Civico_Museo_Morpurgo_Trieste

Civico Museo Morpurgo

Il Palazzo Morpurgo – disegnato dall’architetto Giovanni Berlam nel 1875 – appartenne all’omonima famiglia ebrea askenazita, originaria di Marbourg, in Stiria, che si distinse a Trieste oltre che per le capacità imprenditoriali e diplomatiche anche per la munificenza testimoniata da lasciti e donazioni.

Mario Morpurgo de Nilma (Trieste 1867-Pordenone 1943) alla sua morte lasciò tutto il suo patrimonio, comprese le collezioni d’arte e il mobilio, al Comune di Trieste. L’appartamento al secondo piano del palazzo divenne Civico Museo Morpurgo e quello al primo nel 1950 fu adibito a Museo del Risorgimento e a Civico Museo di Storia Patria; infine, nel 1952 divenne anche sede della Collezione Stavropulos.

Arredati con sfarzo secondo il gusto dell’eclettismo, gli interni originali sono un eterogeneo accostamento di stili storici che si contrappongono alle sobrie forme dello stile neorinascimentale degli esterni. I salotti si connotano per la singolarità delle combinazioni: quello in stile impero declinato in rosso, quello che coniuga rinascimento toscano e neorococò sui toni del bruno, quello del romanticismo in legno ebanizzato, quello Luigi Filippo opulento in oro e rosso, quello del Settecento veneziano con lacche eburnee e tenui tinte pastello, quello neo Boulle di ebano intarsiato.

Durante la seconda guerra mondiale furono razziati parte dei quadri e dell’argenteria e tutti i tappeti. Per fortuna, oltre al mobilio, si salvarono una preziosa raccolta di maioliche e porcellane, le xilografie e le incisioni di Jacques Callot, Gérard Edelink, Pierre Drevet, Giandomenico Tiepolo, Francesco Bartolozzi, Jean Balvay, Max Klinger e Félix Vallotton nonché un cospicuo nucleo di xilografie giapponesi e una sessantina tra quadri e disegni.

Al primo piano è possibile visitare il Civico Museo di Storia Patria destinato a conservare documenti, cimeli, dipinti e stampe su storia e folclore cittadino. È stato riaperto nel dicembre 2007, grazie al munifico intervento della famiglia Costantinides, con la creazione della sala del tessuto e la sezione dedicata ad Anita Pittoni nonché il riallestimento della collezione artistica del greco Socrate Stavropulos (Trieste 1882-Zurigo 1960), donata ai Civici Musei di Storia ed Arte nel 1952.

L’archivio, che occupa un’ala dell’appartamento, è una fonte inesauribile di informazioni per gli studiosi della vita pubblica e privata di Trieste nel corso dei secoli.

La Collezione Stavropulos comprende opere di diversi artisti italiani ed europei. Ci sono soprattutto opere di scultura tra cui una di arte antica (testa arcaica da Cipro, VI sec. a. C.). Nel complesso delle opere riguardanti la scultura italiana del Novecento spiccano due personalità di notevole spessore artistico: Libero Andreotti e Marcello Mascherini. L’ampia sezione di pittura e disegni comprende dipinti su tavola dei secoli XV e XVI: due portelle d’altare e due quadri biblici attribuiti a Paul Brill; opere di ritrattisti italiani ed europei dell’Ottocento tra cui figurano Giuseppe Tominz, Franz Eybl, Hans Canon, Anton Romako; di soggetto agreste con dipinti di Francesco Paolo Michetti; ampiamente rappresentati i triestini Umberto Veruda, con una quarantina di disegni e olii, e Adolfo Levier.

 

Tra gli artisti del Novecento emergono i belgi Pierre Paulus e Leon Devos, Arturo Martini con un piccolo olio e Gustavo Boldrini. L’originalità della collezione è rappresentata da una significativa raccolta di opere di artisti ungheresi del Novecento. Uno spazio è dedicato a opere e oggetti appartenuti all’archivio personale di Ugo Carà, donato al Comune di Trieste nel 2005 dalla figlia Giuliana Carabei.

