LaghiDoberdo

Riserva Naturale Laghi di Doberdò e Pietrarossa

La riserva si trova al limite occidentale dell’altopiano carsico dove due grandi depressioni (polje) ospitano due bacini d’acqua separati da una dorsale calcarea. Il lago di Doberdò – uno dei rari esempi di lago carsico – è alimentato dai fiumi Vipacco e Isonzo.

Percorrendo i sentieri di quest’area protetta si ha la possibilità di osservare la cesura tra i prati di landa e i campi solcati e le zone umide lungo le sponde dei laghi, dove crescono le ninfee. Qui, nella sottile striscia di bosco ripario, formato da pioppo nero e salici, trovano rifugio diverse varietà di picchio, la puzzola, il capriolo e altre specie rare e difficilmente osservabili, come lo sciacallo dorato. Simbolo della Riserva è il riccio orientale. Negli anfratti scavati dalle acque sotterranee vive il proteo, mentre il lago è popolato soprattutto da ciprinidi. Le cavità ospitano poi una ricca comunità di pipistrelli.

Nella riserva si trova, inoltre, il sito archeologico di un castelliere appartenente all’Età del Bronzo.
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni

Ubicazione: l’area protetta interessa i comuni di Doberdò del Lago (Doberdob), Monfalcone e Ronchi dei Legionari

Estensione: 726 ettari

Servizi: foresteria, bar, ristorante, degustazione prodotti tipici, punto ristoro, area pic-nic, area giochi per bambini, sentiero con fondo consolidato dal parcheggio al pontile panoramico sul lago

Attività: mostra permanente, centro visite, visite guidate, birdwatching

Centro visite: Gradina, via Vallone 32, Doberdò del Lago – Tel.: 0481 784111 – 333 4056800

Informazioni: www.riservanaturalegradina.com

E-mail: inforogos@gmail.com

 

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Polveriere_napoleoniche_Palmanova

Le polveriere napoleoniche di Palmanova

Le polveriere militari di età napoleonica di Palmanova, utilizzate come deposito per le munizioni, attualmente sono adibite a sede di mostre temporanee e possono essere visitate durante gli eventi culturali qui ospitati, come l’annuale Mostra di Stampe Antiche che si tiene il mese di agosto nell’edificio di Contrada Garzoni.

La polveriera di Bastione Foscarini, fatta edificare da Napoleone nel 1806 come l’altra, per sostituire le costruzioni militari venete ormai fatiscenti, si trova in via Lion, al pian terreno vi erano tenute le armi, mentre in quello superiore le polveri.

 
 

 
 

 
 

 

Informazioni


Indirizzo: Contrada Garzoni e in Contrada Foscarini, Palmanova

Informazioni: Ufficio turistico di Palmanova, via Borgo Udine 4 – tel./ fax: +39 0432 924815; e-mail: palmanova.turismo@libero.it
Orari di apertura: visitabili in occasione di mostre ed eventi

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Camino_al_Tagliamento

Camino al Tagliamento

Situato sulla riva sinistra del Tagliamento, Camino è bagnato dal Varmo, che sgorga in frazione San Viadotto, ed è attraversato da numerose rogge e risorgive. Il toponimo deriva dal latino caminus, a ricordo delle numerose fornaci che qui furono attive fino al XVIII secolo. È, inoltre, conosciuto per la sua antica tradizione dei maestri organari.

Il paesaggio rurale segna il territorio, con piccoli borghi diffusi ancora intatti, nei quali è possibile ritrovare l’edilizia tipica della civiltà contadina: i casoni di campagna in mattoni e sassi di fiume con ampi portali che si affacciano sulle corti interne.

Il Borc dai Siors, come indica il nome, raccoglie i palazzi dei ricchi possidenti terrieri – da ricordare il Palazzo Minciotti che conserva fregi e pavimenti veneziani – oltre alla Chiesa Arcipretale di Ognissanti, in stile neoromanico e la Pieve di Rosa che, con origini che risalgono al Duecento, è l’edificio più antico del comune, ricco di pale d’altare e affreschi. Inoltre, degni di nota sono il settecentesco Palazzo Luccardi, la Villa Colloredo Mels a Gorizzo, il borgo rurale di Bugnins e il Mulino di Glaunicco, citato da Ippolito Nievo nella novella Il Varmo. Allo scrittore romantico, che fu molto legato a questo borgo, è stato dedicato un itinerario tematico sui luoghi della sua vita e delle sue opere.

Informazioni


Dove: Camino al Tagliamento, provincia di Udine

Informazioni: www.comune.caminoaltagliamento.ud.it

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Lago_Cornino

Lago di Cornino

Situato nella Riserva naturale Lago di Cornino, nel territorio di Forgaria nel Friuli, questo piccolo lago alpino lungo solo 140 m e profondo 8 m, è caratterizzato da acque di un bellissimo colore verde-azzurro.

