Castello_Spilimbergo1

Castello di Spilimbergo

Il castello a picco su una scarpata del Tagliamento deve il suo nome agli Spengenberg, nobili di origine carinziana giunti in Friuli tra il XII e il XIII secolo, membri del Parlamento del Friuli nonché “ministeriales” del Patriarcato di Aquileia.

Nel corso dei numerosi assedi e incendi fu più volte distrutto e ricostruito, andando a formare un variegato complesso di residenze signorili raccolte attorno alla corte centrale. Vi si accede attraverso il ponte sul fossato passando sotto la torre portaia.

Al suo interno si trovano Palazzo Tadea con un ricco salone ornato con stucchi cinquecenteschi e già sede del Municipio; Palazzo Ciriani-Furlan i cui stucchi sono attribuiti a Giovanni da Udine; Palazzo Troilo utilizzato nel Novecento come carcere e poi archivio comunale; il trecentesco Palazzo Dipinto con la facciata affrescata attribuita ad Andrea Bellunello (1469-1475) – raffigurante cavalli e palafrenieri, le virtù teologali e cardinali – sulla quasle si aprono due trifore e due balconi realizzati dal Pilacorte.

Nel 1865 vennero smantellati il ponte levatoio, le torri, le merlature, le terrazze e i giardini. Qui furono ospiti Carlo V, la regina di Polonia Bona Sforza ed Enrico III di Francia.

Attualmente il castello di Spilimbergo è in parte proprietà privata e in parte del Comune.

 

Informazioni


Indirizzo: Piazza Castello, Spilimbergo

Informazioni: www.prospilimbergo.org – www.consorziocastelli.it

Eventi: in agosto ha luogo la Rievocazione storica cinquecentesca della Macia

Visite: il castello non è visitabile internamente

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Castello_Gronumbergo_Cividale

Castello di Gronumbergo

Le pendici del monte Purgessimo ospitarono un castelliere attivo tra l’età della pietra e quella del bronzo, come emerso dagli scavi archeologici che hanno portato alla luce anche parecchi reperti di epoca romana. Il sito – insieme con il vicino castello di Guspergo o Uruspergo, posto sull’altro versante – presidiava la valle del Natisone e la strada che conduceva a Forum Iulii (Cividale).

Indicato per la prima volta nel 1160 con il nome di Grunenberg (dal tedesco medievale “Monteverde”), dal 1267 fu feudo dei Signori di Gronumbergo, in seguito passò ai nobili cividalesi de Portis che lo tennero fino al 1401, allorché passò in dote ai Formentini, signori di Cusano. Nel 1776 fu acquistato dai Remondini, celebre famiglia di stampatori di Bassano, che lo tennero fino alla fine dell’Ottocento.

Nonostante l’abbandono e il degrado i resti del castello si ergono ancora imponenti: della domus residenziale a pianta rettangolare rimangono le strutture perimetrali con merlature; nell’angolo sud-est sopravvive una torre parzialmente ricostruita; sulla parete ovest si apriva il portone d’ingresso di cui si conserva l’arco ribassato ornato da un mascherone; in origine vi si accedeva solo tramite un ponte levatoio di legno che oltrepassava il fossato scavato nella roccia.

 

Informazioni


Indirizzo: frazione Purgessimo, Cividale del Friuli

Stato di conservazione: ruderi

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Citta_Fortificata_Venzone

Città fortificata di Venzone

Della città di Venzone si ha notizia fin dal X secolo, quando, durante il dominio carolingio, è menzionata per la prima volta con il nome di “Abincione”, ma il territorio doveva essere abitato fin dai tempi dei celti. La città fu a lungo contesa tra i conti di Gorizia e il Patriarcato di Aquileia, finché alla fine del XIV secolo acquisì il privilegio di libera comunità con diritto di voce nel parlamento friulano.

Le già imponenti fortificazioni duecentesche vennero potenziate nel 1740 sotto il dominio della Serenissima in previsione delle incursioni turche e nel XVII secolo con la costruzione del fortino sul colle di Nave.

