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Museo civico dell’Armeria del Castello di San Giusto

Il percorso di visita al complesso della Casa del Capitano (XV-XVI secolo) si apre con la cappella tardogotica dedicata a San Giorgio. Il primo piano, a cui si accede tramite lo scalone d’onore, accoglie gli arredi della casa in stile rinascimentale appartenuta a Giuseppe Caprin (1843-1904), illustre storiografo, editore e patriota triestino. La sala è arredata con eleganti cassapanche nuziali in legno intagliato con dorature, sculture in legno e dipinti di ambito veneto. Il soffitto a cassettoni inquadra la grande tela del Trionfo di Venezia di Andrea Celesti (1639-1700).

Al secondo piano si accede ai camminamenti di ronda coperti, in cui è ospitata la collezione dell’armeria: armi bianche, in asta e da fuoco sono disposte lungo il percorso che traccia l’evoluzione dell’armamento in Europa dal Medioevo all’Ottocento. Nel primo camminamento si trovano spade, pugnali, alabarde, corsesche ad ala di pipistrello, partigiane e ronconi (XII-XVI secolo) tra cui spiccano una spada schiavonesca veneziana della fine del Quattrocento e uno spadone tedesco con lama a fiamma del Cinquecento. Il camminamento seguente comprende armi del XVI-XVII secolo: spade, falcioni, balestre; tra gli accessori è esposta la splendida fiasca da polvere intarsiata con il mito di Perseo ed Andromeda, della bottega dei Sadeler, incisori monacensi del XVII secolo. Nel terzo camminamento sono esposte le armi da fuoco dei secoli XVIII-XIX: fucili, spingarde e pistole; nonchè diverse armi di rappresentanza caratterizzate dalle forme e dai disegni fantasiosi. L’ultima sala contiene una selezione delle armi provenienti dal lascito del barone Giuseppe Sartorio.

 

Informazioni


Indirizzo: Piazza Cattedrale 3, Trieste

Servizi: visite guidate, bookshop, Trieste City Pod; accessibile ai disabili

Informazioni: www.castellodisangiustotrieste.it – www.triestecultura.it

Orari di apertura: da martedì a domenica 10.00-17.00; chiuso il lunedì, il 1 e il 6 gennaio, il 25 e 26 dicembre

Visite: prenotazioni presso il Servizio Didattico – Tel.: 040 6754480; Fax: 040 6754727; E-mail: serviziodidattico@comune.trieste.it; www.serviziodidattico.it

Ingresso: intero 6 €; ridotto 4 €; il biglietto include la visita al Lapidario Tergestino e Museo del Castello

Tel.: 040 309362

Fax: 040 6754065

E-mail: cmsa@comune.trieste.it

Come arrivare: in autobus con la linea 24

 

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Castello di Manzano

Il castello, posto su una collina lungo il corso del Natisone, era feudo dei Signori di Manzano – che possedevano anche il maniero di Fagagna – almeno fin dal XIII secolo. Nel 1341 Taddeo di Manzano uccise la moglie adultera, Sofia di Buttrio, e i cividalesi indignati, con l’autorizzazione del Patriarca, scacciarono i nobili dal castello che, tuttavia, rimase ancora tra alterne vicende in mano al casato dei di Manzano.

Oppostisi nel 1431 alla Repubblica di Venezia, i Signori di Manzano riuscirono ad ottenerne l’indulgenza per l’intercessione della comunità di Cividale, ma la Serenissima decretò che il castello fosse raso al suolo. È ancora visibile un unico tratto di muraglia.

Il castello, di forma circolare, era munito verso ponente da spalti, mentre il versante sud era protetto dallo strapiombo sul Natisone. Durante gli scavi eseguiti nel 2001 sono state portate alla luce le fondamenta di una torre medievale.

Una leggenda popolare vuole che in una galleria sotterranea, che consentiva ai signori di scappare in caso di assedio, si trovasse una carrozza d’oro piena di preziosi.

