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Castello di Castelnovo del Friuli

Il castello “de Castronovo” (Castrum Novum) fu probabilmente eretto attorno all’anno 920 contro la minaccia delle invasioni degli Ungari, forse ad opera di un signore bavarese vassallo della chiesa di Aquileia con il nome di “Nauhaus”.

Dopo essere passato sotto il dominio dei Conti di Gorizia, nel 1509, fu ceduto dalla Serenissima ai Savorgnan. Estinta la nobile casata, anche per il maniero iniziò un inesorabile declino fino a quando si ridusse in rovina. Nel 1887 le mura del castello furono demolite e le pietre utilizzate per edificare la vicina chiesa di San Nicolò. Dell’antica fortificazione oggi rimane solamente la torre – ricostruita dopo il terremoto del 1976 – adibita a campanile, nonché alcuni pezzi della cinta muraria.

 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Chiesa di San Nicolò,Località Vigna, Castelnovo del Friuli

Stato di conservazione: resti della torre, ora torre campanaria

Informazioni: www.comune.castelnovo-del-friuli.pn.it

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Museo civico dell’Armeria del Castello di San Giusto

Il percorso di visita al complesso della Casa del Capitano (XV-XVI secolo) si apre con la cappella tardogotica dedicata a San Giorgio. Il primo piano, a cui si accede tramite lo scalone d’onore, accoglie gli arredi della casa in stile rinascimentale appartenuta a Giuseppe Caprin (1843-1904), illustre storiografo, editore e patriota triestino. La sala è arredata con eleganti cassapanche nuziali in legno intagliato con dorature, sculture in legno e dipinti di ambito veneto. Il soffitto a cassettoni inquadra la grande tela del Trionfo di Venezia di Andrea Celesti (1639-1700).

Al secondo piano si accede ai camminamenti di ronda coperti, in cui è ospitata la collezione dell’armeria: armi bianche, in asta e da fuoco sono disposte lungo il percorso che traccia l’evoluzione dell’armamento in Europa dal Medioevo all’Ottocento. Nel primo camminamento si trovano spade, pugnali, alabarde, corsesche ad ala di pipistrello, partigiane e ronconi (XII-XVI secolo) tra cui spiccano una spada schiavonesca veneziana della fine del Quattrocento e uno spadone tedesco con lama a fiamma del Cinquecento. Il camminamento seguente comprende armi del XVI-XVII secolo: spade, falcioni, balestre; tra gli accessori è esposta la splendida fiasca da polvere intarsiata con il mito di Perseo ed Andromeda, della bottega dei Sadeler, incisori monacensi del XVII secolo. Nel terzo camminamento sono esposte le armi da fuoco dei secoli XVIII-XIX: fucili, spingarde e pistole; nonchè diverse armi di rappresentanza caratterizzate dalle forme e dai disegni fantasiosi. L’ultima sala contiene una selezione delle armi provenienti dal lascito del barone Giuseppe Sartorio.

 

Informazioni


Indirizzo: Piazza Cattedrale 3, Trieste

Servizi: visite guidate, bookshop, Trieste City Pod; accessibile ai disabili

Informazioni: www.castellodisangiustotrieste.it – www.triestecultura.it

Orari di apertura: da martedì a domenica 10.00-17.00; chiuso il lunedì, il 1 e il 6 gennaio, il 25 e 26 dicembre

Visite: prenotazioni presso il Servizio Didattico – Tel.: 040 6754480; Fax: 040 6754727; E-mail: serviziodidattico@comune.trieste.it; www.serviziodidattico.it

Ingresso: intero 6 €; ridotto 4 €; il biglietto include la visita al Lapidario Tergestino e Museo del Castello

Tel.: 040 309362

Fax: 040 6754065

E-mail: cmsa@comune.trieste.it

Come arrivare: in autobus con la linea 24

 

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ALTRO IN ZONA
Liberty

Residence Liberty

Il Residence Liberty di Trieste , situato a cento metri dalle Rive e da piazza Unità d’Italia, offre agli ospiti un nuovo modo di abitare, permette infatti di vivere a Trieste nel cuore del centro storico con il massimo confort per periodi di tempo più o meno lunghi.

