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Provincia di Udine

La Provincia di Udine confina a Nord con l’Austria e a Est con la Slovenia, mentre a Sud la delimita il mare Adriatico. La sua popolazione, culturalmente appartenente a tre minoranze storiche e linguistiche (friulana, slava e tedesca) che convivono pacificamente, lungo il corso dei secoli si è dedicata quasi esclusivamente all’agricoltura. L’unicità di questo territorio risiede proprio nelle sue diversità ambientali e geomorfologiche, oltre che culturali ed etniche.

La provincia si estende dalla lunga spiaggia sabbiosa di Lignano Sabbiadoro, rinomata meta del turismo balneare, alle cime innevate delle Prealpi e Alpi Carniche e Giulie, dove tra panorami mozzafiato si trovano stazioni sciistiche come Forni di Sopra, Sella Nevea e il comprensorio del Tarvisiano. Le aree protette montane sono il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, dove vivono cervi, camosci, stambecchi, e la Foresta di Tarvisio, una delle aree boschive più estese d’Europa che ospita tante specie di animali.

Tra le imponenti montagne del Tarvisiano è incastonata la Conca dei laghi di Fusine, in un incantevole paesaggio dalla bellezza fiabesca. Andando verso il mare, troviamo la laguna di Marano, che ospita un’Oasi Avifaunistica popolata in ogni stagione da numerose specie di uccelli.

La storia complessa e travagliata di queste terre ha lasciato un notevole patrimonio culturale: siti archeologici come la città di Aquileia con i resti della città romana e della magnifica basilica paleocristiana, il cui campanile imponente spicca nel mezzo della pianura; la città di Udine, ricca di monumenti e testimonianze artistiche; e importanti città storiche come Cividale del Friuli e Palmanova. Infinite poi le ville, le torri, le abbazie e i castelli, che punteggiano la campagna e le colline.

Protagonisti della cucina udinese sono i prodotti della terra, soprattutto riso, fagioli e verdure, ma verso il mare naturalmente la fa da padrone il pesce: il brodetto di pesce, tipico di Marano Lagunare, è un piatto imperdibile. Procedendo verso l’entroterra prevalgono la carne e i sapori più robusti: minestre di patate e fagioli e la bisna, polenta con fagioli e crauti. Caratteristici sono poi i cjalzons, ravioli con ripieno di formaggio, uova e verdure, il frico, formaggio Montasio fritto, la frittata con le erbe e il salame cotto nell’aceto con polenta.

L’area collinare del Forgarese è nota invece per la sua cucina a base di selvaggina: cinghiale in umido con polenta, capriolo stufato, tagliatelle con sugo di lepre. Ma i prodotti che rendono famoso questo territorio in tutto il mondo sono il prosciutto crudo di San Daniele e quello di Sauris.

Il dolce più tipico è la gubana, un millefoglie con noci, liquori e spezie, prodotto nelle valli del Natisone.

Ampia è la scelta di vini rinomati prodotti nel territorio, tra cui Merlot, Cabernet, Pinot Grigio, Chardonnay e il raro e unico Picolit.

 

 

 

 

CULTURA
BORGHI TIPICI CASTELLI EVENTI
    MONUMENTI E SITI STORICI MONUMENTI RELIGIOSI MOSTRE
      MUSEI SITI ARCHEOLOGICI VILLE E PALAZZI
      NATURA
      CASCATE ESCURSIONI FIUMI
      GIARDINI E PARCHI GROTTE LAGHI E LAGUNE
      MONTAGNA PARCHI E RISERVE SPIAGGE
        ENOGASTRONOMIA
        RISTORANTI AGRITURISMO PIZZERIE
              CANTINE PRODUTTORI
                  OSPITALITÀ
                  HOTEL BED & BREAKFAST AGRITURISMO
                        CAMPEGGI AFFITTACAMERE APPARTAMENTI PER VACANZE
                              SPORT
                              TREKKING E PASSEGGIATE MOUNTAIN BIKE CAVALLO
                                  SPORT ACQUATICI SPORT INVERNALI SPORT MONTAGNA
                                      Museo_Civico_Storia_Naturale_Silvia_Zenari_Pordenone

