conrnino01

Riserva Naturale Lago di Cornino

All’estremo margine sudorientale delle Prealpi Carniche, separata dalle Prealpi Giulie dall’ampio alveo del fiume Tagliamento, la riserva occupa il tratto di fiume compreso tra l’abitato di Peonis e il ponte di Cornino. Include prati e coltivi e, verso Ovest, l’ampio anfiteatro roccioso sopra Somp Cornino, il lago e le ripide pareti dei rilievi che raggiungono la quota massima sull’altopiano di Monte Prat.

Il paesaggio è di una bellezza aspra e selvaggia, fatto di pareti rocciose calcaree e frane che raggiungono il greto del Tagliamento, il “re dei fiumi alpini”, popolato di aironi e anatre.

In una vasta depressione tra i ghiaioni si è formato il Lago di Cornino, caratterizzato dalla trasparenza delle acque di colore verde-azzurro. Le rupi calcaree, su cui si arroccano i nidi dei gufi reali e degli altri rapaci, fanno da sfondo al volo di corvi imperiali e cornacchie grigie. È possibile osservare vari migratori, come il biancone, l’astore, ma anche diverse specie di falco, nonché specie rare come il nibbio reale, il capovaccaio e l’aquila imperiale. Nella riserva nidifica una colonia di grifoni che si alzano in volo nelle ore mattutine e planano in grandi spirali sulla piana.

Negli anni Ottanta è stato avviato un progetto di conservazione del Grifone (Gyps fulvus) che ha portato alla creazione di una colonia nidificante.

Dal Centro visite, che fornisce informazioni relative al territorio e al progetto di conservazione dell’avvoltoio grifone, partono i vari itinerari segnalati che raggiungono il lago di Cornino e le golene del fiume. Esistono, inoltre, numerosi itinerari di trekking, più impegnativi, che raggiungono i soprastanti Monte Cuâr e l’altopiano del Monte Prât.

Informazioni

Ubicazione: la riserva è inclusa nei territori dei comuni di Forgaria nel Friuli e Trasaghis

Estensione: 487 ettari

Informazioni: www.riservacornino.it – www.comune.forgarianelfriuli.ud.it – Comune di Forgaria nel Friuli, Piazza Tre Martiri 4 – Tel.: 0427 808137

Centro visite: Via Sompcornino 81, Forgaria nel Friuli

Orari di apertura: marzo e aprile martedì e giovedì 9.00-13.00, sabato, domenica e festivi 9.00-13.00 e 14.00-17.00; da maggio a settembre tutti i giorni 9.00-13.00 e 14.00-18.00; ottobre martedì e giovedì 9.00-13.00, sabato, domenica e festivi 9.00-13.00 e 14.00-17.00; da novembre a febbraio martedì e giovedì 9.00-13.00, sabato, domenica e festivi 9.00-13.00 e 14.00-16.00

Servizi: museo, voliere, terrario, ristorante; accessibile ai disabili

Attività: escursioni guidate su prenotazione, trekking, birdwatching

Tel./ fax: 0427808526

E-mail: info@riservacornino.it – centrovisite@riservacornino.it

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

 

Parco_delle_Rose_Grado

Parco delle Rose

Il parco è situato in un’area urbana bonificata a ridosso dell’arenile della spiaggia nuova. Fu realizzato tra il 1925 e il 1935 per volere dell’Azienda di cura e soggiorno, allora diretta dal poeta Biagio Marin. Le fotografie dell’epoca documentano una ricca varietà di rose in diverse parti del parco – più di 150 tipi – arricchita e rinnovata ogni anno.

Ultimati i lavori, l’arena semicircolare, con la sua quinta di pioppi italici, divenne un punto di aggregazione per manifestazioni diurne e serali.

Nel secondo dopoguerra il parco fu ridimensionato a causa della costruzione dell’ingresso principale dalla spiaggia; furono poi realizzati il minigolf, un campeggio, il Palazzo dei congressi, il Parco termale acquatico, i campi da tennis e la piscina scoperta.

Nel 1982 una parte del parco fu ridisegnata per creare il ‘Parco del drago verde’. Al suo interno si tengono molteplici eventi culturali, sportivi e di vario genere concentrati nella stagione estiva.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Viale Dante, Grado

Superficie totale: 2,50 ha

Impianto planimetrico: geometrico con percorsi rettilinei

Condizione giuridica: proprietà pubblica, comune di Grado

Peculiarità scenografiche e compositive: pergolato, piazzale a esedra (arena), viali

Specie botaniche di rilievo: glicine, pino d’Aleppo, pino marittimo, pino nero, pioppo bianco, platano, rose

Per informazioni: ufficio turistico di Grado

Viale Dante Alighieri, 72 – 34073 Grado (GO)