Informazioni


Indirizzo: Via Imbriani 5, Trieste

Servizi: visite guidate, bookshop, Trieste City Pod

Ingresso: (da diritto all’ingresso al Civico Museo di Storia Patria) intero € 4,00; ridotto € 3,00; gratuito per i bambini fino ai 5 anni

Visite: per le visite guidate rivolgersi al Servizio Didattico – www.serviziodidattico.it; E-mail: serviziodidattico@comune.trieste.it

Orari di apertura: martedì 9.00-13.00

Come arrivare: in autobus con le linee 5, 9, 10, 11, 19, 25

Tel./Fax: 040 636969

Informazioni: www.museomorpurgo.it; www.triestecultura.it; E-mail: cmsa@comune.trieste.it; Tel.: 040 6754039 / 040 6754068

 

×

 

ALTRO IN ZONA
Centro_Visite_Geoparco_Carnia

Centro Visite Geoparco della Carnia

Il centro, situato nei pressi dei laghetti di Timau, illustra le peculiarità geo-paleontologiche delle Alpi Carniche: i Geositi della Carnia, le specificità idrogeologiche della Valle del Bût e del Monte Cogliàns (una scogliera corallina risalente al Devoniano), i maestosi massicci calcarei della Creta della Chianevate, Chialderate e Monumenz, modellati dall’erosione dei ghiacciai quaternari e dai fenomeni carsici.

Una sezione è dedicata alle grotte di origine carsica che costellano i massicci calcarei nell’alta Val del Bût (che sono state utilizzate nel primo conflitto mondiale a scopo bellico) e alle cavità artificiali legate allo sfruttamento minerario e alle cave di “Grigio carnico” ancora attive.

I pannelli espositivi sono accompagnati, oltre che dalle suggestive immagini di paesaggi alpini, anche da uno spazio multimediale e interattivo con modelli in 3D di sezioni geologiche e aree per la didattica e la divulgazione scientifica. Il centro è, inoltre, un utile punto informativo per chi vuole esplorare il territorio con escursioni in quota.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: laghetti di Timau, Paluzza

Servizi: aree didattiche e multimediali; apparati informativi in inglese e tedesco; accessibile ai disabili

Orari di apertura: dal 18 luglio al 7 settembre da lunedì a giovedì 16.00-18.00;

venerdì, sabato e domenica 10.00-12.30 e 16.00-18.00; dall’8 al 30 settembre la

domenica 10.00-12.30 e 16.00-18.00; aperture straordinarie su prenotazione

Informazioni: contattare gli uffici CarniaMusei. Comunità Montana della Carnia,

Via Carnia Libera 1944 29, Tolmezzo – Tel. 0433 487779; www.carniamusei.org;

E-mail: carnia.musei@cmcarnia.regione.fvg.it

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Castello_Trussio_Dolegna_Collio

Castello di Trussio

Il maniero – costruito a mezza costa del monte Ruttars – viene per la prima volta menzionato nel 1257, quando fu incendiato e distrutto dal conte Mainardo di Gorizia nel corso della contesa con il patriarca Gregorio da Montelongo. I suoi proprietari, i Signori di Fratta, furono costretti ad abbandonarlo e a fuggire, ma, rientrati in possesso del feudo, lo ricostruirono. Nel 1279 passò in mano ai signori di Spilimbergo e nel 1365, durante l’invasione del Friuli ad opera di Rodolfo IV d’Austria, fu preso d’assedio e conquistato dagli udinesi.

Il castello fu ancora al centro di aspre lotte, distrutto per mano degli ungheresi nel 1431 e poi, nuovamente nel 1511 durante le guerre tra Venezia e l’Impero. Dell’antico castelliere, in seguito riedificato, rimasero le mura e i torrioni. Gli Spilimbergo esercitarono la Signoria su Trussio fino al 1869, quindi il castello rimase abbandonato e utilizzato come riserva di caccia finchè venne restaurato e trasformato in ristorante (“L’Aquila d’oro”).

La zona di Dolegna del Collio è assai rinomata per la produzione del vino e riconosciuta, fin dal 1968, con la Denominazione d’origine controllata.

 

Informazioni


Indirizzo: Via Ruttars 11, Dolegna del Collio

Servizi: ristorante

Tel.: 0481 61255

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI GORIZIA

Civico_Museo_Sartorio_Trieste

Civico Museo Sartorio

L’elegante villa borghese dell’Ottocento, diventata casa-museo nel 1947 grazie al lascito testamentario di Anna Segrè Sartorio, è stata riaperta al pubblico nel 2006 dopo il restauro finanziato dal Comune di Trieste e dalla famiglia Costantinides.

La villa settecentesca di gusto veneto fu ampliata nell’Ottocento dall’architetto Nicolò Pertsch. I Sartorio, mercanti di origine sanremese, avviarono una fiorente attività commerciale a Trieste e fecero della villa una raffinata residenza.

Nel 1838 vennero rifatte le facciate secondo il gusto neoclassico e vennero aggiunte la biblioteca (che raccoglie 6.000 volumi), la sala neogotica, una sala voltata e una piccola cappella; l’anno seguente i Sartorio fecero progettare all’architetto Francesco Scalmanini l’ingresso principale.

