Castello_Cassacco

Castello di Cassacco

Il castello di Cassacco è stato edificato sui resti di fondazioni tardo romane. Tra l’XI e il XII secolo fu eretta la torre Sud per difendere i signori Cassinberg. Successivamente appartenne ai della Torre, ai Savorgnan della Bandiera e infine nel 1466 per volontà del Patriarca Bertrando fu ceduto ai Signori di Montegnacco che mantennero la proprietà fino al 1947.

Data la posizione strategicamente poco importante, il maniero non fu al centro dei fatti d’arme che coivolsero i fortilizi della Patria del Friuli e riuscì a mantenere quasi inalterata la sua fisionomia castellana se si eccettuano i rifacimenti quattrocenteschi: due torri quadrangolari con merlatura aggettante sorretta da archetti pensili fiancheggiano il corpo centrale, attorniati dalla cinta muraria con i camminamenti di ronda.

Da Aquileia provengono due altorilievi romani effigiati, trasportati qui nel XVI secolo, e recentemente restaurati e collocati sul lato nord della parete lungo il fossato.

Secondo una leggenda il castello era collegato a quello della vicina Tricesimo da un cunicolo sotterraneo.

 

Informazioni


Indirizzo: Via Cassimberg 10, Cassacco

Servizi: visite didattiche, ricevimenti, convegni, bed & breakfast, catering, partecipa a Castelli Aperti

Orario di apertura: sabato e domenica dalle ore 15 alle ore 18 (orario di inizio dell’ultima visita)

Visite: visitabile su appuntamento tramite il Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia – Tel.: 0432 288588; Fax: 0432 229790; E-mail: visite@consorziocastelli.it

Come arrivare: raggiungibile dai centri più vicini con il servizio pubblico di autocorriere.

Tel.: 0432 880534/0432 881327

E-mail: castellodicassacco@libero.it

Informazioni: www.consorziocastelli.it

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Castello_Pinzano

Castello di Pinzano al Tagliamento

 

 

Il complesso fortificato costituiva un presidio inespugnabile, protetto da più cinte murate, bastionature e torri, difeso naturalmente dal dirupo e dal sottostante fiume Tagliamento.

I signori di Pinzano vengono ricordati a partire dal XII secolo come vassalli dei duchi di Carinzia. Questa casata tenne la rocca fino al 1344, quando ne furono privati dal Patriarca a seguito di una sanguinosa faida familiare; nel 1352 il feudo fu ceduto ai Savorgnan che lo tennero fino al 1797, anno della caduta della Repubblica veneta.

L’abbandono secolare, le traversie subite durante la prima guerra mondiale e gli eventi sismici del 1928 e del 1976 hanno quasi del tutto cancellato le tracce dell’imponente complesso: attorno al mastio, di cui restano solo le fondamenta, sorgevano ben tre cinte murarie, i cui resti sono ancora visibili; qui si raccoglieva anche un piccolo borgo di cui si notano ancora le fondamenta ormai immerse nella macchia circostante, ma ancora apprezzabili ripercorrendo l’antica strada castellana.

Secondo una leggenda, nei sotterranei del castello ci sarebbero state una camera segreta che conteneva il prezioso tesoro dei Pinzano, frutto delle numerose scorrerie nel Friuli, nonché delle gallerie segrete che conducevano sino al Tagliamento.

Attualmente è in corso un progetto di recupero; i lavori hanno già portato alla luce le cantine del maniero voltate a botte.

 

Informazioni


Indirizzo: Via XX Settembre 60, Pinzano al Tagliamento

Stato di conservazione: in rovina

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Castello_Caneva

Castello di Caneva

Il castello sorse probabilmente presso una torre d’avvistamento romana e, dopo essere stato concesso nel 1034 dall’imperatore Corrado II al Patriarca di Aquileia, fu luogo di violenti combattimenti tra le truppe patriarcali e quelle dei Signori di Treviso, nonché residenza dell’aristocrazia friulana (Spilimbergo, Savorgnano e di Toppo).

Nel 1385 il maniero fu occupato dalle truppe dei Signori di Padova e nel 1419 dai veneziani. A partire dal 1449 fu retto da un Podestà e resistette alle invasioni turche; a partire dal Seicento il castello ormai diroccato fu definitivamente abbandonato. Ancora arroccati sulla cima ci sono alcuni resti di muraglioni e qualche torre. All’interno della cinta castellana si trova la chiesetta di Santa Lucia costruita alla fine del XVI secolo e il campanile edificato su un’antica torre.