Tel.: +39 0431 877111

Fax: +39 0431 83509

info.grado@turismo.fvg.it

Ufficio Servizio URP e Turismo del Comune di Grado

Piazza Biagio Marin 4 – 34073 Grado (piano terra)

Tel.: +39 0431 898239

Fax: +39 0431 898205

urp@comunegrado.it

turismo@comunegrado.it

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI GORIZIA

Museo_Nazionale_Antartide_Trieste

Museo Nazionale dell’Antartide

Il museo, dedicato allo scienziato Felice Ippolito, conserva reperti geologici e geofisici marini e testimonianze della storia dell’esplorazione del Continente bianco: le avventurose spedizioni dei pionieri Roald Amundsen e Robert Falcon Scott che raggiunsero il Polo Sud tra il 1911 e il 1912 e di Ernest Henry Shackleton, che attraversò il continente di ghiaccio tra il 1914 e il 1916.

La storiografia dell’Antartide è documentata da alcune carte storiche originali e sono illustrate le spedizioni italiane che si sono susseguite a partire dagli inizi del Novecento fino alle ultime organizzate dal Progetto Nazionale delle Ricerche in Antartide.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Weiss 21, Trieste

Servizi: su prenotazione visite guidate e laboratori didattici per gruppi di almeno 10 persone; bookshop, archivio documentale; accessibile ai disabili

Informazioni: www.mna.it

Ingresso: intero € 6,00; ridotto € 5,00

Tel.: 040 567889

Fax: 040 558206121

E-mail: museoantartide@units.it

×

 

ALTRO IN ZONA
Parco_Piuma_Isonzo_Gorizia

Parco di Piuma Isonzo

Il Parco di Piuma, compreso tra il Monte Calvario e la riva destra dell’Isonzo, si snoda su un territorio di 32 ettari diviso in due zone: una collinare, a prevalenza boschiva, compresa tra il torrente Groina e i colli di Oslavia; l’altra fluviale, dove i torrenti Groina e il rio di Piuma si immettono nell’Isonzo, in un suggestivo alternarsi di piccole insenature e speroni di roccia.

Questi terreni boschivi, caratterizzati dalla prevalenza di castagni, roveri e roverelle, ciliegi selvatici e frassini, sono abitati da cinghiali, caprioli, volpi, lepri e scoiattoli oltre al gufo reale e la civetta. Lungo il fiume nidificano i cigni e trovano rifugio gli aironi.

Il bosco – attrezzato per il trekking, mentre lungo il fiume è possibile praticare il kayak e la canoa – offre al visitatore anche la possibilità di esplorare l’area seguendo un percorso di tipo didattico-naturalistico; si trovano, inoltre, un percorso ginnico e numerose aree per il ristoro con tavoli e griglie all’aperto.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Località Piuma (Gorizia)

Impianto planimetrico: parco naturalistico

Superficie totale: 32 ha

Peculiarità scenografiche e compositive: sorgenti e cascatelle

Specie botaniche di rilievo: rovere, robinia, castagno, ciliegio, acero di monte, ontano nero, pioppo nero, salice bianco, nocciolo

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia

Orari di apertura: sempre aperto

Servizi: strutture ricreative, gazebo, zone pic nic, aree gioco

Come arrivare: accessi con parcheggio da Via Ponte del Torrione; Via Generale Achille Papa; Viale generale Edoardo Chinotto; Via Bella Veduta

Informazioni: Azienda regionale delle Foreste del Friuli Venezia Giulia, Via Mazzini 41, Udine

Tel.: +39 0432 294711

×

 

ALTRO IN ZONA
Torrente_Arzino1

Torrente Arzino

Nasce dal Monte Valcalda (m. 1908) e scorre per circa 30 km nel bacino a cui ha dato il nome, la Val d’Arzino. A pochi metri dalla sua sorgente l’aspra morfologia del terreno l’ha costretto a scavare nel corso dei millenni valli strette e profonde e ripide pareti rocciose, dove il torrente dà origine a una serie di cascate con salti anche di decine di metri (vedi cascate dell’Arzino).

La valle che il torrente percorre è piuttosto stretta, chiusa ai due lati da monti più o meno scoscesi, di altezze non trascurabili. A pochi chilometri dalla confluenza nel Tagliamento, che avviene poco a monte della stretta di Pinzano, oltre il Ponte dell’Armistizio, la valle si allarga. I suoi principali affluenti sono il rio Scluson, il rio Armentaria, il torrente Comugna e il torrente Foce.

Dalla sorgente alla foce vivono molte spece di pesci, dalla trota marmorata, fario e iridea agli scazzoni e ai gamberi di acqua dolce.

L’Arzino è frequentato dai praticanti di molte discipline sportive: la pesca, river rafting e canoismo, arrampicata o semplici escursioni per salire o ridiscendere dalla sorgente alla foce.

