune.ertoecasso.pn.it

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Chiesa del Cristo Re

La storia di questa chiesa è particolare: fu costruita in parte con il denaro – un milione di lire consegnato al parroco dall’ufficiale tedesco – lasciato dalle truppe tedesche e cosacche in ritirata nel maggio 1945. Con grandi sacrifici poi la popolazione raccolse il denaro necessario per completare l’opera, ma ci vollero ben 18 anni. La chiesa fu consacrata nel 1964 e sostituì la troppo piccola chiesetta di Santa Geltrude. La chiesa del Cristo Re fu voluta dalla popolazione di Timau quale monito e ricordo delle immani sofferenze patite da tutti i popoli in tutte le guerre.

La grandiosa chiesa del Cristo Re è a tre navate e la sua facciata è decorata con un grande mosaico di Ernesto Mitri. Nel 1975 la chiesa ha ricevuto in dono un crocefisso in legno alto 12 metri e pesante 30 quintali, opera di maestri scultori gardenesi. Si tratta di uno dei più imponenti crocifissi lignei d’Europa, ed è diventato meta di frequenti pellegrinaggi.

 
 
 
 
 

Informazioni


Chiesa del Cristo Re

Via San Pio X 4

Fraz. Timau, Paluzza (UD)

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Abbazia_Benedettina_Santa_Maria_Sylvis

Abbazia benedettina di Santa Maria in Sylvis

L’Abbazia benedettina dedicata a Santa Maria in Sylvis di Sesto al Reghena (per il fatto di trovarsi nel mezzo di una vasta selva), fondata tra il 730 ed il 735, è forse il più importante esempio di monastero fortificato del Friuli.

Distrutta dagli Ungari nel 899, venne ricostruita a partire dal 960 assumendo l’aspetto di un castello medievale tuttora conservato. L’abbazia accrebbe il suo potere, sia religioso che politico, fino al 1420, quando fu assoggettata al dominio della Serenissima e iniziò la sua decadenza.

Dell’antica Abbazia rimangono la torre d’ingresso della fine del ’400 (in origine erano sette), la basilica, la residenza dell’abate (sede del Municipio), la cancelleria e la canonica.

La Basilica, eretta nelle forme romanico-bizantine (tre navate, cripta interrata e presbiterio sopraelevato) è impreziosita da un ciclo di affreschi della scuola di Giotto (1316-1320). Nell’atrio romanico, che fungeva da portico della chiesa, si vede un’originale raffigurazione medioevale della morte assieme con le cosiddette “danze macabre“: l’incontro tra tre vivi e tre morti, opera della metà del secolo XIV. A destra del vestibolo c’è la Sala delle Udienze, l’antico refettorio degli abati decorato a figure grottesche, che è stata adibita a piccola pinacoteca. La cripta ospita una scultura della fine del Duecento, con soggetto l’Annunciazione, e una interessante Pietà quattrocentesca in pietra arenaria di autore nordico. Bellissima è l’urna di Sant’Anastasia, di epoca longobarda, con rilievi geometrici.

 

Informazioni


Abbazia benedettina Santa Maria in Sylvis

Piazza Castello, 3 – 33079 Sesto al Reghena (PN)

Tel.: +39 0434 699014

Fax: +39 0434 698849

abbaziasestopn@libero.it

www.abbaziasestoalreghena.it

 

Servizi: visite guidate su prenotazione, bookshop; parzialmente accessibile ai disabili

 

Orari di apertura: lunedì – venerdì: 9.00-12.00 e 15.00-18.00;sabato solo su prenotazione; domenica 9.00-10.15 e 11.30-12.00 – 15.00-18.00. Durante le funzioni liturgiche l’Abbazia non è visitabile.

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Giardino_Castello_Strassoldo_Sopra

Giardini dei Castelli di Strassoldo

Giardino del Castello di Strassoldo di Sopra

Nel Settecento il complesso fortificato del castello fu oggetto di ampie ricostruzioni che lo ridefinirono come moderna villa di campagna che, in quanto tale, non poteva prescindere dall’esibire un curato giardino. All’interno del parco secolare si ritagliano diverse aree verdi solcate da ruscelli di risorgiva. Il giardino

principale si estende tra il nucleo del maniero e il corso Milleacque, che anticamente fungeva da fossato del castello di Sopra. Di impianto informale, con dense zone arboree concentrate lungo il perimetro, il parco era in origine delimitato da una fila di carpini neri, che oggi è un folto coacervo di varietà di piante contemporanee come aceri campestri, tigli, ippocastani e alberi secolari, come la magnifica Magnolia di trecento anni. Si possono, inoltre, ammirare fra le altre numerose piante di taxus baccata, un gazebo di palme e le aiuole fiorite con rose antiche, tea ed inglesi, camelie ed ortensie. Un secondo giardino è stato, invece, ricavato nella distesa che ospitava l’antico brolo, tra la cancelleria ed il fiume Taglio.

