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Basilica di Santa Maria Assunta

Dal 1998 la città di Aquileia è inserita nel World Heritage List dell’UNESCO. Infatti la basilica patriarcale rappresenta, con i suoi magnifici mosaici del IV secolo, un ineguagliato esempio di architettura religiosa e insieme all’imponente campanile è il simbolo di Aquileia.

La basilica attuale è il risultato di diversi rifacimenti susseguitisi nel corso dei secoli: essenzialmente romanica, ma con particolari gotici e rinascimentali. Il complesso originario, del quale rimangono le aule paleocristiane e una pavimentazione costituita da uno straordinario complesso musivo paleocristiano, era del IV secolo, ma la struttura che ammiriamo ora è sostanzialmente quella consacrata nel 1031 dal Patriarca Popone. Della stessa epoca è il campanile, alto 73 metri, che domina la pianura friulana: dalla cella campanaria si può ammirare un panorama magnifico che spazia dalle Prealpi alla laguna.

Nel 1348, dopo un terremoto, furono eseguiti restauri che sostituirono gli archi a pieno sesto della navata centrale con archi a sesto acuto.

Cinquecentesco è invece il soffitto ligneo, grandioso lavoro di carpenteria e ultimo intervento importante eseguito nella basilica.

Il mosaico pavimentale del IV secolo è il più vasto d’Europa (760 mq) ed è il reperto più prezioso della basilica; nei suoi simbolismi cristiani si celebra la resurrezione, la nuova vita che trionfa sulla morte.

L’interno della basilica è ampio e luminoso. Subito a sinistra c’è una piccola costruzione dell’XI secolo detta Santo Sepolcro, a imitazione di quello di Gerusalemme. Dall’interno della Basilica si accede alla Cripta degli affreschi (conserva opere del XII secolo e di gusto bizantino) e alla Cripta degli scavi, importante per conoscere la storia della città cristiana dei primi secoli. Accanto alla Basilica si trovano la cosiddetta chiesa dei pagani e il battistero.

 

Informazioni


Basilica e campanile di Aquileia

Piazza Capitolo, 1

I-33051 Aquileia (UD)

Tel.: +39 0431 919719

Fax: +39 0431 919828

www.basilicadiaquileia.it

E-mail: basilica.aquileia@virgilio.it

 

Servizi: bookshop, parcheggio; accessibile ai disabili

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Palazzo Lantieri

Palazzo Lantieri è stato nei secoli punto di riferimento e centro culturale per Gorizia e la sua Contea, oltre che per tutta la Mitteleuropa. Viene costruito nel XIV secolo per difendere l’entrata Sud-Orientale della città: dopo alcuni interventi di ampliamento e di abbellimento, con il passare del tempo la fortezza si trasforma nel Palazzo nobiliare dal quale sono passati personaggi illustri fra cui i Reali di Francia, il Pontefice Pio VI, l’Arciduchessa d’Austria Maria Theresa, Napoleone ma anche esponenti di rilievo del mondo della cultura come Goethe, Schiller, Goldoni, Pietro Metastasio, Casanova, Lorenzo Da Ponte che lo menzionano nelle loro opere.

Opere di artisti contemporanei dialogano con l’antica atmosfera che permea le grandi sale di Palazzo Lantieri. “Presenze” espressioni dei tempi attuali hanno la loro collocazione ideale fra le architetture, gli affreschi, i mobili, i quadri e le immagini familiari delle varie epoche che le hanno ispirate.Le grandi installazioni site-specific di Jannis Kounellis, Jan Fabre, e Michelangelo Pistoletto, oltre alle opere di Getulio Alviani, Giulio Paolini e Donatella Spaziani, sono parte integrante del prestigioso patrimonio artistico del Palazzo.

Palazzo Lantieri, che si trova poco distante dal Castello di Gorizia, è al centro di un territorio ricco di mete naturalistiche e di prestigiose località dalla lunga tradizione storica e artistica.

Soggiornare a Palazzo Lantieri permette infatti di raggiungere facilmente la vicina Slovenia e scoprire località estremamente suggestive come le sorgenti dell’Isonzo, dal Parco nazionale del Triglav fino alla pittoresca Bled. Poco distanti alcuni centri storico-culturali di assoluto rilievo come Aquileia, Cividale, Duino, Sistiana, Trieste e Venezia. Gli ospiti hanno anche la possibilità di scegliere interessanti percorsi enogastronomici che offrono la possibilità di visitare le cantine sul Collio italiano e sloveno e apprezzare i migliori vini della regione imparando ad amare il rinomato Bianco del Collio.

