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Fiume Fella

Il fiume Fella (Fele in friulano) nasce dal monte Mirnig (m. 1389) nelle Alpi Carniche, nei pressi di Malborghetto-Valbruna, dall’unione di alcuni torrenti minori, il più importante dei quali è il Saisera, e ha le caratteristiche di un tipico torrente alpino; attraversa la Val Canale ed il Canal del Ferro trasformandosi in fiume – pur mantenendo un carattere torrentizio – per confluire dopo 54 km nel Tagliamento nei pressi di Portis di Venzone. I suoi molti affluenti sono a sinistra i torrenti Dogna, Raccolana, Rèsia, il rio di Valbruna; a destra il rio Alba, i torrenti Aupa, Glagnò, Malborghetto, Pleccia, Pontebbana.

L’alveo del Fella è molto ampio, caratterizzato da un fondale di ciottoli medio-piccoli biancastri (rocce calcaree). Il bianco di questi ciottoli rende le acque del fiume particolarmente chiare, ed è da questa peculiarità che deriva il suo nome: dalla radice prelatina fel e dallo sloveno Bela (nel significato di bianco, limpido) derivano i termini antichi di Fellach (tedesco), Fele (friulano) poi divenuti Fela, Fella.

In caso di precipitazioni abbondanti, specialmente in primavera ed estate, piene improvvise possono mutarne la fisionomia, ampliando il suo letto e dividendone il corso in più rami.

Nel fiume Fella si trovano diversi tipi di pesce: dalla sorgente verso valle possiamo trovare prima la trota fario e iridea, poi la trota marmorata e infine il temolo.
 

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Bike Funk Park

In estate Piancavallo saluta la neve e si trasforma!
Le sue piste diventano percorsi per la mountain bike dando vita al “Bike Funk Park“, il bike in cui gli appassionati del freeride, del downhill e dello slopestyle possono trovare un’area interamente attrezzata e dedicata a loro con percorsi che si snodano su tratti di pista e fuori pista.

Downhill e freeride per provare emozioni uniche!
L’offerta downhill presenta 3 percorsi che si sviluppano lungo le piste Salomon e variante Salomon con un percorso per esperti (lunghezza mt 2000 con 350 metri di dislivello) ed uno per il livello medio con tre varianti (lunghezza mt 2200 con 350 metri di dislivello).

Viene inoltre proposto per il freeride un percorso (mt 2000 con 350 mt di dislivello) che si sviluppa affianco della pista Tublat. Il trasporto di riders e bike, viene garantito dall’apertura della seggiovia Tremol 1.
I percorsi di downhill presentano strutture fisse come passerelle, paraboliche, kicker, salti di facile/media difficoltà, drop e passaggi tecnici naturali ricavati seguendo il profilo del terreno.
I percorsi sono messi tutti in sicurezza e si dividono in facile, media e alta difficoltà .

Dirt
Nell’area Caprioli, tradizionale sede invernale del Funk Park riservato alle evoluzioni di chi pratica lo snowboard ed il freestyle, è predisposta un’area per le evoluzioni degli appassionati della nuova disciplina del “Dirt”.
Castello di tre drop per principianti ed esperti da uno-due-tre metri, un salto piccolo da un metro con atterraggio step down e gap di 2/3 metri, un salto medio con atterraggio step down e gap da 4/5 metri, un salto grande per esperti con atterraggio step down e gap di 8 metri ed un easy drop di mezzo metro a filo terreno per chi inizia ad eseguire i primi salti.
Nuova struttura chiamata Funk Banana composta da un salto di 1,5 metri con atterraggio step down su passerella concava con uscita in drop di 1 metro e gap di 2 metri, ai quali si aggiunge anche la possibilità di effettuare salti ed evoluzioni in piena sicurezza grazie alla presenza di un grande materasso ad aria (big air bag: 15mt x 9mt), con la possibilità di ritornare facilmente in partenza grazie ad un moderno nastro trasportatore.

Informazioni


Orari
Feriali: dalle 9.30 alle 17.00
Sabato, domenica e settimana di Ferragosto: dalle 9.00 alle 17.30

Informazioni:
Bike Funk Park
Tel. +39 0434 655258
Fax +39 0434 655126
piancavallo@promotur.org

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI PORDENONE

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Torre di Mels

Edificato nella prima metà dell’XI secolo, il castello di Mels fu dato in feudo dal conte del Tirolo, per concessione dell’imperatore Corrado II, alla famiglia dei Waldsee, che ne assunse il predicato. Nel 1262 il castello fu bruciato e nel 1352 fu fatto demolire dal Patriarca Nicolò di Lussemburgo durante la repressione dei nobili congiurati nell’assassinio del suo predecessore, tra cui figuravano anche i Mels.

Il fortilizio doveva sorgere nella zona settentrionale del rilievo, difeso da una muraglia merlata, da una torre e tre terramenti dove ora si trovano alcune abitazioni trecentesche costruite a rinforzo della cortina. L’ultimo resto del castello è l’antica torre, detta Torate, a pianta quadrata, databile al XII secolo, restaurata dopo il 1976.

 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Torate, Mels (Colloredo di Monte Albano)

Ingresso: gratuito

Orario visite: sabato e domenica 9.30-17.00

E-mail: pievesanlorenzo@tin.it

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

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Castello di Zegliacco

Il castello sorse probabilmente sulle fondamenta di una vedetta posta a guardia della Via Augusta. Nel 1309 fu incendiato dal Patriarca per il tradimento dei Signori di Zegliacco che si erano alleati con i conti di Gorizia. Estintosi nel 1477 il casato, il feudo venne acquistato da Nicolò Savorgnan che successivamente lo rivendette ai Cossio – già signori di Codroipo e Stella – alla cui famiglia rimase nei secoli successivi.