Nel XVIII secolo il giardino doveva presentarsi con un tradizionale impianto di tipo formale con siepi e vialetti, ospitava alberi da frutto ed un orto formale, mentre un ponte permetteva di accedere al castello in carrozza. Risalenti all’epoca sono ancora gli elementi decorativi, tra i quali spicca un’imponente orangérie colonnata, statue e alcuni pozzi.

Peculiarità del luogo è un microclima particolarmente mite; infatti, la temperatura del suolo non scende mai al di sotto dei 13 gradi, fenomeno che garantisce la proliferazione di molte specie esotiche, come le palme e le rose cinesi. Le rive dei corsi d’acqua, che ospitano i salici piangenti sono, inoltre, popolate da germani reali, anatre e cigni.
 

Giardino del Castello di Strassoldo di Sotto

Il parco e il giardino annessi al castello di Strassoldo di Sotto sono situati alla confluenza di due fiumi di risorgiva – il Taglio e il Milleacque – e sono separati dal viale che conduce ai terreni arginali della famiglia, a est, e alla storica strada di Aquileia, a ovest. Si tratta di uno dei primi esempi di giardino paesaggistico nella zona, in ottimo stato di conservazione.

Il giardino sorge negli spazi della corte del Castello e del borgo che gli si è raccolto intorno, mentre la peschiera meridionale costituiva in origine l’antico fossato difensivo. L’area dell’odierno parco era un acquitrino paludoso e sterile che fu bonificato nel corso del XVIII secolo da Francesco Nicolò di Strassoldo, il quale fece realizzare una rete di drenaggio delle acque e rese il sito «fertile, navigabile e pescoso».

Il parco era regolarmente ripartito in settori rettangolari tramite vialetti e raccordato all’isola che emergeva dalla peschiera: un giardino all’italiana con piante di bosso e sempreverdi, geometricamente disposti. Nella parte originariamente occupata da boschetti e risorgive fu realizzato un impianto che sfruttava la copiosa presenza acquifera con complesse opere di ingegneria idraulica: fontane, pozzi, laghetti e peschiere moltiplicavano nei riflessi le statue ornamentali.

Nella seconda metà dell’Ottocento l’impianto fu modificato e convertito in giardino di tipo informale circondato da fasce alberate perimetrali di carpini e cedri. La peschiera meridionale costituisce l’unico elemento superstite dell’assetto settecentesco.

Negli ultimi decenni del Novecento, a causa della perdita di specie d’alto fusto ottocentesche, il parco è stato ripopolato in prevalenza con conifere. Accanto ad alcune specie interessanti per rarità o vetustà se ne trovano altre tipiche dei giardini locali come ippocastani, ontani, betulle, faggi e acacie.

Informazioni

Giardino del Castello di Strassoldo di Sopra

Indirizzo: Via dei Castelli, 17-33, Strassoldo (Cervignano del Friuli)

Superficie totale: 0,60 ha

Impianto planimetrico: all’inglese con schema formale e informale

Condizione giuridica: proprietà privata

Peculiarità scenografiche e compositive: elementi in pietra, fontana circolare, orangérie, pozzo

Specie botaniche di rilievo: acero campestre, bosso, carpino bianco, convallaria, ligustro, magnolia grandiflora

Visite: Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia

Gabriella ed Elisabetta di Strassoldo

Tel.: +39 0431 93217/ +39 0431 93095

E-mail: info@castellodistrassoldo.it

 

Giardino del Castello di Strassoldo di Sotto

Indirizzo: Via dei Castelli 22, Strassoldo (Cervignano del Friuli)

Superficie totale: 2,00 ha

Impianto planimetrico: all’inglese con schema geometrico

Condizione giuridica: proprietà privata

Peculiarità scenografiche e compositive: esedra, peschiera, peschiera con isola

Specie botaniche di rilievo: bosso, carpino bianco, convallaria, ippocastano, sequoia, magnolia

Visite: guidate a gruppi su prenotazione

Telefono: +39 0431 93093

E-mail: info@castellodistrassoldo.it

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