Il Residence è ospitato in un palazzo degli inizi del ’900, dove l’atmosfera d’inizio secolo è ricreata dai bei affreschi in stile liberty che tappezzano e incorniciano le pareti dell’atrio e del vano scale. La grande entrata accoglie la reception dove il nostro personale è a vostra disposizione per qualsiasi informazione e richiesta.

Gli alloggi del Residence Liberty dispongono di una cucina dove potrete prepararvi la colazione e di una lavanderia comune.

L’imponente edificio del residence di sei piani si articola su undici livelli e dispone di quaranta appartamenti sistemati su due blocchi che si possono raggiungere per mezzo di un ascensore di ultima generazione. Tutti i miniappartamenti sono ammobiliati con gusto e, pur inserendosi armonicamente nell’estetica del complesso, sono perfettamente in linea con le migliori suite d’albergo. Si compongono di entrata, angolo notte con due letti da una piazza e mezza, soggiorno, bagno e cucina comoda completamente attrezzata.
 

Servizi

Ogni appartamento è arredato ed accessoriato, completo di stoviglie, e dotato di telefono, videocitofono, televisore ed aria condizionata per rendere gradevole il vostro soggiorno, oltre che del servizio di pulizia settimanale, con cambio delle lenzuola e degli asciugamani in dotazione.

E’ disponibile la connessione Wi-Fi per la connessione ad internet.

Tra i servizi aggiuntivi offerti dal residence potete trovare uno spazio spazio adibito a lavanderia a gettoni.
 

Ubicazione del residence

Il Residence Liberty a Trieste è in posizione centrale ed è facilmente raggiungibile grazie alle numerose vie d’accesso: l’autostrada A4, la ferrovia con la stazione posta nel centro cittadino o l’ aereoporto di Ronchi dei Legionari, a 22 Km dal capoluogo giuliano.

Informazioni


Residence Liberty
Via Diaz 14
34124 Trieste

Telefono: +39 040 300 514
Fax: +39 040 322 0751
Mobile: +39 335 70 71 034
E-mail: info@residenceliberty.it
Website: www.residenceliberty.it

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ALTRO IN ZONA
Laghi_Festons

Laghi di Festons e Malins

I piccoli laghi di Festons e Malìns sono incastonati tra i monti di Sàuris nell’alta valle del Lumiei. Circondati dai pascoli d’alta quota, i laghi sono poco distanti dalle omonime casere, ancor oggi utilizzate nei mesi estivi per l’alpeggio. Qui crescono rigogliosi il rododendro, il mirtillo nero e rosso, l’ontano. Dai laghi la vista si apre sulle Dolomiti Pesarine. Ad Ovest di Sauris si trova il lago di Mediana, uno specchio d’acqua color smeraldo nascosto tra i fitti boschi di abeti che in tarda primavera si contorna delle fioriture gialle della calta palustre.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Dove: Sauris di Sopra

Come arrivare: con la strada mulattiera che sale a Sella Festons (segnavia CAI 204)

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Roccolo del postino

Questo roccolo è stato realizzato tra il XIX e il XX secolo per la cattura degli uccelli. Si tratta di strutture arboree costruite sulle selle e sui crinali dei monti per intercettare le rotte migratorie. Il roccolo, di forma circolare, è delimitato da una doppia siepe in carpino bianco e in bosso, ed è situato a circa 2,6 chilometri dal centro abitato.

L’architettura arbustiva è sostenuta da colonne e archi di rami e tronchi di carpino bianco, che conserva le foglie, ormai secche, anche nella stagione autunnale, mimetizzando le reti che vengono tese tra le arcate.

Oggi una legge regionale contribuisce alla manutenzione di questo e degli altri roccoli del territorio di Montenars, visitabili tramite un sentiero anulare che collega alcuni dei roccoli superstiti immergendosi nei boschi di castagni. Il Roccolo del Postino è valorizzato dall’Ecomuseo delle Acque del Gemonese.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo:Strada comunale Montenars-Flaipano, Montenars

Superficie totale: 0,03 ha

Impianto planimetrico: alberatura formale

Peculiarità scenografiche e compositive: siepe formale

Specie botaniche di rilievo: bosso, carpino bianco

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LaghiDoberdo

Riserva Naturale Laghi di Doberdò e Pietrarossa

La riserva si trova al limite occidentale dell’altopiano carsico dove due grandi depressioni (polje) ospitano due bacini d’acqua separati da una dorsale calcarea. Il lago di Doberdò – uno dei rari esempi di lago carsico – è alimentato dai fiumi Vipacco e Isonzo.

