Malghe_di_Porzus_Attimis

Malghe di Porzus

Il 7 febbraio 1945 un gruppo di partigiani della Divisione Osoppo furono uccisi dai gappisti della Divisione Garibaldi, capeggiati da Mario Toffanin, detto “Giacca”: un episodio controverso della storia della Resistenza che ancora oggi da adito a polemiche sui mandanti dell’omicidio. L’accusa per i partigiani verdi era quella di osteggiare la politica di alleanza con la resistenza jugoslava di Tito e di trattare con i tedeschi e con i fascisti della X Mas di Borghese per un’intesa volta ad impedire l’annessione di territori italiani alla Slovenia. Le vittime furono 17 partigiani e una donna accusata di spionaggio.

Sette anni dopo i responsabili dell’eccidio, tra cui Toffanin (che però era riparato in Jugoslavia), furono condannati all’ergastolo e poi liberati in seguito a varie amnistie. Al comandante della Osoppo Francesco De Gregori “Bolla” fu riconosciuta la medaglia d’oro al valore militare alla memoria.

Le Malghe di Porzus (Topli Uorh), sono state dichiarate bene culturale.

 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Porzus, Attimis

Come arrivare: Si può decidere di lasciare l’auto sulla strada e percorrere la salita alla malga a piedi (una quindicina di minuti), oppure arrivare direttamente con l’auto fino allo spiazzo realizzato alla base della lunga scalinata che conduce ai due casolari.

Visite: è visitabile solo l’esterno

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Chiesa del Cristo Re

La storia di questa chiesa è particolare: fu costruita in parte con il denaro – un milione di lire consegnato al parroco dall’ufficiale tedesco – lasciato dalle truppe tedesche e cosacche in ritirata nel maggio 1945. Con grandi sacrifici poi la popolazione raccolse il denaro necessario per completare l’opera, ma ci vollero ben 18 anni. La chiesa fu consacrata nel 1964 e sostituì la troppo piccola chiesetta di Santa Geltrude. La chiesa del Cristo Re fu voluta dalla popolazione di Timau quale monito e ricordo delle immani sofferenze patite da tutti i popoli in tutte le guerre.

La grandiosa chiesa del Cristo Re è a tre navate e la sua facciata è decorata con un grande mosaico di Ernesto Mitri. Nel 1975 la chiesa ha ricevuto in dono un crocefisso in legno alto 12 metri e pesante 30 quintali, opera di maestri scultori gardenesi. Si tratta di uno dei più imponenti crocifissi lignei d’Europa, ed è diventato meta di frequenti pellegrinaggi.

 
 
 
 
 

Informazioni


Chiesa del Cristo Re

Via San Pio X 4

Fraz. Timau, Paluzza (UD)

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Basilica della Corte

Nel 1902, durante gli scavi per il restauro di piazza Biagio Marin, nel centro storico di Grado, sono venuti alla luce i resti paleocristiani della più antica chiesa di Grado, la Basilica della Corte, edificata nel IV secolo. Si tratta di una pavimentazione musiva, con decori geometrici e nomi, dei sarcofagi e parte delle mura che delineavano la pianta dell’edificio.

Poco distante, un perimetro in pietra bianca sulla pavimentazione della piazza disegna la pianta ottagonale e l’abside semicircolare del Battistero che sorgeva accanto alla Basilica. Gli interventi di valorizzazione dell’area permettono di ammirare i resti in un contesto molto suggestivo.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Castello di Prampero

L’anno di fondazione del castrum è il 1025, quando il Patriarca di Aquileia concesse in feudo un colle e diede licenza al feudatario originario di Augusta di costruirvi un castello (l’avvenimento è tramandato in una lapide antica ancora conservata). Il castello appartiene ancora a questo casato, che assunse il predicato di Prampero.

Già alla fine del Duecento il complesso era notevolmente articolato, con più circuiti murati, porte, torri, chiesa castellana e molti fabbricati. Si distinguono tre torri inserite nel muro di cinta del castello romanico: la torre Gemona a nord-ovest, la torre Nord (risalente all’anno di fondazione) e a sud-est la torre Tarcento con la cappella dei Santi Simone e Giuda dell’XI secolo. La prima, anch’essa forse anteriore al Mille, fungeva da residenza. Il Portale dei Leoni, che si apre sulla facciata meridionale, documenta un ampliamento dell’edificio di epoca ghibellina. Due erano i palatia: quello che congiunse la torre Gemona con la torre Nord e quello rovinato accanto alla Torre Tarcento.

Il castello, che subì il saccheggio e l’incendio del giovedì grasso del 1511, fu restaurato soltanto a partire dal 1567, tralasciando nella ricostruzione le opere di difesa ormai obsolete. Il maniero prese allora l’aspetto che mantenne fino al crollo del 1976. In seguito è stata ricostruita la torre nord coperta con loggia, il palatium, il muro di nord-est, il portale in pietra che immette nella corte e sono stati messi in sicurezza i percorsi che costeggiano il castello lungo il Rio Prampero; interamente restaurata è la sottostante chiesetta castellana di Santa Margherita.

