Villa_Manin

Villa Manin

Le candide strutture della residenza si stagliano sul verde della campagna circostante creando scenografici effetti che riportano all’epoca degli splendori della Serenissima, ma nonostante ciò Villa Manin rappresenta anche il simbolo della fine della civiltà veneta e della sua secolare autonomia. Infatti, fu qui che Napoleone firmò nel 1797 il Trattato di Campoformido decretando la cessione di Venezia all’Austria. Fu qui che visse l’ultimo doge, Ludovico Manin, discendente di una famiglia d’origine toscana che in Friuli compì una straordinaria ascesa fino all’aggregazione alla nobiltà veneziana nel 1651.

La Villa, che è stata la sontuosa residenza di campagna della famiglia Manin, è armonizzata nell’ambiente che la circonda tanto da divenire parte integrante del paesaggio con un parco secolare di diciotto ettari.

Carlo Goldoni la definì un “soggiorno degno di un re”, pensiero che dovette essere condiviso da Napoleone che vi soggiornò durante la campagna d’Italia.

L’atrio fu affrescato da Louis Dorigny (1654-1742) con il Trionfo della Primavera e racconti mitologici a monocromo. Il cuore dell’edificio è costituito dal grande salone centrale, luminosissimo nel suo aprirsi all’altezza di ben tre piani e contemporaneamente al parco retrostante. Il salone delle feste è decorato con stucchi settecenteschi e illuminato da imponenti lampadari in vetro di Murano. Segue un’infilata di stanze decorate a stucco o affrescate con illusionistici trompe-l’oeil, per poi salire al piano nobile con il naso all’insù incuriositi dai rustici soggetti mitologici che occupano la volta delle scale.

La fastosa decorazione di stucchi e sculture della Cappella di Sant’Andrea Apostolo fu ideata da Domenico Rossi (1657-1737), con gli altari barocchi di Giuseppe Torretti e due dipinti a tempera su tavola di Francesco Fontebasso.

Il magniloquente giardino, disseminato di statue allegoriche si apre su viali ricchi di essenze storiche.

Nella seconda metà del Novecento la Villa fu acquistata dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Nella barchessa di levante, dove si trovavano le scuderie, oggi si può visitare il Museo delle Carrozze e l’Armeria delle collezioni dei Civici Musei di Udine.

Il contesto della settecentesca villa ospita eventi culturali di grande richiamo: dai concerti estivi sotto le stelle, alle mostre d’arte moderna e contemporanea, dalle iniziative di carattere sportivo ai mercatini dell’antiquariato, dai festival enogastronomici e folkloristici all’intensa attività convegnistica. Il tutto con un occhio attento a ciò che succede a livello internazionale senza mai trascurare, però, la vitalità di una regione di confine come la nostra.

Villa Manin rappresenta il cuore del territorio comunale e da qui si possono scegliere diversi percorsi anche di carattere tematico. Volendo proseguire alla scoperta delle ville venete presenti in zona basterà imboccare il tratto dello stradone che prende avvio di fronte alla residenza, fra le due torri dell’esedra. Alla fine del lungo rettilineo si seguono le indicazioni per San Martino, dove si giunge facilmente grazie ad un sicuro tratto di pista ciclabile.

 

Informazioni


Indirizzo: Via del Doge, Passariano, Codroipo

Informazioni: www.villamanin-eventi.it

Orari di apertura: orari e biglietti d’ingresso dipendono dagli eventi attualmente in corso

Tel.: +39 0432 821211

Fax: +39 0432 821229

E-mail: asvm@regione.fvg.it

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Cimitero_Guerra_austroungarico_Prosecco

Cimitero di guerra austro-ungarico Prosecco

Il cimitero si trova in fondo a una dolina carsica che accoglie le tombe degli oltre cinquemila uomini caduti sul Carso triestino e isontino, lungo il fronte difensivo che andava dal Timavo all’Isonzo. Ogni anno a novembre vengono celebrate cerimonie commemorative nel rispetto delle molte etnie e credi religiosi dei soldati qui tumulati.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Località Prosecco, Trieste

 

Come arrivare: partendo dal centro di Prosecco e percorrendo per circa 500 metri la strada provinciale SP1 in direzione Campo Sacro

 

Orari di apertura: dall’alba al tramonto

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI TRIESTE

 

Cascata_Salino

Cascata di Salino

Vicino a Paularo, tra le località di Lambrusco e Salino, si trova la Cascata di Salino, straordinariamente elegante, il cui fascino è amplificato dalle rocce che la circondano, rosse, grigie, giallastre. La cascata termina con un salto spettacolare di quasi 30 metri.

 
 
 
 
 
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Roccolo_del_Postino_Montenars

Roccolo del postino

Questo roccolo è stato realizzato tra il XIX e il XX secolo per la cattura degli uccelli. Si tratta di strutture arboree costruite sulle selle e sui crinali dei monti per intercettare le rotte migratorie. Il roccolo, di forma circolare, è delimitato da una doppia siepe in carpino bianco e in bosso, ed è situato a circa 2,6 chilometri dal centro abitato.