                                      Museo Civico di Storia Naturale Silvia Zenari

                                      Nel cinquecentesco Palazzo Amalteo ha sede il museo intitolato a Silvia Zenari, illustre naturalista pordenonese. Le collezioni di vertebrati annoverano oltre 3.000 campioni, fra esse quella di quasi 500 esemplari di uccelli esotici risalente alla prima metà dell’Ottocento, lascito di Oddo Arrigoni degli Oddi, il cui figlio, Ettore, è considerato uno dei fondatori della moderna ornitologia.

                                      La collezione di insetti presenta numerosissimi esemplari di coleotteri, lepidotteri e ortotteri, raccolti da appassionati locali e studiosi come Umberto Posarini, entomologo originario di Polcenigo. Estremamente ricche anche le raccolte di minerali, tra cui quella di Giorgio Rimoli, considerata la più completa dei minerali dell’Alpe Adria. Il museo conserva, inoltre, importanti collezioni paleontologiche, botaniche, di invertebrati e di organismi marini con svariate migliaia di campioni.

                                      Il percorso prevede, poi, sale dedicate al Theatrum Naturae e alla Wunderkammer nella quale sono esposti esemplari rari o bizzarri di storia naturale; la sala di osteologia con numerosi scheletri articolati di uccelli e mammiferi; e, nella sezione preistorica, la ricostruzione di un mammut.

                                       
                                       
                                       
                                       
                                       
                                       
                                       
                                       

                                      Informazioni


                                      Indirizzo: Via della Motta 16, Pordenone

                                      Servizi: visite guidate, laboratori, percorsi assistiti e attività didattiche; archivio documentale, bookshop; accessibile si disabili

                                      Informazioni: www.comune.pordenone.it

                                      Orari di apertura: da martedì a sabato 15.30-19.30; domenica 10.00-13.00 e 15.30-19.30; chiuso il lunedì

                                      Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 1,00

                                      Tel.: 0434 392950

                                      Fax: 0434 26396

                                      E-mail: museo.storianaturale@comune.pordenone.it

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                                      ALTRO IN ZONA
                                      Museo_Grande_Guerra_Ragogna

                                      Museo della Grande Guerra

                                      Il Museo è ospitato nella sede del Centro culturale del Gruppo Storico Friuli Collinare, impegnato nella divulgazione e valorizzazione degli eventi del primo conflitto mondiale nel territorio, nonchè nel lavoro di catalogazione e tutela dei graffiti, delle fortificazioni e dei campi di battaglia della Grande Guerra.

                                      Il percorso museale si avvale di fonti archivistiche, fotografiche e memorialistiche, per ricostruire le vicende belliche nel settore del Medio Tagliamento, a partire dal sistema di fortificazioni dell’anteguerra nella regione –i Forti del Friuli e la Testa di ponte di Ragogna – e le battaglie più significative: la ritirata di Caporetto, la battaglia del Tagliamento, la battaglia del Monte di Ragogna e lo Sfondamento di Cornino. Sono accuratamente ricostruite le fasi cruciali dei combattimenti di San Daniele-Ragogna e Cornino-Forgaria e la situazione dell’ex fronte tra il Monte Peralba e il Mar Adriatico. Inoltre, sono proposti materiali inediti, una selezione fotografica di graffiti di guerra rilevati sul territorio regionale, carinziano e sloveno; riproduzioni di telegrammi e carteggi, sia italiani che austroungarici, una raccolta di fonogrammi, tra cui l’ordine di resistenza a oltranza ricevuti dal Comando della Brigata Bologna alla fine dell’ottobre 1917; nonchè una collezione d’oggettistica d’epoca, raccolta sugli ex campi di battaglia o donata dai discendenti dei militari combattenti.

