Museo_Archeologico_Montereale_Valcellina

Museo Archeologico di Montereale Valcellina (MAMV)

Allestito nel prestigioso complesso seicentesco di Palazzo Toffoli, il museo espone i materiali rinvenuti durante gli scavi condotti a partire dal 1985 dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia, che hanno confermato la presenza di insediamenti abitativi locali già a partire dal XIV secolo a.C.. I reperti provengono in genere dai due maggiori siti archeologici individuati nella zona, ovvero la Necropoli del Dominu, un complesso funerario protostorico, e l’area archeologica dell’ex Acquedotto, dove sono stati rinvenuti i resti di un edificio dell’età della romanizzazione (fine II-I secolo a.C.). Notevoli, inoltre, i ritrovamenti della cosiddetta Casa dei dolii (V secolo a.C.). Tra gli oggetti più preziosi ci sono spade e armi, grandi vasi decorati e monili metallici ornamentali.

 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Palazzo Toffoli, Via Verdi 22, Montereale Valcellina

Servizi: visite guidate, laboratori didattici e attività ludico-didattiche; accessibile ai disabili

Orari di apertura: da maggio a settembre sabato e domenica 16.30-19.30;da ottobre ad aprile ogni primo sabato del mese 10.00-12.30;apertura in orari diversi per scuole e gruppi organizzati.

Ingresso: intero: € 4,00; ridotto (fino a 12 anni e oltre i 65) € 3,00; gratuito fino ai sei anni

Informazioni: per conoscere gli eventi in corso e le apertura straordinarie www.eupolis.info; EUPOLIS Studio Associato, Via Marconi 24, Porcia – Tel.: 380 6949808; E-mail: info@eupolis.info – www.immaginarioscientifico.it

Tel.: 0427799687 – 0427798782 – 040224424

Fax: 040224439

E-mail:info@immaginarioscientifico.it

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI PORDENONE

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Lago di Redona

Il lago artificiale di Redona, detto anche “Lago dei Tramonti“, fu costruito nel 1951 sbarrando il fiume Meduna, presso la stretta del monte Racli, per produrre energia elettrica ed alimentare i sistemi d’irrigazione della pianura. La sua costruzione però ha comportato la distruzione di tre borgate che sono state sommerse, Flors, Movàda e Redòna: nei periodi di secca, i resti delle case e degli edifici emergono dalle acque come scheletri.

Lungo circa 5 km, si trova in Val Tramontina, circondato dalle montagne, fra i Comuni di Tramonti di Sopra e Tramonti di Sotto, vicino a Meduno (Pordenone).

Il lago è inserito in un ambiente naturale affascinante, percorso da sentieri panoramici, ed è possibile praticare la pesca: la fauna ittica è rappresentata da trote iridee, fario, barbi e cavedani.
 
 
 
 
 
 
 
 

    Laghi della Val Tramontina ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

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Museo Civico di arte orientale

Il settecentesco Palazzo Leo nella Città Vecchia di Trieste ospita le collezioni d’arte orientale, un’eterogenea raccolta di memorie di viaggio, stampe e manufatti di produzione asiatica.

Il percorso indaga i rapporti intercorsi tra Trieste e l’Oriente, soprattutto nel XIX secolo quando, per vocazione marittima e commerciale, le navi del Lloyd si avventuravano a Levante, verso l’India, la Cina e il Giappone.

Al piano terra è esposto il nucleo di sculture del Gandhara, (I-IV secolo d. C.), giunte a Trieste nel 1954 con la spedizione italiana che conquistò la vetta del K2. Salendo lo scalone si possono ammirare otto aquiloni giapponesi del XIX secolo dipinti ad acquerello su carta.

Il primo piano, dedicato alla Cina, propone una serie di abiti e tessuti di seta ricamata del tardo periodo Qing (1644-1911) e manufatti in avorio, madreperla e smalto su riti e tradizioni della Cina imperiale e alle sue tre correnti di pensiero: Confucianesimo, Taoismo e Buddhismo. Ampio spazio è riservato all’arte della porcellana cinese, con pezzi che vanno dal periodo Song (960-1279 d. C.) all’epoca tardo imperiale della dinastia Manciù (Qing).

La sezione del Giappone occupa gli ultimi due piani, con raccolte di porcellane, smalti, oggetti della tradizione del teatro popolare kabuki, stampe, maschere e strumenti musicali. La collezione vanta anche una serie di stampe Ukiyo-e, dipinti, lacche, specchi e sculture dell’età Edo o Tokugawa (1603-1868).

L’ultimo piano espone armi e armature giapponesi dal XV al XIX secolo e alcune stampe di carattere epico che evocano la disciplina morale dei guerrieri samurai. L’ultima stanza è dedicata a religioni e riti sia di tradizione giapponese, lo Shintoismo, che di influsso straniero, il Buddhismo.

 

Informazioni


Indirizzo: Via San Sebastiano 1, Trieste

Servizi: visite guidate, bookshop; accessibile ai disabili

Informazioni: www.museoarteorientaletrieste.it – www.triestecultura.it

Orario di apertura: da martedì a sabato 13.30-17.30; domenica 10.00-17.00; chiuso il lunedì

Visite: prenotazioni presso il Servizio Didattico – Tel.: 040 6754480; Fax: 040 6754727; E-mail: serviziodidattico@comune.trieste.it; www.serviziodidattico.it

Ingresso: intero 4,00 €; ridotto 3,00 €; gratuito per minori di 5 anni

Tel.: 040 3220736

E-mail: museoarteorientale@comune.trieste.it

 

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ALTRO IN ZONA
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Museo Civico della Risiera di San Sabba

L’edificio, costruito nel 1898 per la pilatura del riso, è stato un lager nazista, l’unico sul territorio italiano, utilizzato per l’eliminazione di un gran numero di persone (tra le 3 e le 5 mila), in prevalenza partigiani, detenuti politici, ebrei, militari e civili italiani, sloveni e croati. La Risiera è stata usata anche per il transito, lo smistamento e l’avviamento ai campi di lavoro e di sterminio dei deportati razziali e politici.

