Cascate_Cjampeit

Cascata del rio Cjampeit

Il rio Cjampeit, sulla sinistra idrografica del fiume Fella, dopo una serie di salti più piccoli forma un’affascinante sottile cascata alta una cinquantina di metri che precipita in una profonda pozza. La splendida cascata è incastonata tra pareti rocciose a strapiombo immersa in un ambiente naturale molto suggestivo, purtroppo compromesso dalla vicina autostrada.

Si può vedere la cascata nei pressi dell’ex stazione ferroviaria di Moggio Udinese. Per arrivare alla base della cascata bisogna passare sotto il viadotto dell’autostrada A23 Udine-Tarvisio.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Il giro dei laghi di Fusine

Dai laghi di Fusine si possono intraprendere diverse escursioni di diversa lunghezza. Oltre al classico giro dei due laghi collegati da comodi sentieri, circa 3 ore, si e’ possibile raggiungere anche il rifugio Zacchi (mt. 1.380), con un percorso ad anello verso il lago superiore.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni

Dislivello in metri: 440
Difficoltà: E
Tempi di percorrenza in ore: 3

INFO: Turismo FVG Tarvisio
Tel. + 39 0428 2135
Email info.tarvisio@turismo.fvg.it

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Dal lago superiore di Fusine, raggiungibile in auto da Tarvisio, imboccate il sentiero Cai nr. 512 fino a raggiungere il rinnovato rifugio Zacchi

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Scendete per strada forestale passando per la capanna Ghezzi

    Laghi di Fusine ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

sacchetta

Trattoria Alla Sacchetta

Alla Trattoria Alla Sacchetta l’atmosfera è allegra e familiare, affacciata sul porto, accoglie nell’ambiente semplice, accuratamente arredato.
Il locale presenta un ricco e gustoso menù a base di piatti marinari e il gulasch, come vuole la tradizione gastronomica triestina.
 
 

Eccellenze agroalimentari

Questa è una terra dove crescono prospere e saporite l’uva, la frutta e la verdura, un territorio di vini e di prodotti agroalimentari d’eccellenza, in cui le materie prime, sia di terra che di mare, sono il presupposto per un’enogastronomia di qualità superiore.

Ubicata alla Sacchetta nella splendida cornice del porto di Trieste, la trattoria è aperta tutti i giorni, escluso il Mercoledì.
 
 

La buona cucina nella città della Barcolana

Il ristoro ideale in occasione della Barcolana, vieni a scoprire i gusti di Trieste. Ricca di tradizioni gastronomiche che arrivano da lontano, la cucina triestina si distingue per le ricette di terra e di mare preparate alla maniera veneta affiancate alle specialità di origine istriana, una cucina ricca di contaminazioni ed al tempo stesso unica e originale.

La Trattoria Alla Sacchetta è abituata ad accogliere i turisti, i clienti abituali e tutti coloro che dopo una mattinata o un’intera giornata “in rada” desiderano degustare un buon piatto di pesce o il gulasch, accompagnato da dell’ottimo vino.

Informazioni


TRATTORIA ALLA SACCHETTA
Riva T. Gulli, 2 – Trieste

Tel.: +39 040 303098
E-mail: info@allasacchetta.com
Sito internet: www.allasacchetta.com

ORARIO DI APERTURA
Lun – Mar / Gio – Dom
11 – 15 / 18 – 23
Mercoledì chiuso

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Piazza_Vittorio_Veneto_Trieste

Piazza Vittorio Veneto

La piazza è sita ai margini del Borgo Teresiano, nei pressi del Porto Vecchio e della Stazione Ferroviaria. Il nuovo assetto urbanistico settecentesco della città, centrato sul Canal Grande, vide sorgere nuove residenze, magazzini e luoghi di culto in quella che era una zona periferica.

Nel 1791 nella piazza venne edificato il palazzo della Dogana, divenendo luogo di incontri e di scambi commerciali, quindi, alla fine del secolo successivo vi trovò collocazione il Palazzo delle Poste dell’architetto austriaco Friedrich Setz, riccamente decorato in stile eclettico. Il nome attuale le fu assegnato solo dopo la prima guerra mondiale. Al centro fa mostra di sé la fontana dei Tritoni, opera dello scultore altoatesino Franz Schranz; sui lati lunghi della piazza, si affacciano simmetricamente i Palazzi delle Poste e della Ferrovia, quest’ultimo realizzato dall’architetto Giacomo Sagors. Il vicino Palazzo Galatti è sede della Provincia di Trieste.
 
 
 
 
 
 

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Casa natale di padre David Maria Turoldo

Nella casa natale di padre David Maria Turoldo – un tipico edificio rurale friulano della metà del XVIII secolo – sono conservate le testimonianze dell’opera letteraria e religiosa del frate.

Giuseppe Turoldo (1916-1992) nacque in una famiglia poverissima, ultimo di nove fratelli e fu ordinato frate servita. Dopo la laurea in filosofia conseguita alla Cattolica di Milano e dopo aver militato culturalmente nelle file della Resistenza, per quindici anni tenne dall’altare del Duomo le sue più celebri omelie. Diresse il centro di studi ecumenici a Fontanella di Sotto il Monte presso Bergamo, fondò la rivista “Servitium” e collaborò alla realizzazione del film Gli ultimi (1963), apologo di povertà e speranza profondamente legato alla cultura contadina della sua terra d’origine.