                                      L’ultima sezione, è dedicata ai temi del Risorgimento, delle guerre coloniali, della seconda guerra mondiale e della Guerra Civile del 1943-1945.

                                      Il museo ospita, inoltre, mostre temporanee, eventi e convegni a tema curati dal Gruppo Storico Friuli Collinare.

                                      Il territorio circostante è ricco di testimonianze della guerra, visibili lungo i sentieri segnalati e integrati da pannelli illustrativi. Cinque sono i sentieri storici, per un totale di una ventina di chilometri, che consentono di accedere agevolmente a fortificazioni, monumenti, ossari, trincee e ai campi di battaglia sul monte di Ragogna, sulle rive del Tagliamento, presso la stretta e i colli di Pinzano al Tagliamento, sul colle di San Daniele del Friuli, lungo le vie dell’invasione tra il ponte di Cornino, l’isolotto del Clapàt e le alture di Forgaria.

                                       

                                      Informazioni


                                      Indirizzo: Via Roma 23, Ragogna

                                      Servizi: visite guidate, bookshop, biblioteca, fototeca; accessibile ai disabili

                                      Informazioni: www.grandeguerra-ragogna.it

                                      Orari di apertura: martedì, giovedì e sabato 15.30-18:00; aperture straordinarie domenicali e nelle festività nazionali; visite guidate per gruppi e scolaresche su prenotazione anche in altri giorni e orari

                                      Ingresso: gratuito

                                      Visite: per gruppi e scolaresche visite guidate al Museo della Grande Guerra, ai sentieri del Museo all’aperto nel Friuli Collinare e ai Luoghi della Grande Guerra lungo l’ex fronte giulio-carnico

                                      Tel: 0432 954078 – 348 0134637

                                      E-mail: info@grandeguerra-ragogna.it – marco_pascoli@alice.it

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                                      ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

                                      OrsaP

                                      Riserve Naturali dei Monti Lanaro e Orsario

                                      Monte Lanaro

                                      Quest’area protetta presso Sgonico (Zgonik) è limitata a Nord dal confine con la Slovenia e comprende la zona boschiva posta ai piedi del monte Lanaro (Volnik). Il territorio, esplorabile attraverso i percorsi che conducono in vetta al monte, è estremamente rappresentativo dell’altopiano carsico, con rilievi e doline, macchie di estesa boscaglia carsica a carpino nero e roverella mista a pino nero, nonché boschi di rovere, cerro, carpino bianco e nocciolo.

                                      Nelle doline più profonde si trovano estese fioriture di piante primaverili tra le quali la scilla silvestre, l’isopiro, la latrea e il bucaneve e alcune specie di flora rara come la santoreggia lilacina croata.

                                      Nell’area vivono il gatto silvestre e il riccio europeo, oltre a caprioli e cinghiali; episodiche, invece, le presenze dell’orso bruno e dello sciacallo provenienti dalla vicina Slovenia.

                                      In prossimità della vetta, una landa carsica dove è stata realizzata una vedetta panoramica che spazia dall’Istria al Carso e alle Alpi, sono presenti alcune specie rare: la scorzonera di Spagna, l’eufrasia illirica, il lino di Tommasini, l’astragalo della Carniola, l’orchidea scimmia, la viperina degli arenili e la rosa di montagna.

                                      Tra i rettili di queste zone devono essere ricordati il variopinto algiroide magnifico e la vipera dal corno predati da alcuni rapaci, quali l’astore e lo sparviere.

                                       

                                      Monte Orsario

                                      La riserva dell’Orsario (Veliki Medvedjak) presso Monrupino (Repentabor) è un tipico tratto dell’altipiano carsico con numerose doline e campi solcati, ovvero rocce calcaree modellate dagli agenti atmosferici con scannellature, fori e vaschette di corrosione. Vi si trovano ampi tratti di landa, boscaglia carsica a carpino nero e roverella, ma anche boschi a rovere e cerro, mentre nella parte meridionale crescono rigogliosi i pini neri.