 

Informazioni


Indirizzo: Manzano

Stato di conservazione: ruderi

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Canal Grande

Nel cuore del Borgo Teresiano – area urbana settecentesca sorta sulle vecchie saline – si apre una breve via d’acqua artificiale che sfocia nel bacino di San Giorgio, nel Porto Vecchio. Fu realizzato tra il 1754 e il 1756 dal veneziano Matteo Pirona, affinché i velieri e i mercantili potessero attraccare al centro della città e scaricare le merci sulle banchine, rispondendo alla vocazione marittima e commerciale della città-emporio.

Il canale, allora punteggiato da variopinti pescherecci, è attraversato oggi da due ponti e da una passerella pedonale: il Ponte rosso, su cui è collocata la statua dello scrittore irlandese James Joyce; il Ponte verde, all’imbocco dal mare, cui venne affiancato, nel 1904, il Ponte bianco o Ponte nuovo, sul quale passava la ferrovia che collegava le Rive. La passerella pedonale in acciaio, vetro e pietra d’Istria, inaugurata nel 2013 come Passaggio Joyce, viene comunemente chiamata “Ponte curto”.

In piazza Ponterosso si trova la fontana settecentesca di Giovanni Battista Mazzoleni, con il puttino, familiarmente chiamato Giovannin de Ponterosso. Su Piazza Sant’Antonio, allestita a giardino, si affaccia lo storico caffè Stella Polare.

Alle rive del canale fanno da scenografia le geometrie bicrome di palazzo Gopcevich, la chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo, le cupole azzurre del tempio ortodosso di San Spiridione, il “Grattacielo rosso” ovvero palazzo Aedes, palazzo Genel e palazzo Carciotti.

 

Informazioni


Indirizzo: Piazza Sant’Antonio Nuovo, Trieste

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Forte Hensel

Posto su un picco roccioso a controllo della via che conduceva a Tarvisio, fu una delle piazzeforti più importanti del sistema difensivo austro-ungarico. Nel 1808, durante le guerre napoleoniche, per impedire l’accesso in Carinzia attraverso le Valli del Fella e dell’Isonzo, l’arciduca Giovanni fece costruire delle fortificazioni militari: a presidio della Valcanale, presso Malborghetto, venne costruito il cosiddetto forte Hensel (è coeava la fortificazione realizzata presso il Passo del Predil tra le località di Cave e Bretto di Sopra).

Nel 1809 l’opera ancora incompiuta venne assaltata dalle truppe francesi e il capitano Friedrich Hensel vi morì con le sue truppe. Inutili furono i tentativi di riconquista fatti dall’esercito austriaco; i francesi lasciarono il forte solo nel 1811 e, persa ogni importanza strategica durante la prima guerra mondiale, venne abbandonato dagli austriaci e lasciato in declino. Nel 1847, per volere dell’imperatore Ferdinando I, fu eretto un monumento a memoria del Capitano Hensel.

Oggi, tra la fitta vegetazione, sono ancora visibili i resti. Sulla parete rocciosa del promontorio c’è il monumento del “Leone di Hensel” in ricordo del capitano austriaco morto in battaglia contro l’esercito napoleonico. Dall’altro lato della statale un sentiero che costeggia il fiume Fella permette di superare la galleria che attraversa il promontorio dello Tschalawài. Il primo edificio che si incontra lungo la salita porta la targa con il nome del forte, visibile l’imbocco a un tunnel dotato di feritoie, ma l’accesso all’opera è vietato per il pericolo di crolli. Di fronte si trova un secondo tunnel e il tracciato che sale verso l’edificio più in alto. Infine, in cima al promontorio si trovano le piazzole dei cannoni da dove si gode della vista che si apre sulla Val Canale.

 

Informazioni


Indirizzo: Località Ugovizza, Malborghetto-Valbruna

Come arrivare: superato l’abitato di Malborghetto (strada statale SS13), lasciare l’automobile nell’area di sosta poco prima della galleria “Forte”; il percorso escursionistico prosegue su una carrareccia non segnalata (90 minuti circa)

Informazioni: Comune di Malborghetto Valbruna, Piazza Palazzo Venezian 1 – Tel.: 0428 60023

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Area archeologica Iulium Carnicum

Iulium Camicum, la più settentrionale delle città dell’Italia romana, rivestì sempre un’importanza strategica per la sua posizione, anche prima dei romani, che la posero a guardia della via consolare che collegava l’Impero Romano con il Nord Europa. Nata probabilmente come insediamento militare, fu sempre ricostruita dopo ogni devastazione barbarica.