 

Informazioni


Indirizzo: Via del Castello, Magnano in Riviera

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Giardino Palazzo Attems Petzenstein

Il giardino è situato nella corte interna di Palazzo Attems nel centro storico di Gorizia. Il palazzo, commissionato dal conte Gianfrancesco nel 1714, fu completato dal figlio Sigismondo, raffinato cultore delle arti e delle lettere, che incaricò della progettazione Nicolò Pacassi tra il 1743 e il 1745 .

Dopo la Prima guerra mondiale fu posta al centro dell’area verde la fontana di Ercole e Idra, realizzata nel 1775 dallo scultore Marco Chiereghin su disegno dello stesso Pacassi. Questa era originariamente ubicata nella piazza antistante il Palazzo Attems Petzenstein, edificio che oggi ospita le collezioni della Pinacoteca provinciale. Il giardino è oggi caratterizzato da un’impostazione formale con aiuole recintate da bosso.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Piazza De Amicis 2, Gorizia

Superficie totale: 0,05 ha

Impianto planimetrico: formale, geometrico

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Provincia di Gorizia

Peculiarità scenografiche e compositive: aiuole, fontana

Specie botaniche di rilievo: bosso, ligustro, tasso

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Casa_Trecento_San_Daniele

Casa del Trecento

Di fronte al campanile del Duomo sorge l’unico edificio medievale dell’antico borgo, la Casa del Trecento, che in passato è stata sede del Banco dei Pegni di San Daniele del Friuli e che oggi ospita un’esposizione di cimeli militari storici legati al corpo degli Alpini.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: via Roma 18, San Daniele del Friuli

Informazioni: Sede A.N.A. Associazione Nazionale Alpini – tel.: +39 0432 954350; e-mail: anasandanieledelfriuli@virgilio.it

Ingresso: gratuito

Visite: su appuntamento

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Museo diocesano e Gallerie del Tiepolo

Nel Palazzo Arcivescovile di Udine, già residenza del Patriarca d’Aquileia, é custodito il patrimonio artistico proveniente dalle parrocchie della diocesi di Udine. Le sale del primo piano espongono 53 pezzi di scultura lignea databili dal XII al XVIII secolo, nonchè opere di due artisti rinascimentali friulani attivi a Udine: Domenico Mioni da Tolmezzo (1448-1507) e il nipote Giovanni Martini (1475-1535).

Ci sono, inoltre, affreschi realizzati tra il 1726 e il 1729 da Giambattista Tiepolo, voluti dal Patriarca Dionisio Dolfin. Il soffitto dello Scalone d’onore, disegnato dall’architetto Domenico Rossi, è ornato dagli stucchi del luganese Abondio Stazio che inquadrano il San Michele che scaccia gli Angeli ribelli; la Galleria degli ospiti, ritmata dalle quadrature di Gerolamo Mengozzi Colonna, è illustrata con le storie degli antichi Patriarchi e il grande riquadro con Rachele che nasconde gli idoli; da ultima, la Sala rossa o del Tribunale, in cui il pittore dipinse Il Giudizio di Salomone.

Al piano nobile si possono ammirare le singolari grottesche realizzate nel Cinquecento da Giovanni da Udine nella Sala azzurra, gli stucchi di Giovanni Maria Andreoli nella Sala gialla e la Biblioteca patriarcale, ornata dalle tele di Nicolò Bambini rappresentanti le allegorie trionfali della Sapienza e della Fede. Disposta su due piani, essa custodisce codici miniati, incunaboli e cinquecentine e, per volere di Diosino Dolfin fu aperta alla pubblica consultazione degli uomini di scienza e di lettere.

 

Informazioni


Indirizzo: Piazza Patriarcato 1, Udine

Servizi: bookshop, audioguide; accessibile ai disabili

Informazioni: www.musdioc-tiepolo.itwww.udinecultura.it – www.provincia.udine.it/musei

Orari di apertura: da lunedì a domenica 10.00-13.00 e 15.00-18.00; chiuso il martedì e nei giorni di Pasqua, 25 dicembre, 1° gennaio

Ingresso: intero € 7,00; ridotto € 5,00 (gruppi di almeno 15 persone, oltre i 65 anni); ridotto studenti € 3,00 (da 6 a 18 anni e gruppi scolastici); gratuito fino a 6 anni, disabili, titolari FVG Card

Visite: per gruppi scolastici, laboratorio didattico e visita guidata gratuiti; visite

guidate per gruppi di almeno 15 persone € 70,00; prenotazione presso il Servizio didattica – Tel.: 0432 298056; E-mail: didattica @musdioc-tiepolo.it

Tel.: 0432 25003

Fax: 0432 25003

E-mail: info@musdioc-tiepolo.it

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