Di grande suggestione le cinte in pietra e sassi munite di numerose torri che racchiudono in un ampio esagono le 14 insulae dell’antico borgo abitato, un contesto urbano di straordinario interesse, cui si accede dalla Porta di Sotto e dalla Porta di San Genesio, ricco di pregevoli palazzi storici come il palazzi Orgnani-Martina, Scaligeri e Zinutti, nonché il Palazzo del Municipio in stile gotico veneziano e il magnifico duomo medievale con l’annessa Cappella di San Michele che custodisce le “Mummie di Venzone”.

Il borgo di Venzone, dichiarato nel 1965 monumento nazionale di grande interesse storico e artistico, venne ricostruito dopo i terremoti del 1976 che lo avevano quasi totalmente raso al suolo.

Ogni anno, l’ultimo fine settimana di ottobre, si svolge la Festa della zucca, kermesse gastronomica e incantevole rievocazione storica medievale.

 

Informazioni


Dove: Venzone si trova nel Parco naturale delle Prealpi Giulie, alla confluenza della valle del fiume Tagliamento e della Val Canale, in provincia di Udine

 

Informazioni: Comune di Venzone,Piazza Municipio 1 – www.comunedivenzone.it -Tel.: +39 0432 985266; Fax: +39 0432 985404; E-mail: comune.venzone@comunedivenzone.it

Pro Loco Pro Venzone, Via Glizoio di Mels 5/4 – www.prolocovenzone.it – Tel./Fax: +39 0432 985034; E-mail: provenzone@libero.it

 

Come arrivare: sull’autostrada A23 Palmanova-Tarvisio, uscita al casello di Carnia seguendo le indicazioni per Venzone, oppure percorrendo la SS 13 Pontebbana in direzione Tarvisio.

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Gradisca

Gradisca d’Isonzo

Gradisca – il nome, derivato dalla parola di origine slava “gradisce”, significa appunto luogo fortificato – fu eretta dalla Repubblica della Serenissima come baluardo contro l’Oriente turco e progettata come un borgo fortificato in forma di poligono, entro una poderosa cinta di mura turrite, dove le vie, perfettamente disegnate, ritagliano una geometria urbana compatta.

Del più antico periodo veneziano restano la Casa dei Provveditori veneti, ora sede dell’Enoteca Regionale, e il Palazzo Coassini del tardo Quattrocento.

Nel 1511 Gradisca divenne parte dei domini ereditari degli Asburgo con Massimiliano I. La fortezza resistette per due anni agli assedi dei Veneziani nelle cosiddette Guerre gradiscane del 1615 e, quindi, fra la seconda metà del Seicento e il primo quarto del secolo successivo fu amministrata dai Principi di Eggenberg, prima di essere riunita alla Contea di Gorizia.

In questa fase Gradisca conosce un notevole sviluppo economico, demografico ed urbanistico: da cittadella fortificata, diviene progressivamente un signorile borgo residenziale; a quest’epoca risalgono, infatti, i palazzi nobiliari del centro storico: Palazzo Strassoldo, Casa de´ Portis, Casa de´ Salamanca, Casa Wassermann, nonchè Palazzo de´ Comelli-Stuckenfeld, cui si aggiunsero Casa de´ Brumatti, Casa Spangher e Casa Ciotti, di ispirazione tardomanierista e veneziana barocca.

Alla fine del Seicento risalgono due edifici pubblici: la Loggia dei mercanti e il Palazzo del Monte di Pietà, con la nicchia coperta da un baldacchino che accoglie una Pietà barocca. All’inizio del Settecento fu edificato Palazzo Torriani, splendida villa suburbana d´ispirazione palladiana, ora sede del Municipio, della Galleria di Arte Contemporanea Spazzapan e del Civico Museo di storia documentaria della città, dove sono, tra l’altro, conservati i lacerti di affresco provenienti dal Duomo, come la Gloria di angeli, attribuita a Giulio Quaglio.