L’edificio fu trasformato in casa-museo nel 1997 dopo i lavori di restauro. Nel sottotetto è stato sistemato il centro di documentazione: scritti, filmati e registrazioni audio attinenti al pensiero e all’opera del padre servita.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Caterina Percoto, 7/1, Coderno (Sedegliano)

Servizi: visite guidate; non accessibile ai disabili

Informazioni: Associazione culturale Padre David Maria Turoldo – Tel.: 0432 916384; Fax: 0432 916384; Segreteria del Comune di Sedegliano – Tel:. 0432 915519; www.comune.sedegliano.ud.it; E-mail: segreteria@com-sedegliano.regione.fvg.it

Orari di apertura: ogni primo sabato e domenica del mese 9.00-12.00 e 15.00-18.00 e in occasione di mostre e manifestazioni e su richiesta in altri giorni e orari.

Ingresso: gratuito

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Castello_Attimis

Castello di Attimis

Il maniero Superiore (Pecollo), risalente al XII secolo, appartenne dapprima ai marchesi di Moosburg e successivamente fu assegnato dal Patriarca ai fedeli vassalli Arpone ed Enrico, capostipiti dei due rami degli Attems. Fra il 1250 ed il 1260 fu eretto il castello Inferiore (Castelnuovo). Alla fine del Quattrocento i due castelli furono abbandonati e crollarono durante il terremoto del 1511.

I resti del castello Superiore sono stati in buona parte restaurati: visibili la muraglia di cinta di perimetro ovale, la torre mastio pentagonale, le strutture della domus e il basamento di una torre ovest. A ricordare il castello Inferiore, rimangono i resti dell’antico torrione e i tracciati degli altri ambienti. Sul sentiero che porta al castello ci sono, inoltre, i resti di una casa di guardia.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Come arrivare: percorrendo un sentiero segnalato presso il museo del Comune che porta al Monte dei Castelli (20 minuti circa). Qui un bivio porta a sinistra alle rovine dell’Inferiore e a destra del Superiore.

Stato di conservazione: ruderi

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Castello_Udine

Castello di Udine

Il “castrum Utini” viene menzionato per la prima volta nel 983, quando fu donato dall’imperatore Ottone II al Patriarca di Aquileia Rodoaldo. Nel XII secolo sul colle venne edificato il palatium patriarcale, con una torre triangolare, dimora occasionale del Patriarca di Aquileia che aveva stabile sede a Cividale.

A partire dalla fine del XIII secolo, venne eretto un nuovo palazzo più grande e lussuoso dotato di una cappella privata e di un salone utilizzato per ospitare i membri del parlamento della Patria del Friuli. Il complesso era difeso da un doppio circuito murato con due torri laterali. Nel 1420, con la sottomissione della Patria del Friuli alla Repubblica Veneta, divenne dimora del Luogotenente Veneto. Nel 1517 l’architetto Giovanni Fontana fu incaricato della sua ricostruzione, dopo i danni procurati dal sisma e dal rogo succedutisi all’inizio del secondo decennio del Cinquecento.

Vi si accede da Piazza Libertà attraverso l’Arco Bollani realizzato nel 1556 su disegno di Andrea Palladio. Le pareti del Salone furono decorate con scene celebranti la grandezza di Udine e della Patria del Friuli, affrescate da Pomponio Amalteo e Giambattista Tiepolo. Il soffitto è ornato da riquadri lignei dorati racchiudenti dipinti allegorici, sulla sommità delle pareti sono esibiti gli stemmi dei luogotenenti veneti al governo. Superato l’atrio voltato a crociera, si nota, a sinistra, la foresteria con gli affreschi attribuiti a Pellegrino da San Daniele.

Alla metà del XVI secolo la fabbrica fu posta sotto la direzione di Giovanni da Udine che realizzò le rifiniture esterne e le decorazioni del Salone del Parlamento, nonchè progettò una scala esterna che dal cortile permetteva l’accesso al salone centrale. Alla sua morte venne sostituto dal friulano Francesco Floreani che nel 1566 concluse i lavori nel Salone.

Con la caduta della Serenissima, la città fu ceduta da Napoleone agli austriaci e il castello divenne sede di uffici, forte militare e caserma. Al termine della terza guerra d’indipendenza e con l’annessione del Friuli all’Italia nel 1866, il Castello divenne proprietà demaniale e dal 1906 ospita i Civici Musei e le Gallerie di Storia ed Arte, il Museo Archeologico, la Galleria d’Arte Antica, la Galleria dei Disegni e delle Stampe, il Museo Friulano della Fotografia e la Fototeca. Le sale sono spesso sede di esposizioni temporanee.

 

Indirizzo: Piazzale Castello, Udine

Servizi: archivi storici e fotografici;biblioteca; visite guidate; accesso facilitato ai disabili

Prenotazione: visite guidate e attività didattica per le scuole

Orari di apertura: dal 1° ottobre al 28 aprile 10.30-17.00; dal 29 aprile al 30 settembre 10.30-19.00 (la biglietteria chiude 30 minuti prima); chiuso il lunedì

Come arrivare: sabato, domenica e festivi servizio gratuito di bus navetta

Ingresso: Galleria d’Arte Antica, Galleria dei disegni e delle Stampe, Museo Friulano della Fotografia, Museo Archeologico e Museo del Risorgimento

intero € 5,00 €; ridotto € 2,50; gratis possessori FVG Card

Informazioni: www.comune.udine.it; www.consorziocastelli.it

Tel.: 0432 271591

Fax: 0432 271982

E-mail: civici.musei@comune.udine.it

Informazioni


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