I resti archeologici oggi visibili sono di età augustea, anche se probabilmente molto è ancora sepolto. Il Foro venne ampliato con una Basilica civile costruita sul lato Sud: di tutto ciò restano la base del portico, coperto da un colonnato a capitelli tuscanici, una parte della platea lastricata con le basi di alcune statue, il podio del tempio e un vano seminterrato della Basilica (il criptoportico) con scalone di accesso al primo piano. Inoltre, in un angolo del Foro, protetto da una copertura, si può ammirare un pavimento a mosaico geometrico di una casa romana del I secolo a. C.

 
 
 
 
 
 

Informazioni


Civico Museo Archeologico Iulium Carnicum

Via Giulio Cesare, 19 – 33020 Zuglio (UD)

Tel.-fax: + 39 0433 92562

e-mail: museo.zuglio@libero.it

Sito: www.comune.zuglio.ud.it

 

Orario di apertura: l’area archeologica del Foro romano viene aperta su prenotazione per gruppi e scolaresche contattando il Civico Museo Archeologico Iulium Carnicum.

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Fortezza di Gradisca d’Isonzo

La città fortificata di Gradisca venne fondata dalla Repubblica veneta a difesa dalle incursioni turche. A partire dal 1479 venne innalzata una cinta muraria in forma di pentagono con torri angolari, attraversata da due porte e circondata da un fossato.

In seguito alla guerra della Lega di Cambrai, nel 1511, la città cadde sotto l’assalto dell’Impero che già aveva ottenuto la Contea di Gorizia. Per opera della casa d’Austria furono edificate nuove opere e il complesso castellano che andò a inglobare il vecchio palazzo del Capitano e l’antico Arsenale veneto.

Dal 1615 al 1617 fu al centro della contesa tra Venezia e l’Impero che prese il nome di guerra gradiscana. Trent’anni dopo, Gradisca fu ceduta ai principi di Eggenberg che la tennero fino al 1717, quando, estinta la casata, fu riunita a Gorizia. Nel 1784 il castello fu adibito a caserma e dal 1815 a carcere e, conseguentemente ampliato con nuovi corpi di fabbrica, tra cui la Cappella dell’Ergastolo. Il Castello, ora di proprietà demaniale, è stato lasciato in stato di abbandono.

 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Ulderico Della Torre, Gradisca d’Isonzo

Stato di conservazione: abbandonato

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Area divertimenti Piana dell’Angelo

Un parco in cui trovare una serie di divertentissimi giochi sulla neve dedicato ai bambini, ai giovani fra 3 e 15 anni e agli adulti: spazi per slittini e gommoni e molto altro ancora!

Aperto sia nei mesi invernali che in quelli estivi vi offrirà diverse proposte stagionali.

Stagione invernale:

- due tappeti per l’accesso ai diversi settori ludico-ricreativi-formativi
- percorso di “snowtubing”
- area slitte
- area gonfiabili
- bob su rotaia (slittovia su doppia rotaia)

Stagione estiva:
- una slittovia che, dal Colle del Combattente, arriverà sino al centro del Park

Inoltre scendendo dalla seggiovia dell’Angelo, a poca distanza, troverete un’area faunistico-didattica ad accesso libero, dove scoprire le eccellenze faunistiche e botaniche che caratterizzano lo splendido habitat della Foresta di Tarvisio.

Informazioni


Dove:
L’area divertimenti della Piana dell’Angelo si trova fra Tarvisio e Camporosso, a poca distanza dalla strada statale

Per informazioni

Polo di Tarvisio
33010 – Camporosso (UD)
Tel. +39 0428 653915
Fax +39 0428 63085
tarvisio@promotur.org

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