Nel 1863, abbattendo parte delle mura, fu realizzato il parco detto “Spianata”, coronato dalla prospettiva dei caffè di tradizione asburgica. Sei sono i torrioni che si incontrano lungo il percorso delle mura della fortezza – per la cui edificazione fu interpellato nel 1500 dal Senato veneto anche Leonardo da Vinci – intervallate dalla Porta Nuova e dalla Porta del Soccorso, che racchiudono il Castello e il Palazzo del Capitano.

Ogni anno a novembre si tiene il Chocofest, manifestazione dedicata a cioccolato, tè, caffè e spezie.

Il territorio circostante è, inoltre, rinomato per la produzione di vini come Cabernet, Merlot, Refosco e Pinot.

 

Informazioni


Informazioni:

Comune di Gradisca d’Isonzo, Via M. Ciotti 49 – www.comune.gradisca-d-isonzo.go.it – Tel.: +39 0481 967911; Fax: +39 0481 960622; e-mail: comune.gradiscadisonzo@certgov.fvg.it
Pro Loco Gradisca, Via Ciotti 49 – www.prolocogradisca.it – Tel.: +39 0481 960624; Fax: +39 0481 954896; e-mail: info@prolocogradisca.it

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Strassoldo1

Antico borgo di Strassoldo

Questo antico borgo rurale, legato all’omonimo casato nobiliare asburgico fin dal XII secolo, è attraversato da ruscelli e fossati, percorso di vie acciottolate che si incamminano fra le mura merlate dei due Castelli e il rigoglioso parco.

Al Castello di Sopra si accede attraverso la porta Cistigna, percorrendo il borgo vecchio fino all’antica torre ottoniana del maniero, circondata dai rustici e dai giardini all’italiana settecenteschi, dalla cancelleria, dalle scuderie e dalle casette del borgo. Una scala a chiocciola raccorda il palazzo alla chiesa castellana di San Nicolò. Superando i pittoreschi resti di una pileria del riso con il vecchio mulino ad acqua ci si dirige verso il Castello di Sotto, attraversando la pusterla posta oltre il ponte sul fiume Taglio. Il palazzo signorile si erge sui resti del mastio del fortilizio trecentesco, mentre la cappella gentilizia di San Marco venne realizzata sui resti di una torre. A corredo sono posti il giardino d’acqua, alcune torri e bastioni, un forno e varie casette. Il borgo fortificato si sviluppa attorno ai due castelli legandosi all’antico nucleo di Borgo Gallo dov’è sita la chiesetta di Santa Maria in Vineis, con gli affreschi trecenteschi, splendidamente conservati, di Tommaso da Modena e Masolino da Panicale. Più a nord si trova la medioevale casa della Vicinia e oltre le mura del Gironutto merlato si sviluppa il Borgo Nuovo, sorto tra il XII e il XIII secolo: due file di edifici a schiera, in gran parte seicenteschi, si sviluppano fino alla torre-porta merlata di Cisis, addossata al Girone, la cerchia di mura medioevali.

Pare che le malinconiche atmosfere della Leda senza cigno e del Notturno di Gabriele D’Annunzio – che fu qui nel 1915 – siano debitrici degli umori struggenti che suscitano queste rive lambite dai salici piangenti.

 

Informazioni


Dove: frazione di Cervignano del Friuli, Provincia di Udine.

 

Informazioni: Comune di Cervignano del Friuli, Piazza Indipendenza 1 – www.cervignanodelfriuli.net – Tel.: +39 0431 388411

Proloco Strassoldo, Via dei Castelli 3, – www.prolocostrassoldo.it – Tel./Fax: +39 0431 93298; e-mail: info@prolocostrassoldo.it

 

Come arrivare: SS 352 in direzione Cervignano del Friuli-Grado

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Museo_Commerciale_Trieste

Museo Commerciale

Il museo ha sede al piano nobile di Palazzo Dreher, realizzato alla fine del primo decennio del Novecento dall’architetto viennese Emil Bressler e ristrutturato nel 1928 dal triestino Gustavo Pulitzer-Finaly per divenire sede della Borsa Nuova. Esso ripercorre la storia della Deputazione di Borsa, istituita nel 1755 da Maria Teresa d’Austria e, quindi, della Camera di Commercio, a partire dal 1850, facendo riaffiorare la centralità dell’ente camerale all’interno del tessuto socio-economico della comunità triestina e giuliana.