 

Ravascletto

Ravascletto

Il piccolo borgo di Ravascletto – uno dei Borghi autentici d’Italia – sorge in posizione panoramica lungo la strada che attraversa la Valcalda, arrampicandosi sopra la cresta del monte Crostis. Del nucleo abitativo più antico “in villa Rovoscleti” si ha notizia sin dalla fine del Duecento.

È una sfaccettata meta turistica sia estiva che invernale grazie alla bellezza naturalistica e alle piste da sci del versante Nord del monte Zoncolan: nel 1948 fu costruita la seggiovia Ravascletto-Cuel Piciul, la prima della regione, lungo il pendio della Val di Pertie. Il comune comprende le frazioni di Zovello e Salàrs e le borgate di Fratta, Piè del Pecol, Prepaulin, Ciampei, Chiavar, Stalis, Palù, Alnetto, Campivolo, Som Salàrs. Tra le due guerre venne realizzata la Panoramica delle Vette che, dalla sella Valcalda, sale sino sotto le pendici sommitali del monte Crostis, per poi scendere ripidamente sino all’abitato di Tualis, collegato a Ravascletto in uno dei più bei percorsi di alta quota delle Alpi.

Tra gli edifici tipici sono da segnalare la Casa di Parigjin a Zovello, con un affresco del XVII secolo, la Casa di Baldisâr a Ravascletto, la Casa dal cuet da Paca a Salars e la Casa delle bombe a Zovello in località Prapulin. Da ricordare anche la chiesa di San Matteo Apostolo, a Zovello, risalente al Settecento, che conserva statue lignee e tavolette dipinte del XVII secolo provenienti da un altare ligneo di Giovanni Antonio Agostini, e la Chiesa di San Giovanni in Campivolo.

Di Ravascletto sono originari i “cramars”, i venditori ambulanti girovaghi che, muniti solo della loro craminga, una cesta piena di spezie, erbe e stoffe, partirono in cerca di fortuna soprattutto oltralpe.

Molti sono gli eventi tradizionali annuali come la Fiestas Tas Corts, nel mese di agosto, durante la quale le case del borgo sono aperte e offrono i piatti della tradizione e le due feste del Solstizio d’estate, nel mese di giugno, e del Solstizio d’inverno, nel mese di dicembre.

 

Informazioni


Come arrivare: Strada Statale 465 della Forcella Laverdet e di Valle San Canciano

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Cattedrale_S_Giusto_Trieste

Cattedrale di San Giusto

La Cattedrale di San Giusto è il più importante edificio religioso cattolico di Trieste. Si trova in posizione dominante sulla città, in cima al colle di San Giusto.

La Cattedrale fu edificata tra il 1302 e 1320 unendo due edifici sacri – una piccola cattedrale dedicata alla Vergine Assunta ed il sacello di San Giusto – e abbattendo una navata si ottenne la nuova struttura a cinque navate. Così, della piccola cattedrale rimane oggi solo la navata centrale in corrispondenza della quale vi sono due filari di colonne; e dell’edificio dedicato al patrono San Giusto rimangono il mosaico raffigurante il Cristo, San Giusto e San Servolo e l’abside dedicata a Sant’Apollinare.

La facciata austera è impreziosita da uno splendido rosone gotico a doppia ruota, in pietra carsica. Il campanile, a pianta quadrata, in origine era più alto, ma nel 1422 fu colpito da un fulmine e la sua altezza venne ridotta. In un’edicola gotica è inserita una statua di San Giusto del X-XI secolo, che regge in una mano il modello della città e nell’altra la palma del martirio: la testa della statua è sproporzionata rispetto al corpo perché proviene da un’altra scultura. Sia il campanile che la facciata della chiesa sono coperti con reperti del periodo romano: per esempio il portale d’entrata fu ricavato da un antico monumento funebre.

L’interno presenta le caratteristiche di una basilica cristiana, a cinque navate. Vi si trovano resti di pavimentazioni musive del V secolo davanti al presbiterio, mentre l’abside è decorata con mosaici moderni. Gli affreschi nella cappella laterale rappresentanti la vita di San Giusto risalgono al XIII secolo. Le due absidi laterali (corrispondenti a quelle dei due sacelli di S. Maria e di S. Giusto) sono decorate con magnifici mosaici, opera di maestranze veneziane e costantinopolitane, della prima metà del XII secolo e dell’inizio del XIII secolo.

Sull’ampia cantoria a ridosso della parete di controfacciata si trova un organo a canne Mascioni opus 345, costruito nel 1922. La cassa in legno neoclassica che incornicia il rosone è quella originaria del primo organo, del 1860.

 

 

Informazioni


Cattedrale di San Giusto

Piazza della Cattedrale 2 – Trieste

 

Orari di visita: dal 6 aprile al 30 settembre 7.30-19.30; dal 1° ottobre 8.00-12.00 e 15.30-19.30

×

 

ALTRO IN ZONA