L’architettura arbustiva è sostenuta da colonne e archi di rami e tronchi di carpino bianco, che conserva le foglie, ormai secche, anche nella stagione autunnale, mimetizzando le reti che vengono tese tra le arcate.

Oggi una legge regionale contribuisce alla manutenzione di questo e degli altri roccoli del territorio di Montenars, visitabili tramite un sentiero anulare che collega alcuni dei roccoli superstiti immergendosi nei boschi di castagni. Il Roccolo del Postino è valorizzato dall’Ecomuseo delle Acque del Gemonese.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo:Strada comunale Montenars-Flaipano, Montenars

Superficie totale: 0,03 ha

Impianto planimetrico: alberatura formale

Peculiarità scenografiche e compositive: siepe formale

Specie botaniche di rilievo: bosso, carpino bianco

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Museo Civico della Risiera di San Sabba

L’edificio, costruito nel 1898 per la pilatura del riso, è stato un lager nazista, l’unico sul territorio italiano, utilizzato per l’eliminazione di un gran numero di persone (tra le 3 e le 5 mila), in prevalenza partigiani, detenuti politici, ebrei, militari e civili italiani, sloveni e croati. La Risiera è stata usata anche per il transito, lo smistamento e l’avviamento ai campi di lavoro e di sterminio dei deportati razziali e politici.

Dichiarato Monumento Nazionale nel 1965, il complesso è stato ristrutturato dall’architetto Romano Boico, che ha realizzato un cortile cintato con mura in cemento alte undici metri, all’interno del quale un lugubre percorso in acciaio rivela l’impronta del forno crematorio e del camino. L’edificio che ospitava i prigionieri e le 17 celle sono stati mantenuti spogli.

Nell’edificio centrale ha ora sede il Museo della Resistenza. Ci sono una biblioteca e una mostra storica permanente con un percorso fotografico-documentario che traccia un quadro delle vicende storiche dell’intera regione durante la prima metà del Novecento.

Nella Sala delle Croci sono esposti entro bacheche i beni razziati agli ebrei triestini, donati dalla Comunità ebraica di Trieste. Nelle sale del museo sono raccolti oggetti e documenti donati da alcuni triestini membri dell’Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti che furono ad Auschwitz, Buchenwald, Dachau, Mauthausen, Ravensbrück: oggetti personali, lasciapassare, documenti di riconoscimento, fotografie, ciclostilati realizzati dopo la liberazione, disegni, piante dei campi e di luoghi di sepoltura, oltre alla riproduzione di alcune opere grafiche di Anton Zoran Music, donate dall’artista nel 1997.

Visitata da oltre 100.000 persone all’anno, la Risiera ospita mostre temporanee e commemorazioni, in particolare durante il Giorno della Memoria e l’anniversario della Liberazione.

 

Indirizzo: Via Giovanni Palatucci 5, Trieste

Servizi: visite guidate, attività didattiche, mostre tematiche, bookshop, biblioteca, archivio documentale; accessibile ai disabili

Informazioni


Informazioni: www.risierasansabba.it

Orari di apertura: tutti i giorni 9.00-19.00; chiuso 1° gennaio e 25 dicembre

Visite: prenotazioni presso il Servizio Didattico – Tel.: 040 6754480; Fax: 040 6754727; E-mail: serviziodidattico@comune.trieste.it – www.serviziodidattico.it

Ingresso: gratuito

Tel.: 040 826202

Fax: 040 833 09 74

E-mail: risierasansabba@comune.trieste.it

Come arrivare: in autobus con le linee 8 e 10

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ALTRO IN ZONA
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Lago di Ca’ Zul

Il lago di Ca’ Zul o Ca’ Ciul è un bacino artificiale ottenuto dallo sbarramento del torrente Meduna, compreso all’interno dei confini orientali del Parco naturale delle Dolomiti friulane. Il suggestivo lago è situato tra aspri dirupi e una natura selvaggia che si arrampica sugli speroni di roccia, mentre il sentiero escursionistico che porta al lago è allietato dalla visione delle smeraldine pozze e dai giochi d’acqua formati dal Meduna.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Dove: Località Valina, Tramonti di Sopra

Superficie: 0,45 km²

Come arrivare: dall’abitato di Selva presso il bivio per la diga di Ca’ Selva svoltando a destra attraverso una lunga galleria scavata nella roccia oppure da Tramonti di Sopra con il sentiero CAI 393

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI PORDENONE

Lido_di_Fido

Lido di Fido

La spiaggia principale di Grado ha dedicato un ampio spazio, ben 50 postazioni, ai cani che accompagnano i propri padroni in vacanza.

Il Lido di Fido si trova all’interno della spiaggia GIT all’ingresso 8, verso la spiaggia libera. Offre ogni confort per gli animali e i loro padroni, ombrelloni, lettini (anche per i cani), fontanella, ciotole, dog-toilet e, su richiesta, un veterinario.

Possono accedervi i cani con libretto sanitario aggiornato e museruola (da usare solo in caso di necessità), collare antipulci o analogo trattamento.

In mare c’è un’apposita zona sicura delimitata, dove i cani al guinzaglio possono bagnarsi controllati dai proprietari. Un’ampia zona alberata, adibita anche a parcheggio, permette di riposare all’ombra.
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


tel. 0431-899302-8

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