 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Roma 60, Caneva

Informazioni: Associazione Pro Castello – Tel.: 0434 79510; 0434 70305; cell.: 347 8959539; fax: 0434 79519

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Camino_al_Tagliamento

Camino al Tagliamento

Situato sulla riva sinistra del Tagliamento, Camino è bagnato dal Varmo, che sgorga in frazione San Viadotto, ed è attraversato da numerose rogge e risorgive. Il toponimo deriva dal latino caminus, a ricordo delle numerose fornaci che qui furono attive fino al XVIII secolo. È, inoltre, conosciuto per la sua antica tradizione dei maestri organari.

Il paesaggio rurale segna il territorio, con piccoli borghi diffusi ancora intatti, nei quali è possibile ritrovare l’edilizia tipica della civiltà contadina: i casoni di campagna in mattoni e sassi di fiume con ampi portali che si affacciano sulle corti interne.

Il Borc dai Siors, come indica il nome, raccoglie i palazzi dei ricchi possidenti terrieri – da ricordare il Palazzo Minciotti che conserva fregi e pavimenti veneziani – oltre alla Chiesa Arcipretale di Ognissanti, in stile neoromanico e la Pieve di Rosa che, con origini che risalgono al Duecento, è l’edificio più antico del comune, ricco di pale d’altare e affreschi. Inoltre, degni di nota sono il settecentesco Palazzo Luccardi, la Villa Colloredo Mels a Gorizzo, il borgo rurale di Bugnins e il Mulino di Glaunicco, citato da Ippolito Nievo nella novella Il Varmo. Allo scrittore romantico, che fu molto legato a questo borgo, è stato dedicato un itinerario tematico sui luoghi della sua vita e delle sue opere.

Informazioni


Dove: Camino al Tagliamento, provincia di Udine

Informazioni: www.comune.caminoaltagliamento.ud.it

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Tempio_Cargnacco

Tempio Sacrario

Il Tempio della Madonna del Conforto, dedicato ai Caduti e ai Dispersi per gli stenti e il freddo durante la campagna di Russia, fu realizzato dall’architetto Giacomo Della Mea in mattone a vista. L’interno, illuminato da rosoni e finestre istoriate, presenta numerose opere d’arte eseguite da artisti friulani quali Ugo Galliussi, Enore Pezzetta, Giulio e Max Piccini, Giovanni Patat, Fred Pittino e Arrigo Poz. Nella cripta è esposta una lunga serie di registri sui quali sono riportate le generalità dei 100.000 uomini che non fecero mai ritorno dalla disastrosa guerra.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Leonardo da Vinci 10, Cargnacco

Orario di apertura: da lunedì a domenica 8.45-17.45 nei mesi estivi; 8.45-19.00 nei mesi invernali; durante le funzioni religiose la cripta rimane chiusa

Informazioni: www.sacrariomuseocargnacco.org – Unione nazionale italiana reduci di Russia; tel.: +39 340 7694854; e-mail: unirrfriuli@sacrariomuseocargnacco.org

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Giardino_Palazzo_Attems_Petzenstein_Gorizia

Giardino Palazzo Attems Petzenstein

Il giardino è situato nella corte interna di Palazzo Attems nel centro storico di Gorizia. Il palazzo, commissionato dal conte Gianfrancesco nel 1714, fu completato dal figlio Sigismondo, raffinato cultore delle arti e delle lettere, che incaricò della progettazione Nicolò Pacassi tra il 1743 e il 1745 .

Dopo la Prima guerra mondiale fu posta al centro dell’area verde la fontana di Ercole e Idra, realizzata nel 1775 dallo scultore Marco Chiereghin su disegno dello stesso Pacassi. Questa era originariamente ubicata nella piazza antistante il Palazzo Attems Petzenstein, edificio che oggi ospita le collezioni della Pinacoteca provinciale. Il giardino è oggi caratterizzato da un’impostazione formale con aiuole recintate da bosso.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Piazza De Amicis 2, Gorizia

Superficie totale: 0,05 ha

Impianto planimetrico: formale, geometrico

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Provincia di Gorizia

Peculiarità scenografiche e compositive: aiuole, fontana

Specie botaniche di rilievo: bosso, ligustro, tasso

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Museo_Lapidario_S_Eufemia_Grado

Museo Lapidario di Sant’Eufemia Grado

Il lapidario della Basilica – fondata nel 579 dal vescovo Elia – raccoglie frammenti scultorei ed epigrafi rinvenuti nella città lagunare, risalenti per lo più al periodo paleocristiano e altomedioevale, ma anche qualche esemplare di scultura romana classica, are e sarcofagi.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Campo Patriarca Elia, Grado

Orari di apertura: da lunedì a domenica 8.00-18.00

Tel./Fax: 0431 80146

E-mail: parrocchia.grado@libero.it

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