Palazzo Lantieri fa parte del Consorzio Castelli, delle Dimore Storiche e aderisce a Castelli Aperti.
 

Ospitalità

Gli ospiti possono scegliere tra la camera matrimoniale e la suite (Piano nobile del Palazzo). Per i più esigenti ci sono due accoglienti mini appartamenti, Foresteria e Suite Torre.

Visite

Attraverso visite guidate su prenotazione, i padroni di casa offrono la possibilità di conoscere il percorso storico che ha determinato struttura, scelte estetiche e architetturali del Palazzo, legato da sempre alle vicende della famiglia Lantieri. Sarà così possibile ammirare la Sala degli affreschi, la Galleria delle formelle, la Torre Porta Oriente, oltre allo splendido Parco alla Persiana. Gli ospiti che vogliono arricchire la loro esperienza all’interno del Palazzo potranno scegliere soluzioni personalizzate che prevedono anche aperitivi, pranzi o cene.

Eventi

Palazzo Lantieri rappresenta lo scenario ideale per organizzare meeting, incontri di lavoro, anniversari, conferenze, concerti, ricevimenti di nozze, con uno stile inconfondibile, nel segno di un passato che ha lasciato tracce indelebili di bellezza e prestigio. Le sale disponibili sono il Salone dei ricevimenti che può contenere fino a 150 persone, le 3 sale più piccole (fino a 50 persone) e i salotti.

 

Informazioni

Indirizzo: Palazzo Lantieri, Piazza Sant’Antonio 6 – 34170 Gorizia

Tel.:+39 0481 533284

Fax: +39 0481 533284

Prenotazioni e informazioni: contatto@palazzo-lantieri.com

Sito internet: www.palazzo-lantieri.com

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Museo della Moda e delle Arti Applicate

Le sale introducono il visitatore alle attività artigiane collegate all’abbigliamento, come quelle del calzolaio e del cappellaio. Il percorso conduce attraverso ogni aspetto sotteso alla creazione dell’abito dalla merceria alla sartoria, dai tessuti ricamati a quelli stampati, dalle applicazioni di cordoncini o nastri ai gioielli.

Tra le ricche collezioni di arti applicate dei Musei Provinciali, il cui nucleo originario è stato costituito all’inizio del Novecento da Giovanni Cossàr, ce n’è una dedicata alla produzione della seta, attività economica di grande rilievo nel Goriziano tra il Settecento e l’Ottocento. L’arte del merletto a fuselli fu introdotta in città nel 1672 da due madri Orsoline: manufatti e campionari ne rivelano la commistione di modelli fiamminghi e influenze dell’Europa orientale.

La collezione di vetri e ceramiche annovera quasi 400 oggetti, sia di produzione locale sia provenienti dal Veneto, dall’Austria, dalla Boemia e dall’Inghilterra. Nelle vetrine sono anche esposti i manufatti delle antiche farmacie: alambicchi, ritorte e fiale per i preparati medicinali.

Le collezioni di abiti, caratterizzate dalla sofisticata eleganza della Belle Epoque, si lasciano ammirare dentro scenografiche vetrine concepite come un’infilata di negozi del corso cittadino di una capitale mitteleuropea. Abiti, borse, ombrellini, cappelli, ventagli, calzature e bastoni da passeggio illustrano le occasioni formali e informali della moda rivelando il gusto e la cultura di quell’epoca. Gli esemplari provengono generalmente da Gorizia e Trieste, ma spesso i capi sono stati confezionati a Vienna, Parigi, Praga e Budapest.

Tra i pezzi esposti anche lo spettacolare abito Neoclassico realizzato in un raro tipo di tulle di seta ricamato in ciniglia e paillettes d’argento, con applicazioni di crespo di seta lilla, e due abiti degli anni Venti del Novecento provenienti da Vienna e appartenuti a Margaret Stonborough Wittgenstein, sorella del filosofo Ludwig Wittgenstein, che era stata ritratta da Gustav Klimt nel 1905. Il primo, in crespo di seta verde smeraldo, è ricamato con vistose infiorescenze astratte simili a girasoli; il secondo, confezionato dalla celebre maison parigina Callot Soeurs, è in raso di seta nero ricamato con rosoni di perline in vetro turchese e filati metallici ramati.

Il nuovo allestimento museale prevede l’uso diffuso della multimedialità: le sale sono animate dalla proiezione di immagini d’epoca e scene tratte da film.