All’interno della villa convivono gli arredi originali in stile Impero, Biedermeier, neogotico e neorococò e si conservano preziose ceramiche tra cui il servizio di porcellana di Meissen donata da Federico Augusto II di Sassonia a Giovanni Guglielmo Sartorio.

Ricchissime anche le collezioni d’arte con opere di Alessandro Magnasco, Michele Marieschi e Giuseppe Bernardino Bison; la raccolta Rusconi-Opuich, che comprende circa 2.500 manufatti che spaziano dall’arte antica a quella novecentesca, la collezione di disegni del Tiepolo (254 disegni raccolti da Giuseppe Sartorio) e il trecentesco Trittico di santa Chiara.

Nei sotterranei sono esposti le collezioni di arte applicata, gioielli e i resti di una domus romana del I sec. d.C. emersi durante i lavori di restauro.

La quadreria, collocata nei locali delle antiche scuderie, comprende oltre mille dipinti delle collezioni dei Civici Musei di Storia ed Arte.

Il deposito delle carrozze è stato adibito a Gipsoteca e Gliptoteca, con circa seicento sculture del XIX e XX secolo, tra cui quattro calchi in gesso di opere di Antonio Canova realizzate dell’artista stesso e opere di scultori triestini come Giovanni Depaul, Giuseppe Capolino, Giovanni Mayer, Gianni Marin, Antonio Camaur fino a Marcello Mascherini, Ugo Carà e Nino Spagnoli.

 

 

Informazioni


Indirizzo: Largo Papa Giovanni XXIII 1, Trieste

Servizi: visite guidate, bookshop, archivio documentale, biblioteca; accessibile ai disabili; Trieste City Pod

Informazioni: museosartoriotrieste.it; www.triestecultura.it; E-mail: cmsa@comune.trieste.it

Orari di apertura: da martedì a sabato 13.30-17.30; domenica 10.00-17.00;

chiuso il lunedì

Visite: prenotazioni presso il Servizio Didattico – Tel.: 040 6754480; Fax: 040 6754727; E-mail: serviziodidattico@comune.trieste.it; www.serviziodidattico.it

Ingresso: intero € 6,00;ridotto € 4,00 fino ai 5 anni; gratis con FVG Card

Come arrivare: in autobus con la linea 30

Tel.: 040 301479

Fax: 040 6754065

×

 

ALTRO IN ZONA
Galleria_arte_moderna_Enrico_Cillia

Galleria d’Arte Moderna Enrico de Cillia

La pinacoteca si formò nel 1975 con la donazione del pittore e collezionista Enrico De Cillia di una cinquantina di opere dei maggiori esponenti della pittura friulana del Novecento: Altieri, Anzil, Bierti, Borta, Bront, Canci, Magnano, Celiberti, Ciussi, Coceani, Colò, Cussigh, Davanzo, Filipponi, Marra, Merlo, Pellis, Pittino, Saccomani, Sopracasa, Supan, Tavagnacco, Tubaro, Ursella, Variola, Zigaina. La collezione si è nel tempo consolidata attraverso gli apporti di artisti e privati e oggi rappresenta esaustivamente la carriera dell’artista cui è dedicata grazie all’acquisizione di ventisei olii del maestro nativo di Treppo.

La raccolta, ospitata nell’ottocentesco palazzo della Biblioteca, è corredata da esaurienti schede critiche nonché da oltre milletrecento libri d’arte e ospita spesso mostre temporanee d’arte e di fotografia.

La Galleria Enrico de Cilla fa parte della rete museale CarniaMusei.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni

Indirizzo: Palazzo della Biblioteca, Via Giacomo Matteotti 13, Treppo Carnico

Servizi: bookshop, audioguida, visite guidate e laboratori didattici, animazione per bambini; accessibile ai diversamente abili

Informazioni: www.treppocarnico.org; Municipio di Treppo Carnico – Tel.: 0433 777023; Fax: 0433 777331; CarniaMusei – Tel.: 0433 487779; Fax: 0433 487760; www.carniamusei.org; E-mail: carnia.musei@cmcarnia.regione.fvg.it

Orari di apertura: da settembre a giugno sabato 16.00-18.00; domenica e festivi 10.00-12.00 e 16.00-18.00; luglio e agosto da martedì a sabato 16.00-18.00, domenica e festivi 10.00-12.00 e 16.00-18.00; chiuso il lunedì