Formatosi circa 10.000 anni fa durante il ritiro dei ghiacci, è un lago senza emissari né immissari, ma il continuo ricambio idrico delle falde sotterranee permette di mantenere la temperatura dell’acqua costante nell’intero arco dell’anno (8° C), oltre a una caratteristica limpidezza delle acque. Questa bassa temperatura però, insieme alla scarsità di nutrienti presenti, fa sì che le acque del lago siano poco popolate, anche se c’è una presenza di gamberi di fiume.

All’interno della Riserva naturale del Lago di Cornino vi sono numerosi percorsi di trekking; l’ambiente è ideale per l’osservazione dei rapaci, tra cui i grifoni
 
 
 
 
 
 
 
 

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Lago di Redona

Il lago artificiale di Redona, detto anche “Lago dei Tramonti“, fu costruito nel 1951 sbarrando il fiume Meduna, presso la stretta del monte Racli, per produrre energia elettrica ed alimentare i sistemi d’irrigazione della pianura. La sua costruzione però ha comportato la distruzione di tre borgate che sono state sommerse, Flors, Movàda e Redòna: nei periodi di secca, i resti delle case e degli edifici emergono dalle acque come scheletri.

Lungo circa 5 km, si trova in Val Tramontina, circondato dalle montagne, fra i Comuni di Tramonti di Sopra e Tramonti di Sotto, vicino a Meduno (Pordenone).

Il lago è inserito in un ambiente naturale affascinante, percorso da sentieri panoramici, ed è possibile praticare la pesca: la fauna ittica è rappresentata da trote iridee, fario, barbi e cavedani.
 
 
 
 
 
 
 
 

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Borgo di Erto e Casso

Situato al limite più occidentale del Friuli Venezia Giulia, il comune di Erto e Casso è immerso nella natura della splendida valle del Vajont, coronata dalle cime dolomitiche. I due paesi, sorti sulle opposte pendici della frana del Monte Toc, sono stati dichiarati Monumento nazionale per la loro spontanea e autentica architettura di montagna in pietra locale dal tipico colore rosato.

L’aspetto rurale è rimasto inalterato nel tempo, lasciando memoria delle vecchie usanze e lavorazioni artigianali. Pur essendo vicini i due paesi hanno un’origine differente e distinti dialetti e tradizioni. Sono però legati dal profondo segno che il disastro del Vajont ha lasciato su di essi.

Nelle strette vie ciottolate, tra le alte case in pietra, non si dimentica che un altro paese si sia sostituito al vecchio: lungo le strade sono visibili le fondamenta delle case distrutte dall’onda e la frana domina ancora severa vicino alla diga. La chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, custodisce al suo interno un crocifisso ligneo di Andrea Brustolon.

I numerosi percorsi escursionistici nei dintorni e nella Val Zemola offrono la possibilità di visitare le vecchie malghe abbandonate e di ammirare i singolari corpi rocciosi dei Libri di san Daniele sul Monte Borgà. A Erto si trova una palestra di roccia naturale conosciuta a livello internazionale.

Ricca di fascino è l’antica rappresentazione della Passione che da secoli si svolge a Erto nel Venerdì Santo per tener fede a un voto. Il Comune ospita l’Ecomuseo Vajont e fa parte dei Borghi Autentici d’Italia.

 

Informazioni


Dove: Erto e Casso, provincia di Pordenone

Informazioni: www.comune.ertoecasso.pn.it

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Citta_Fortificata_Palmanova

Città fortificata di Palmanova

Nel 1593, perduta la piazzaforte di Gradisca, i veneziani firmarono, nel vicino castello di Strassoldo l’atto di fondazione della fortezza di Palma: nuovo baluardo strategico per la difesa del territorio della Serenissima contro l’Impero e l’Oriente turco-ottomano. La città stellata, cinta da poderosi bastioni a nove punte e ampi fossati, è un felice compendio della trattatistica rinascimentale sulla città ideale. Al suo centro sorge la Piazza Grande, l’antica piazza d’armi a forma di esagono perfetto da cui partono sei strade radiali. Emblema della città-fortezza è il Leone di San Marco che riposa tranquillo sotto una palma e, in effetti, la fortezza restò inespugnata per duecento anni, fino alle invasioni napoleoniche.

La prima pietra fu posta il giorno di Santa Giustina, acclamata patrona della città, nonché l’anniversario della vittoria di Lepanto sui Turchi. La città è divisa in nove settori che ricordano i firmatari del suo atto di nascita: Grimani, Savorgnan, Foscarini, Villachiara, Contarini, Garzoni, Monte, Donato e Barbaro. Alla città poligonale, ribattezzata da Napoleone Palma la Nuova, si accede attraverso tre porte progettate da Antonio Scamozzi a cavallo tra il XVI e il XVII secolo.

Il primo weekend di settembre si tiene la rievocazione storica A.D. 1615. Palma alle armi che ricorda l’inizio della guerra degli uscocchi o guerra del Friuli contro gli austriaci, l’ultima tra Austria e Venezia.

 

Informazioni


Informazioni:

www.comune.palmanova.ud.it – Comune di Palmanova, Piazza Grande 1 – tel.: +39 0432 922111; fax: +39 0432 923346

Ufficio Turistico, Borgo Udine 4 – Tel.: +39 0432 924815 – aperto tutti i giorni 10.00-12.00

 

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