Dichiarato Monumento Nazionale nel 1965, il complesso è stato ristrutturato dall’architetto Romano Boico, che ha realizzato un cortile cintato con mura in cemento alte undici metri, all’interno del quale un lugubre percorso in acciaio rivela l’impronta del forno crematorio e del camino. L’edificio che ospitava i prigionieri e le 17 celle sono stati mantenuti spogli.

Nell’edificio centrale ha ora sede il Museo della Resistenza. Ci sono una biblioteca e una mostra storica permanente con un percorso fotografico-documentario che traccia un quadro delle vicende storiche dell’intera regione durante la prima metà del Novecento.

Nella Sala delle Croci sono esposti entro bacheche i beni razziati agli ebrei triestini, donati dalla Comunità ebraica di Trieste. Nelle sale del museo sono raccolti oggetti e documenti donati da alcuni triestini membri dell’Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti che furono ad Auschwitz, Buchenwald, Dachau, Mauthausen, Ravensbrück: oggetti personali, lasciapassare, documenti di riconoscimento, fotografie, ciclostilati realizzati dopo la liberazione, disegni, piante dei campi e di luoghi di sepoltura, oltre alla riproduzione di alcune opere grafiche di Anton Zoran Music, donate dall’artista nel 1997.

Visitata da oltre 100.000 persone all’anno, la Risiera ospita mostre temporanee e commemorazioni, in particolare durante il Giorno della Memoria e l’anniversario della Liberazione.

 

Indirizzo: Via Giovanni Palatucci 5, Trieste

Servizi: visite guidate, attività didattiche, mostre tematiche, bookshop, biblioteca, archivio documentale; accessibile ai disabili

Informazioni


Informazioni: www.risierasansabba.it

Orari di apertura: tutti i giorni 9.00-19.00; chiuso 1° gennaio e 25 dicembre

Visite: prenotazioni presso il Servizio Didattico – Tel.: 040 6754480; Fax: 040 6754727; E-mail: serviziodidattico@comune.trieste.it – www.serviziodidattico.it

Ingresso: gratuito

Tel.: 040 826202

Fax: 040 833 09 74

E-mail: risierasansabba@comune.trieste.it

Come arrivare: in autobus con le linee 8 e 10

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Alla_Costiera

Alla Costiera

Questa bella spiaggia gratuita, solitaria, stretta fra il mare e gli alberi le cui fronde quasi toccano l’acqua, si raggiunge dalla Strada Costiera, all’altezza della trattoria “Tenda rossa“: da qui parte una scaletta stretta in mezzo alla pineta che porta al mare.

Servizi ridotti al minimo, ma grandissima pace.

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Rocca di Monte Quarin

Il castello di Cormons è una fortificazione longobarda risalente al VII secolo, forse edificata sui resti di una rocca ancora più antica, per contrastare l’invasione dagli Avari nel 610.

Fu successivamente la residenza dei Patriarchi di Aquileia e attorno al X secolo, accanto all’originario castello, ne sorse un altro e, ai piedi del monte, si ampliò la villa. Dopo un’aspra contesa, nel 1286 passò sotto il controllo della Contea di Gorizia, quindi, con la morte dell’ultimo dei conti goriziani, divenne possedimento di Massimiliano I d’Asburgo.

Nel 1511 fu preso e distrutto dai veneziani. Ricostruito, fu tuttavia in seguito abbandonando.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Patriarchi 66, Cormons (Gorizia)

Stato di conservazione: ruderi antico castello

Visitabile: solo esterno

 

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Castello di Buja

Probabile sede di un’antica fortezza longobarda, la località chiamata Boga è documentata per la prima volta nel 792, quando Carlo Magno concedette la chiesetta castellana di San Lorenzo in Monte – posta entro la cinta dell’antico maniero – al Patriarca Paolino II. Il castello di Buia è, invece, citato nel diploma ottoniano del 983 che confermava al Patriarca il possesso del castello.

La giurisdizione del feudo venne affidata dai patriarchi a ministeriali di numerose casate: i Varmo, i Villalta, i d’Arcano, i Prampero e i Colloredo che si alternarono nel controllo della fortezza. Questi ultimi dovettero impegnarsi a restaurare il castello “perché diroccato per la sua antichità”.

I Conti di Gorizia nel corso del Trecento attaccarono più volte il maniero. Nel 1375 il Patriarca assegnò Buia ai Savorgnan, che detennero il possesso del castello fino alla caduta della Repubblica veneziana.

Attualmente sono visibili alcuni lacerti dell’antico fortilizio, sparsi fra il colle di San Sebastiano, San Lorenzo e il Monte di Zoc. Brani della struttura muraria sono siti nei pressi della pieve di San Lorenzo che utilizza come campanile una delle torri perimetrali del castello.

 

Informazioni


Indirizzo: località Monte,Buja

Stato di conservazione: ruderi

Come arrivare: sentiero

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