Ingresso: intero 2,60 €; ridotto: 1,60 €;gratis con FVG Card

Tel.: 0433 777307

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

ProtMiramare

Riserva Naturale Marina di Miramare

Riserva marina di Miramare

 

L’area protetta è situata nel Golfo di Trieste, ai piedi del promontorio di Miramare, e si sviluppa lungo il litorale racchiuso tra il porticciolo di Grignano e la riviera di Barcola. Il tratto costiero è formato dalla roccia calcarea tipica del Carso che avvicinandosi al mare digrada in massi, ciottoli e sabbia. La fascia costiera è soggetta a un regime di tutela integrale ad eccezione di un corridoio in corrispondenza della scogliera del Castello di Miramare in cui sono consentite le visite subacquee.

L’immersione nelle acque della riserva marina consente di osservare un’unicità biologica preziosa perché diversificata in microambienti specifici abitati da una notevole varietà di specie. Nella zona di marea ci si potrà imbattere in crostacei cirripedi, molluschi bivalvi, granchi, pomodori di mare e la quercia di mare, autentico relitto biogeografico dell’ultima glaciazione, nonché la bavosa pavone, specie simbolo dell’Area marina protetta. Colonizzano invece le rocce, alghe verdi e brune, spugne a canne d’organo e celenterati come gli anemoni di mare, mentre salpe, sciarrani, occhiate e orate nuotano entro i quattro metri di profondità, e più ancora in profondità spigole e corvine. Oloturie, ofiure o stelle serpentine, stelle marine e crostacei si mimetizzano sui fondali sabbiosi e fangosi, dove vivono anche la mormora e il mollusco bivalve più grande del Mediterraneo, la pinna nobile, la cui conchiglia grande fino a settanta centimetri offre ospitalità a spugne e ascidie incrostanti.

La modesta profondità del Golfo di Trieste (i fondali raggiungono una profondità massima di 18 metri) non ha impedito di avvistare durante l’estate delfini e tartarughe di mare.

La sede dell’Area marina protetta di Miramare si trova presso il Castelletto, mentre per le attività in mare è attivo un punto di appoggio nell’ex Bagno Ducale, un tempo luogo eletto ai bagni di sole degli Asburgo.

Il Centro visite offre un percorso multisensoriale che ricrea la sensazione di camminare sul fondale marino, nonché acquari e una vasca tattile dove è possibile toccare alcuni degli inquilini del mare.

 

Informazioni


Ubicazione: Viale Miramare 349, Grignano, Trieste

Estensione: 30 ettari, fino a 200 metri dalla linea di costa

Informazioni: www.riservamarinamiramare.it – Associazione italiana per il WWF for Nature Onlus; tel.: 040 224147; e-mail: info@riservamarinamiramare.it

Servizi: centro visite, biblioteca, aula didattica, laboratorio, bookshop, accessibile ai disabili

Attività: visite guidate, laboratori didattici, seawatching, immersioni con autorespiratore ad aria per subacquei forniti di brevetto, week-end blu, Settimane azzurre per le scuole

Centro visite: tutte le domeniche 10.00-11.00 e 12.30-16.00; aperture straordinarie su prenotazione

Ingresso: intero visita libera € 2,50; ridotto € 2,00 (studenti, over 65); gratis fino ai 5 anni e soci WWF; intero con visita guidata € 5,00; ridotto € 4,00

Visite: su prenotazione visite guidate per gruppi di almeno 8 persone contattando la Segreteria attività didattiche e ricreative – tel.: 040 224147 interno 3; e-mail: info@riservamarinamiramare.it – infosub@riservamarinamiramare.it

×

 

ALTRO IN ZONA
Castello_Gramogliano_Corno_Rosazzo

Castello di Gramogliano

Il castello, risalente al XIII secolo, appartenne ai signori di Gramogliano e quindi agli Herbenstein. Distrutto nel 1353 dal Patriarca, venne ricostruito dai conti di Gorizia nel 1424 e dopo essere stato occupato dalla Repubblica veneziana venne infeudato ai Conti Zucco-Cuccagna, originari di Faedis. Questo casato creò nuove opre munite e il castello resistette all’invasione degli Uscocchi tra il 1615 e il 1616.

Nell’Ottocento gli Zucco si trasferirono a Crauglio e Gramogliano andò progressivamente in rovina. Nel 1884 il castello fu acquistato dalla famiglia Visintini che ne fece una rinomata azienda vitivinicola.

Delle originarie cinque torri ne resta una soltanto, alta dodici metri e composta da ciottoli di fiume.

 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Gramogliano 27, Corno di Rosazzo

 

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE