Museo_Civico_arte_orientale_Trieste

Museo Civico di arte orientale

Il settecentesco Palazzo Leo nella Città Vecchia di Trieste ospita le collezioni d’arte orientale, un’eterogenea raccolta di memorie di viaggio, stampe e manufatti di produzione asiatica.

Il percorso indaga i rapporti intercorsi tra Trieste e l’Oriente, soprattutto nel XIX secolo quando, per vocazione marittima e commerciale, le navi del Lloyd si avventuravano a Levante, verso l’India, la Cina e il Giappone.

Al piano terra è esposto il nucleo di sculture del Gandhara, (I-IV secolo d. C.), giunte a Trieste nel 1954 con la spedizione italiana che conquistò la vetta del K2. Salendo lo scalone si possono ammirare otto aquiloni giapponesi del XIX secolo dipinti ad acquerello su carta.

Il primo piano, dedicato alla Cina, propone una serie di abiti e tessuti di seta ricamata del tardo periodo Qing (1644-1911) e manufatti in avorio, madreperla e smalto su riti e tradizioni della Cina imperiale e alle sue tre correnti di pensiero: Confucianesimo, Taoismo e Buddhismo. Ampio spazio è riservato all’arte della porcellana cinese, con pezzi che vanno dal periodo Song (960-1279 d. C.) all’epoca tardo imperiale della dinastia Manciù (Qing).

La sezione del Giappone occupa gli ultimi due piani, con raccolte di porcellane, smalti, oggetti della tradizione del teatro popolare kabuki, stampe, maschere e strumenti musicali. La collezione vanta anche una serie di stampe Ukiyo-e, dipinti, lacche, specchi e sculture dell’età Edo o Tokugawa (1603-1868).

L’ultimo piano espone armi e armature giapponesi dal XV al XIX secolo e alcune stampe di carattere epico che evocano la disciplina morale dei guerrieri samurai. L’ultima stanza è dedicata a religioni e riti sia di tradizione giapponese, lo Shintoismo, che di influsso straniero, il Buddhismo.

 

Informazioni


Indirizzo: Via San Sebastiano 1, Trieste

Servizi: visite guidate, bookshop; accessibile ai disabili

Informazioni: www.museoarteorientaletrieste.it – www.triestecultura.it

Orario di apertura: da martedì a sabato 13.30-17.30; domenica 10.00-17.00; chiuso il lunedì

Visite: prenotazioni presso il Servizio Didattico – Tel.: 040 6754480; Fax: 040 6754727; E-mail: serviziodidattico@comune.trieste.it; www.serviziodidattico.it

Ingresso: intero 4,00 €; ridotto 3,00 €; gratuito per minori di 5 anni

Tel.: 040 3220736

E-mail: museoarteorientale@comune.trieste.it

 

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Illegio1

Il borgo di Illegio

Illegio è un borgo montano incastonato tra i monti della Carnia, sulle pendici occidentali del monte Strabût, non lontano da Tolmezzo, immerso tra boschi e pascoli. Il paesaggio della conca a Ovest è interrotto dalla scarpata scavata nei calcari dolomitici dal rio Frondizzon. Questo antico borgo (che è forse identificabile con l’inespugnabile e mitica fortezza di Ibligo ricordata da Paolo Diacono a proposito dell’ultima resistenza dei Longobardi) è noto anche come il Paese degli Archi per le numerose case con porte e portali voltati.

La pieve di San Floriano, risalente al IX secolo, conserva sculture lignee del tardo Quattrocento e del primo Seicento, un altare in pietra dipinta di Carlo da Carona (1511) e un ciclo di affreschi di Giulio Urbanis (1604).

Nel paese la chiesa della Conversione di San Paolo fu realizzata nel primo Settecento dall’architetto tolmezzino Domenico Schiavi e dalla sua operosa famiglia di capomastri e operai.

Recenti scavi archeologici hanno portato alla luce il sito paleocristiano di San Paolo, la più antica chiesa rurale d’Italia (fine IV secolo), una fortificazione longobarda, i resti della piccola chiesa di età carolingia dei Signori de Legio e i resti delle dimore medioevali dei castellani.

Il percorso dei mulini conduce al seicentesco Mulin dal Flec, ancora in funzione; da vedere anche il forno seicentesco e la latteria del paese, unica del genere rimasta attiva in Carnia.

I sentieri che partono da Illegio permettono di raggiungere la vetta del monte Amariana, percorrendo un sentiero regolarmente segnalato, oppure la Pieve di San Floriano che si trova su un alto sperone di roccia raggiungibile con un breve sentiero panoramico.

Da Illegio si può arrivare alle località in quota di Pra di Lunge, Palasecca e al rifugio Monte Sernio. A Illegio sgorga la sorgente “Tòuf ” che fuoriesce dalle rocce di tufo.

Gli illegiani cantano ancora oggi, durante i riti liturgici, i Vespri solenni in canto “patriarchino” nel pomeriggio della domenica del Corpus Domini, ma anche nelle principali solennità dell’anno. La prima domenica di ottobre il Vespro viene cantato alla Pieve di San Floriano.

 

Informazioni


Dove: Tolmezzo, provincia di Udine

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Cascata di Crosis

Le cascate di Crosis si sono formate in seguito alla costruzione di una diga per lo sfruttamento idroelettrico del torrente Torre. L’opera, un progetto di Arturo Malignani, fu realizzata tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Si raggiungono dalla località di Zomeais, vicino Tarcento (UD) attraverso un bel sentiero che sale sul pendio del Monte Stella. Costeggiando in alcuni tratti il Torre si trovano alcune forre prima di arrivare ai piedi delle cascate.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Camino al Tagliamento

Situato sulla riva sinistra del Tagliamento, Camino è bagnato dal Varmo, che sgorga in frazione San Viadotto, ed è attraversato da numerose rogge e risorgive. Il toponimo deriva dal latino caminus, a ricordo delle numerose fornaci che qui furono attive fino al XVIII secolo. È, inoltre, conosciuto per la sua antica tradizione dei maestri organari.

Il paesaggio rurale segna il territorio, con piccoli borghi diffusi ancora intatti, nei quali è possibile ritrovare l’edilizia tipica della civiltà contadina: i casoni di campagna in mattoni e sassi di fiume con ampi portali che si affacciano sulle corti interne.

Il Borc dai Siors, come indica il nome, raccoglie i palazzi dei ricchi possidenti terrieri – da ricordare il Palazzo Minciotti che conserva fregi e pavimenti veneziani – oltre alla Chiesa Arcipretale di Ognissanti, in stile neoromanico e la Pieve di Rosa che, con origini che risalgono al Duecento, è l’edificio più antico del comune, ricco di pale d’altare e affreschi. Inoltre, degni di nota sono il settecentesco Palazzo Luccardi, la Villa Colloredo Mels a Gorizzo, il borgo rurale di Bugnins e il Mulino di Glaunicco, citato da Ippolito Nievo nella novella Il Varmo. Allo scrittore romantico, che fu molto legato a questo borgo, è stato dedicato un itinerario tematico sui luoghi della sua vita e delle sue opere.

Informazioni


Dove: Camino al Tagliamento, provincia di Udine

Informazioni: www.comune.caminoaltagliamento.ud.it

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Museo_Civico_Carrozze_Epoca_Codroipo

Museo Civico delle carrozze d’epoca

La collezione appartenuta ad Antonio Lauda (Foggia 1925-Codroipo 2000) ripercorre la storia del trasporto su strada fino all’avvento dell’auto, esponendo quasi tutte le tipologie di carrozze usate in Europa fra Ottocento e inizio Novecento: dallo Spider di campagna alle vetture di gala e passeggio, dai modelli Omnibus inglesi alla classica diligenza dell’Ottocento, vantando pezzi appartenuti ai Tomasi di Lampedusa e allo zar di Russia Pietro il Grande.

Il museo accoglie nelle sue gallerie 44 carrozze perfettamente funzionanti e restaurate con materiali originali d’epoca.

Il viaggio nella Belle Epoque prosegue con la collezione di giocattoli d’epoca provenienti da tutto il mondo, donata da Gabriella Cardazzo: bambole in porcellana, cartapesta e pezza, pupi siciliani, burattini, giocattoli in latta, cavalli in legno e una vasta sezione di costumi del folclore mondiale.

Al museo appartengono, inoltre, una collezione di paramenti sacri, lascito della famiglia Kechler-Ferrari, e la collezione d’arte contemporanea, dono dello scrittore Elio Bartolini, che conta oltre settanta opere fra dipinti, stampe e sculture dei maggiori artisti friulani, quali Renzo Tubaro, Nane Zavagno, Sergio Altieri, Tonino Cragnolini e Carlo Ciussi.

Durante il periodo esitivo il museo organizza le passeggiate in carrozza da San Martino a Villa Manin, il teatrino di burattini, concerti di musica classica e mostre tematiche.

 

Informazioni


Indirizzo: Via San Pietro 6, San Martino di Codroipo

Servizi: visite guidate, laboratori didattici, laboratorio teatrale per scuole d’infanzia, fototeca; parzialmente accessibile ai disabili

Informazioni: www.comune.codroipo.ud.it – www.provincia.udine.it/musei

E-mail: museodellecarrozze@comune.codroipo.ud.it

Tel.: 0432 912493

Fax: 0432 913911

Orari di apertura: giovedì e venerdì 14.30-17.30; sabato 9.00-12.30; domenica 10.30-12.30 e 14.30-18.30; gruppi (minimo 15 persone) e scolaresche su prenotazione anche in altri giorni e orari

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 2,00; gratis fino ai 18 anni con FVG Card; laboratorio didattico € 5,00 a persona

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Villa Correr Dolfin

La villa veneta edificata dai Correr tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo sorge al limitare dell’abitato di Rorai Piccolo. I patrizi veneziani la cedettero poi ai Dolfin in seguito al matrimonio di Caterina Correr con il conte Carlo Dolfin nel 1848.

Nel 1640 i Correr acquistarono i diritti sul Brentella e lo trasformarono in canale per il trasporto della legna. Attraverso imponenti opere di derivazione delle acque le terre incolte furono sostituite da ricche macchie boschive e vi furono creati nuovi poderi. La villa è circondata da un vasto parco secolare in cui sgorgano delle polle sorgive che alimentano la peschiera, mentre il cortile d’onore è circondato da un muro di cinta in ciottoli e chiuso da un cancello di ferro battuto affiancato da massicce colonne quadrate a grosse bugne sormontate da sfere e coppe baccellate. Quest’ultimo è arricchito dalla presenza di numerose sculture di fattura vicentina, tra cui si riconoscono un guerriero con lo scudo dei Correr, Ercole e numerose divinità agresti e pagane.

L’ingresso è reso prezioso da una scalea sulla cui balaustra poggiano quattro statue. La lunetta del portale è chiusa da una grata in ferro battuto. Da qui si accede al grande salone dal quale si sale al piano superiore tramite l’imponente scalone con un portale centinato che reca un mascherone nella chiave dell’arco. Nelle sale coperte da soffitti alla sansovina troneggiano grandi camini in marmo rosato. Gli affreschi ricoprono interamente le pareti in un fastoso stile tardo-barocco influenzato dalle visioni prospettiche dei Bibiena: grandi festoni, solenni colonnati, drappi e ghirlande che inquadrano limpidi paesaggi, giardini e rovine. Una delle stanze è decorata da due finti sipari, strumenti musicali e libri aperti.

La barchessa, con un sobrio colonnato dorico e i caratteristici camini a forma di campana rovesciata, culmina a Sud con l’elegante e ricco prospetto della cappella gentilizia. Al suo interno spicca un altare settecentesco in marmi policromi sovrastato da due belle statue lignee che sono state attribuite ad Andrea Brustolon.

 

Informazioni


Indirizzo: Via Correr, Rorai Piccolo, Porcia

Informazioni: www.comune.porcia.pn.it - Comune di Porcia, Via De’ Pellegrini 4 – tel.: +39 0434 596911; fax: +39 0434 921610; e-mail: comune.porcia@certgov.fvg.it

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Lignano Riviera

Lignano Riviera è considerata la zona più tranquilla di Lignano Sabbiadoro, arricchita dalla presenza di splendide aree verdi. La spiaggia di Riviera è suddivisa in sei stabilimenti balneari attrezzati. Ogni bagno poi ha un suo chiosco bar, accessi agevolati per i disabili, parchi giochi, campi sportivi, oltre a tutti i servizi da spiaggia, dalle docce ai fasciatoi per i piccoli.

La grande attenzione all’ambiente si attua con la raccolta differenziata e con la pulizia dell’arenile, setacciato ogni giorno fino alla profondità di 15 cm con macchine apposite.

Tutti gli uffici spiaggia offrono l’animazione, dalla ginnastica alle attività per i bambini (compresi i “laboratori creativi”), dalla scuola di nuoto a quella di vela.

Un’altra occasione particolare di relax è offerta dalle Terme Marine, presso le quali si può scegliere fra un’ampia gamma di trattamenti.

Lo spazio dedicato ai giovani è invece lo Sport Beach Village, dove si trovano campi da ping-pong, pallavolo, calcetto e minibasket.

Gli stabilimenti balneari di Lignano Riviera sono aperti dal 1° maggio al 18 settembre.

 

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