In esposizione ci sono anche alcuni cimeli e memorabilia del Teatro di Società di Gorizia, quali strumenti musicali, cartelloni, fotografie e curiosità.

Informazioni


Indirizzo: Case Dornberg e Tasso, Via Borgo Castello 13, Gorizia

Servizi: visite guidate, bookshop, laboratori didattici, fototeca, archivio documentale

Informazioni: www.provincia.gorizia.itwww.gomuseum.net

Ingresso: intero € 3,50; ridotto € 2,50; visite guidate € 1,00; scuole € 1,00 (a persona); gratis con FVG Card

Orari di apertura: 9.00-19.00

Tel.: 0481 533926 – 530382

Fax: 0481 534878

E-mail: musei@provincia.gorizia.it

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Villa Moretti

La villa sorge in posizione dominante sul colle di Coia nei pressi dei ruderi dell’antico maniero di Tarcento. Fu progettata alla fine dell’Ottocento dal torinese Antonio Vandone su commissione di Luigi Moretti. Questa pittoresca abitazione romanza è una commistione di stili che combina il neogotico con torri e merlature ad accenti romanici e rinascimentali.

Venne rivisitata tra il 1919 e il 1922 dagli architetti triestini Ruggero e Arduino Berlam che diedero alla villa uno tocco Liberty. Arduino mise particolare cura nelle rifiniture che fece realizzare da maestranze friulane: legni scolpiti, ornamenti in pietra naturale e artificiale, ferri battuti, stucchi e vetri colorati. Negli anni Cinquanta gli interni furono ammodernati dall’architetto Pietro Zanini con il mobilio realizzato dalla ditta Fantoni di Gemona.

La villa è stata, infine, restaurata dopo il sisma del 1976 e adibita a uso pubblico. Gli scaloni sono in pietra artificiale come pure le cornici delle finestre ad arco e le bifore arcuate. Dalla terrazza belvedere del terzo piano si eleva il corpo della torre che ritma i volumi della villa. Secondo il gusto d’inizio secolo il coronamento aggettante è merlato e sottolineato da una teoria di archetti e decorazioni geometriche in ocra e rosso mattone. Altre geometrie e ornati floreali arricchiscono capitelli, cornici e modiglioni. Il fronte rivolto a meridione si apre all’esterno con un doppio ordine di logge. Villa Moretti è circondata da un grande parco con statue in pietra e cemento, una fontana e giardino all’italiana. L’accesso inferiore è abbellito da un arco in pietra con cancello merlato in ferro battuto.

La villa ospita eventi e mostre d’arte temporanee.

 

Informazioni


Indirizzo: Via del Castello, Tarcento

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Museo carnico delle arti e tradizioni popolari Luigi e Michele Gortani

Ospitato nel seicentesco Palazzo Campeis, il museo espone una ricca collezione di manufatti artistici e artigianali delle tradizioni carniche ascrivibili a un arco di tempo che va dal XIV al XIX secolo. La notevole quantità di testimonianze materiali, relative alle vicende economiche e sociali, nonchè alla storia del gusto e alla cultura popolare, ne fanno uno dei musei etnografici più importanti a livello europeo.

Il percorso espositivo offre la ricostruzione di ambienti domestici e di lavoro d’epoca, come le tradizionali cucine carniche con focolare in pietra, bronzini, caldaie in rame, terraglie e ceramiche; le botteghe del lattoniere, del tessitore e del falegname. Inoltre, sono presenti utensili e manufatti dei mestieri tradizionali, come i ferri battuti e lavorati, gli attrezzi dell’artigianato e quelli della vita agreste e pastorale, raccolte di costumi popolari, casse nuziali e merletti; nonchè una serie di oggetti della devozione popolare: croci e monogrammi scolpiti, incisi o ricamati e alcune sculture lignee dipinte e dorate dei secoli XV e XVI raffiguranti santi.

Oltre alle sezioni dedicate alle maschere tradizionali e agli strumenti musicali fanno parte delle collezioni una serie di dipinti del pittore carnico Nicola Grassi (1682-1748) e ritratti dei secoli XVIII e XIX, tra i quali quelli appartenuti alla famiglia Linussio, legata alla storia dell’industria tessile locale.

Gran parte dei materiali esposti facevano parte della collezione di Michele Gortani (1883-1966) cui il museo, inserito nella rete CarniaMusei, è dedicato.

 

Informazioni


Indirizzo: Via della Vittoria 2, Tolmezzo

Servizi: visite guidate, laboratori didattici, fototeca, archivio documentale, bookshop, audioguida e materiali divulgativi; parzialmente accessibile ai disabili

Informazioni: www.museocarnico.it; rete museale CarniaMusei – www.carniamusei.org; Tel.: 0433 487779

Orari di apertura: da martedì a domenica 9.00-13.00 e 15.00-17.00; chiuso il lunedì; nel mese di agosto tutti i giorni

Ingresso: intero € 5,00; ridotto € 3,00 (dai 7 ai 14 anni, oltre i 65 anni, gruppi composti di più di 15 persone); ridotto € 2,00 (per scolaresche e disabili); gratis con FVG Card

Visite: guidate (su prenotazione)per singoli o gruppi da 2 a 5 persone € 10,00; gruppi da 5 a 15 persone € 15,00; gruppi da 15 a 30 persone € 25,00

Tel./ Fax: 0433 43233

E-mail: info@museocarnico.it

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La Spiaggia di Snoopy

La Spiaggia di Snoopy, dedicata ai cani, è situata a Grado Pineta, in viale dell’Orione 10/A. L’accesso, a pagamento, è consentito ai cani con libretto sanitario aggiornato e museruola (da usarsi solo in caso di necessità), collare antipulci o analogo trattamento.

La bella spiaggia sabbiosa è ampia più di 7.000 mq e offre postazioni di circa 50 mq dotate di ombrellone, lettino sdraio normale e lettino per gli animali. I numerosi servizi disponibili vanno dalle fontanelle alle docce per gli animali, dall’area agility alle zone ombreggiate. I cani possono accedere al mare al guinzaglio o liberi, sotto il controllo del padrone, nell’area delimitata dalle boe; naturalmente anche la zona bar e ristorazione è accessibile ai cani al guinzaglio. Lo stabilimento può fornire, su richiesta, controlli veterinari e, su prenotazione, un servizio di dog-sitter, magari per permettere al padrone l‘emozione di cavalcare le onde del mare con un windsurf o un kitesurf.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Area archeologica di Aquileia

Aquileia – dichiarata dal 1998 Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO – fondata dai Romani nel 181 a. C., divenne una delle città più grandi e ricche dell’Impero Romano, tanto da esser definita la “seconda Roma”. Sorta come avamposto militare contro i barbari, divenne poi sede di un Patriarcato che durò fino al 1751, e nel Medioevo fu centro propulsore del Cristianesimo in tutta l’Europa centrale.

Aquileia, con il suo porto fluviale, era divenuta un importante centro commerciale e fu in parte distrutta dai saccheggi degli Unni di Attila.

Già nei secoli passati vennero fatti degli scavi archeologici, ma finalizzati soltanto all’accertamento di alcune imponenti strutture antiche come l’anfiteatro, il complesso basilicale cristiano, le mura difensive, ecc. Fu solo nel XVIII secolo che si iniziò la raccolta e lo studio dei reperti che venivano alla luce e appena nel 1882 si costituì il Museo Archeologico Aquileiese.

Le zone archeologiche che sono state indagate e rese visitabili sono relativamente recenti, dal 1930 ai giorni nostri: il macellum, le terme, il Mausoleo, le mura difensive, il sepolcreto romano, il circo e l’anfiteatro, sono oggi in parte visitabili, insieme agli scavi del porto fluviale sul Natissa, con magazzini e banchine.

Gli scavi hanno poi messo in luce resti del foro romano, risalente al II-III sec. d. C., che era il cuore della vita pubblica, con la splendida Basilica civile, pavimenti in mosaico e fondazioni di case (fondi Cal ed ex Cossar).

Gli scavi archeologici sono sempre in corso, ma i resti finora riportati alla luce sono fra le testimonianze meglio conservate dell’antica grandiosità romana.

I reperti romani e paleocristiani ritrovati ad Aquileia sono conservati in tre musei: il Museo Archeologico Nazionale di Villa Cassis, uno dei maggiori musei archeologici del Nord Italia, il Museo Paleocristiano, in località Monastero, e il Museo Civico del Patriarcato.

 

Informazioni


Orari di visita: l’area archeologica, a ingresso libero, è accessibile dalle 8.30 a mezz’ora prima del tramonto.

Ufficio turistico: via Iulia Augusta, parcheggio e bus terminal

Tel.: +39 0431 919491- fax: +39 0431 919491

info.aquileia@turismo.fvg.it

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