                                      Le doline profonde ospitano variopinte fioriture e alcune specie di flora rara in primavera, mentre in estate si effondono gli odori delle piante aromatiche, come la santoreggia. Ai boschi si alternano i rustici in pietra, le tipiche case carsiche che si integrano armonicamente nel paesaggio naturale. In queste zone proliferano il gatto silvestre e il riccio europeo; più rari sono gli avvistamenti dell’orso bruno e dello sciacallo.

                                       

                                      Informazioni

                                      Monte Lanaro

                                      Ubicazione: Comune di Sgonico (Zgonik)

                                      Estensione: 285 ettari

                                      Informazioni: www.comune.sgonico.ts.it – Comune di Sgonico, Località Sgonico 45, Trieste – tel.: 040 229101

                                       

                                      Monte Orsario

                                      Ubicazione: Monrupino (Repentabor)

                                      Estensione: 156 ettari

                                      Informazioni: Comune di Monrupino, Frazione Zolla 37 – Tel.: 040 327335

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                                      ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI TRIESTE

                                      Castello_Colloredo_Monte_Albano

                                      Castello di Colloredo di Monte Albano

                                      Nel 1302 il barone Guglielmo di Waldsee, visconte di Mels, otteneva dal Patriarca la licenza di costruire una nuova dimora fortificata non distante dal castello di famiglia che sorgeva a Mels (i suoi discendenti assunsero in seguito il nome di Colloredo Mels Waldsee).

                                      Il castello fu invaso nel 1315 dal conte di Gorizia, nel 1420 cadde nelle mani dei veneziani e nel 1511 subì il sacco del Giovedì grasso e il sisma che seguì lo stesso anno. Costruito in origine per necessità difensive, nel corso dei secoli cambiò lentamente le proprie funzioni divenendo sempre più spiccatamente residenziale.

                                      Il mastio – un complesso di edifici disposti ad anello intorno al cortile – è situato nella parte più alta del colle, affiancato da due ali, la torre occidentale, il corpo di guardia, la torre porta con l’orologio e la trecentesca Casa Rossa. Tutti gli edifici erano racchiusi da cinte murarie in pietra e mattoni di notevole spessore.

                                      Le volte di una saletta nella torre di ponente furono decorate da Giovanni da Udine con stucchi e scene tratte dalle Metamorfosi di Ovidio. Al Seicento risale invece la cappella dedicata a San Carlo Borromeo.

                                      Qui vissero il poeta secentesco Ermes da Colloredo, Ippolito Nievo – che qui scrisse le Confessioni di un italiano – l’autore e viaggiatore Stanislao Nievo.

                                      Del complesso, che necessiterebbe di una radicale ricostruzione dopo gli ingenti danni subiti nel terremoto del 1976, sono ora visibili la torre con l’orologio e l’ala ovest – restaurate – dove ha sede la Comunità Collinare del Friuli.

                                      Informazioni


                                       

                                      Indirizzo: Piazza Castello 1, Colloredo di Monte Albano

                                      Visite: solo esterni

                                      Informazioni: www.tourism.friulicollinare.it oppure presso il Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli venezia giulia – Tel.: 0432 288588; Fax: 0432 229790; E-mail: info@consorziocastelli.it ; www.consorziocastelli.it

                                      Come arrivare: si può raggiungere in bicicletta attraverso i percorsi sterrati delle Ippovie, che collegano Udine a Buja (per informazioni www.vallecormor.com)

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                                      ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

                                      Parco_Villa_Rizzani_Pagnacco

                                      Parco Villa Rizzani

                                      Il complesso di Villa Rizzani, edificato tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, sorge su un’altura dominante l’abitato di Pagnacco.