Percorrendo i sentieri di quest’area protetta si ha la possibilità di osservare la cesura tra i prati di landa e i campi solcati e le zone umide lungo le sponde dei laghi, dove crescono le ninfee. Qui, nella sottile striscia di bosco ripario, formato da pioppo nero e salici, trovano rifugio diverse varietà di picchio, la puzzola, il capriolo e altre specie rare e difficilmente osservabili, come lo sciacallo dorato. Simbolo della Riserva è il riccio orientale. Negli anfratti scavati dalle acque sotterranee vive il proteo, mentre il lago è popolato soprattutto da ciprinidi. Le cavità ospitano poi una ricca comunità di pipistrelli.

Nella riserva si trova, inoltre, il sito archeologico di un castelliere appartenente all’Età del Bronzo.
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni

Ubicazione: l’area protetta interessa i comuni di Doberdò del Lago (Doberdob), Monfalcone e Ronchi dei Legionari

Estensione: 726 ettari

Servizi: foresteria, bar, ristorante, degustazione prodotti tipici, punto ristoro, area pic-nic, area giochi per bambini, sentiero con fondo consolidato dal parcheggio al pontile panoramico sul lago

Attività: mostra permanente, centro visite, visite guidate, birdwatching

Centro visite: Gradina, via Vallone 32, Doberdò del Lago – Tel.: 0481 784111 – 333 4056800

Informazioni: www.riservanaturalegradina.com

E-mail: inforogos@gmail.com

 

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Illegio1

Il borgo di Illegio

Illegio è un borgo montano incastonato tra i monti della Carnia, sulle pendici occidentali del monte Strabût, non lontano da Tolmezzo, immerso tra boschi e pascoli. Il paesaggio della conca a Ovest è interrotto dalla scarpata scavata nei calcari dolomitici dal rio Frondizzon. Questo antico borgo (che è forse identificabile con l’inespugnabile e mitica fortezza di Ibligo ricordata da Paolo Diacono a proposito dell’ultima resistenza dei Longobardi) è noto anche come il Paese degli Archi per le numerose case con porte e portali voltati.

La pieve di San Floriano, risalente al IX secolo, conserva sculture lignee del tardo Quattrocento e del primo Seicento, un altare in pietra dipinta di Carlo da Carona (1511) e un ciclo di affreschi di Giulio Urbanis (1604).

Nel paese la chiesa della Conversione di San Paolo fu realizzata nel primo Settecento dall’architetto tolmezzino Domenico Schiavi e dalla sua operosa famiglia di capomastri e operai.

Recenti scavi archeologici hanno portato alla luce il sito paleocristiano di San Paolo, la più antica chiesa rurale d’Italia (fine IV secolo), una fortificazione longobarda, i resti della piccola chiesa di età carolingia dei Signori de Legio e i resti delle dimore medioevali dei castellani.

Il percorso dei mulini conduce al seicentesco Mulin dal Flec, ancora in funzione; da vedere anche il forno seicentesco e la latteria del paese, unica del genere rimasta attiva in Carnia.

I sentieri che partono da Illegio permettono di raggiungere la vetta del monte Amariana, percorrendo un sentiero regolarmente segnalato, oppure la Pieve di San Floriano che si trova su un alto sperone di roccia raggiungibile con un breve sentiero panoramico.

Da Illegio si può arrivare alle località in quota di Pra di Lunge, Palasecca e al rifugio Monte Sernio. A Illegio sgorga la sorgente “Tòuf ” che fuoriesce dalle rocce di tufo.

Gli illegiani cantano ancora oggi, durante i riti liturgici, i Vespri solenni in canto “patriarchino” nel pomeriggio della domenica del Corpus Domini, ma anche nelle principali solennità dell’anno. La prima domenica di ottobre il Vespro viene cantato alla Pieve di San Floriano.

 

Informazioni


Dove: Tolmezzo, provincia di Udine

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