Il complesso castellano nel tempo ha subito numerosi rifacimenti e ristrutturazioni ed è stato convertito in residenza di campagna. Nella torre portaia, risalente al XVII secolo, rimangono le tracce di un muro contraffortato della torre medioevale e, accanto, i residui del fossato. Alla fine del Novecento è stato acquistato e restaurato da privati.

 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Zegliacco, Treppo Grande

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Castello di Castelnovo del Friuli

Il castello “de Castronovo” (Castrum Novum) fu probabilmente eretto attorno all’anno 920 contro la minaccia delle invasioni degli Ungari, forse ad opera di un signore bavarese vassallo della chiesa di Aquileia con il nome di “Nauhaus”.

Dopo essere passato sotto il dominio dei Conti di Gorizia, nel 1509, fu ceduto dalla Serenissima ai Savorgnan. Estinta la nobile casata, anche per il maniero iniziò un inesorabile declino fino a quando si ridusse in rovina. Nel 1887 le mura del castello furono demolite e le pietre utilizzate per edificare la vicina chiesa di San Nicolò. Dell’antica fortificazione oggi rimane solamente la torre – ricostruita dopo il terremoto del 1976 – adibita a campanile, nonché alcuni pezzi della cinta muraria.

 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Chiesa di San Nicolò,Località Vigna, Castelnovo del Friuli

Stato di conservazione: resti della torre, ora torre campanaria

Informazioni: www.comune.castelnovo-del-friuli.pn.it

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Santuario di Castelmonte

Il sito fu probabilmente abitato fin da epoca romana e forse dal V-VI secolo ospitò un luogo di culto paleocristiano. Il santuario della Beata Vergine del Monte, sicuramente antecedente al 1175, s’ingrandì sino a diventare un borgo fortificato intorno alla chiesa. Nel 1469 dovette essere radicalmente ristrutturato in seguito ad un disastroso incendio causato da un fulmine e nel secolo successivo ebbe un notevole ruolo strategico durante le lotte provocate dalla Lega di Cambrai, specie in occasione dell’assedio di Cividale del 1509.

Il complesso mantiene ancora, nonostante i rifacimenti, il suo aspetto di santuario fortificato, con al centro la grande chiesa, gli edifici monastici e le case del borgo serrate dalle mura turrite. La sua nomea crebbe e sempre più numerosi vi accorrevano i pellegrini tanto che in diverse occasioni le porte di Cividale vennero chiuse a causa degli eccessivi affollamenti. I fedeli non lesinavano donazioni di beni immobili, denaro, ex voto; tra questi vi sarebbe stata un’antichissima statuina d’argento offerta da un duca d’Austria o il prezioso voto di Gemona del 1575 – anno di una funesta pestilenza – che riproduceva la città nell’argento. Molti degli ex-voto sono tuttavia andati distrutti o rubati, quelli in argento anteriori al 1797 furono confiscati da Napoleone. La venerata statua della Madonna è inserita nell’altare barocco commissionato nel 1684 ad Alessandro Tremignon.

 

Informazioni


Indirizzo: Castelmonte, Prepotto

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Borgo del Castello di San Vito al Tagliamento

Situato nella fertile piana alluvionale, il nucleo di San Vito crebbe attorno al Castello dopo la metà del XII secolo. Nel borgo medievale, chiuso da tratti di mura duecentesche, tra le strette calli conserva ancora interessanti edifici d’epoca. All’ultimo quarto del XIII secolo risalgono le mura merlate, il fossato e le torri Scaramuccia e Raimonda, quest’ultima adibita a sede del Museo Archeologico.

Il vicino Castello, ove nella seconda metà del Trecento si riunì più volte il Parlamento della Patria del Friuli, nel secolo successivo divenne un palazzo signorile dei nobili Altan. A partire dal Quattrocento sorsero la Loggia Pubblica, ora Teatro Sociale, e la Chiesa di San Lorenzo con annesso convento domenicano, che oggi ospita la Biblioteca civica.

Nel Cinquecento Borgo San Lorenzo fu incorporato nel centro e furono eretti la Torre Grimana e il torrione meridionale, dando all’abitato forma trapezoidale. Piazza del Popolo si circondò di prestigiosi palazzi, come il venezianeggiante Palazzo Rota, con lo splendido parco tardo romantico, attuale sede municipale.

Al Seicento risale Palazzo Altan in Borgo Taliano che ospita il Museo provinciale della vita contadina. La Chiesa dell’Annunciata, rivestita di affreschi trecenteschi, fu la cappella gentilizia dei Patriarchi. Il Duomo, costruito a metà Settecento per volontà del patriarca Daniele Delfino, custodisce opere di Andrea Bellunello, Alessandro Varotari detto il Padovanino, Gaspare Diziani, Francesco Zugno e Pomponio Amalteo, maggior pittore sanvitese e allievo del Pordenone, che lascia un altro splendido ciclo di affreschi nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti. San Vito diede i natali al naturalista Anton Lazzaro Moro, uno dei più insigni scienziati del Settecento italiano.

Interessante anche il percorso naturalistico del parco delle olle di risorgiva della roggia Vignella in località Pissarelle.

 

Informazioni


Dove: San Vito al Tagliamento, Provincia di Pordenone

Informazioni: www.comune.san-vito-al-tagliamento.pn.it

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