                                      Il parco all’inglese si compone di un’ampia area prativa centrale circondata da boschetti di conifere e latifoglie, attraversati da vialetti ad anello. Vicino al palazzo dominicale si affaccia il belvedere con le scalinate, in origine incorniciato da parterre di bosso.

                                      Nella seconda metà del Novecento Villa Rizzani passò alla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia che adibì i fabbricati ad uso del Dipartimento di Scienze agrarie ed ambientali dell’Università degli Studi di Udine.

                                      La cura del parco, da anni aperto al pubblico utilizzo, è affidata al Servizio regionale per la gestione forestale.
                                       
                                       
                                       
                                       
                                       
                                       
                                       
                                       

                                      Informazioni


                                      Indirizzo: Via dei Rizzani, Pagnacco

                                      Superficie totale: 3,10 ha

                                      Impianto planimetrico: all’inglese con schema asimmetrico

                                      Condizione giuridica: proprietà pubblica, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia

                                      Peculiarità scenografiche e compositive: gradinate, pozzi, viali

                                      Specie botaniche di rilievo: abete rosso, bosso, carpino, cedro del Libano, cedro dell’Atlante, cedro dell’Himalaya, cipresso, faggio rosso, farnia, ippocastano, leccio, magnolia di Soulange, pino silvestre, quercia rossa, tasso, thuja occidentale, thuja orientale, sophora

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                                      Aiello_del_Friuli

                                      Aiello del Friuli

                                      Aiello del Friuli è un piccolo borgo della bassa friulana, località terra di risorgive anticamente ricca di mulini. Per il centro del paese passava la via dei commerci che da Aquileia portava a Cividale del Friuli, rendendola così una zona ricca di ritrovamenti archeologici, come la statua del condottiero romano Navarca, di tarda età repubblicana, oggi conservata al Museo Archeologico Nazionale di Aquileia. In età longobarda Aiello diventò gastaldia comprendendo nella sua circoscrizione le ville di Joannis, Crauglio, Tapogliano e San Vito al Torre. Lo stemma del paese riporta un aquila su quattro quartieri.

                                      Il paese è noto per le sue meridiane. Più di ottanta manufatti artistici di vari stili ed epoche puntellano vivacemente i vari borghi tra cui la meridiana d’altezza, la meridiana equatoriale e la meridiana a mosaico.

                                      Il Centro didattico delle meridiane consente ai visitatori di sperimentare un approccio intuitivo alla gnomonica. Anche nel Museo della Civiltà Contadina del Friuli Imperiale sono presenti una ventina di questi affascinanti misuratori del tempo; complesso, quello del museo di Aiello, ospitato all’interno di un’antica dimora della bassa friulana che offre uno spaccato della vita rurale e popolare del territorio attraverso i secoli.

                                      La Chiesa parrocchiale di San Ulderico, realizzata alla fine del Seicento, conserva gli altari delle Anime purganti e quello di sant’ Antonio Abate decorati con pale di Pietro Bainville (1674-1749). La cupola è stata invece affrescata da Clemente Del Neri (1865-1943), mentre nella sacrestia si trova La Fede di Arturo Colavini. A poca distanza da Aiello c’è il piccolo borgo rurale di Joannis.

                                      Ogni anno, l’ultima domenica di maggio, ad Aiello si svolge la Festa delle Meridiane, con mercatini e chioschi enogastronomici, il paese è, inoltre, rinomato per la produzione di salumi d’oca.

                                      Informazioni


                                      Dove: Aiello del Friuli,Provincia di Udine

                                      Informazioni: Circolo cultura Navarca, via Marconi, Aiello del Friuli – tel.: +39 348 2517303 / +39 0431 998770; e-mail: circolonavarca@libero.it

                                      Visite: visite guidate alle meridiane a cura del Circolo culturale Navarca; il Museo della Civiltà Contadina del Friuli Imperiale è visitabile tutte le domeniche 15.00-18.00; aperture su appuntamento per gruppi in altri giorni e orari – tel.: +39 0481 535170 / +39 338 3534773

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