Tra i pezzi più importanti ci sono il primo sigillo dell’Uffizio di Borsa con l’effige dell’Imperatrice d’Austria Maria Teresa, una scheda elettorale che ricorda che i “Mercatores tergestini” eleggevano un deputato al Parlamento di Vienna e un prezioso volume del 1841 con il catasto di tutti gli edifici della Trieste ottocentesca ed una dettagliata carta topografica.

Il percorso presenta le componenti storiche della Camera: il commercio rappresentato dagli antichi strumenti di peso e misura; l’industria attraverso i marchi che ne furono protagonisti, come i liquori della Stock; l’artigianato, ricordato dalla sartoria Beltrame; e l’agricoltura a cui allude l’imponente “tappatrice”, emblema della produzione enologica del Carso.

Inoltre, sono esposte numerose marche ottocentesche e targhe che testimoniano le molteplici sfaccettature dell’economia triestina, una corbeille che l’architetto Pulitzer disegnò nel 1928 per la Borsa Nuova e la vetrinetta della tipografia del Lloyd Austriaco, nonché una serie di antichi strumenti in uso presso il Laboratorio chimico e l’Ufficio metrico.

Un’intera parete riproduce le coste del mare Adriatico sulle quali nella prima metà dell’800 erano operativi 13 fari progettati, costruiti e gestiti dalla Camera di Commercio; domina la sala il grande modello della Lanterna triestina realizzato nel 1821 dall’architetto Matteo Pertsch.

Non mancano numerosi reperti legati alla gestione del maggior porto dell’Impero austriaco e dell’azienda dei Magazzini Generali, un modello alto 5 metri dell’edificio della Borsa, che venne inaugurato nel 1806, progettato dal maceratese Antonio Mollari e decorato da Giuseppe Bernardino Bison, di cui è esposto un disegno acquarellato che celebra la visita dell’Imperatore Francesco I; nonchè la riproduzione della meridiana solare realizzata nel 1820 dal friulano Antonio Sebastianutti e uno dei vecchi meccanismi dell’orologio da torre creato da uno dei celebri Solari di Pesariis, collocato sul frontone del palazzo.

Fra i dipinti si conserva il ritratto che Leonor Fini realizzò nel 1956 al presidente della Camera di Commercio Antonio Cosulich e la galleria dei Deputati di Borsa, fra cui il ritratto del barone Pasquale Revoltella realizzato da Augusto Tominz, quello di Ciriaco Catraro, dipinto nel 1836 da Giuseppe Tominz e di Francesco Taddeo Reyer a opera di Placido Fabris.

 

Informazioni


Indirizzo: Palazzo Dreher (II piano), Via San Nicolò 7, Trieste

Informazioni: www.ts.camcom.it – proposte-del-territorio/proposte-del-territorio-museo-commerciale

Tel.: 040 6701234 / 040 6701229

Fax: 040 6701321

E-mail: museocommerciale@ts.camcom.it

Orari di apertura: visitabile su prenotazione da lunedì a venerdì 10.00-13.00; martedì e mercoledì 15.00-17.00

Servizi: visite guidate

Ingresso: gratuito

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Lago_Ca_Selva

Lago di Ca’ Selva

Il lago di Ca’ Selva – un bacino artificiale creato dallo sbarramento sul torrente Silisia, situato tra Frisanco e Tramonti di Sopra – si trova all’interno del Parco naturale delle Dolomiti friulane.

La diga, insieme a quella che ha originato il lago di Cà Zul, poco distante, fa parte dell’impianto della Val Meduna. Il coronamento della diga, di grande impatto scenografico, è accessibile.

 
 
 
 
 
 
 
  
 
 
 

Informazioni


Dove: Chievolis, Tramonti di Sopra

Superficie: 1,2 km²

Come arrivare: percorrendo la SS552 sino alla diga di Tramonti, si transita sul suo coronamento e si prosegue per Chievolis, salendo di quota si arriva al piccolo borgo di Ca’ Selva e immediatamente si incontra la diga

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