Laghi_Fusine

Laghi di Fusine

I Laghi di Fusine, di origine glaciale, sono racchiusi all’interno di un’affascinante conca dominata dalla mole del monte Mangart e circondati da un fitto bosco di abete rosso. Situati al confine fra le Alpi Carniche e le Alpi Giulie, presso Tarvisio, sono formati da due laghi, il Lago Superiore e quello Inferiore, alimentato dal primo per via sotterranea; vicino al Lago Inferiore si trovano anche altri due minuscoli specchi d’acqua, i cosiddetti Laghi Piccoli.

La valle in cui sono inseriti, che corre parallela al confine italo-sloveno, nel 1971 è diventata area protetta, con il nome di Parco naturale dei Laghi di Fusine.

I due laghi sono forse tra i più belli specchi d’acqua della regione e la conca è uno dei luoghi di maggior valore naturalistico dell’intero arco alpino. Le foreste rigogliose e le imponenti montagne contribuiscono allo straordinario incanto del luogo. Nei boschi vivono cervi, camosci, caprioli e i rarissimi gallo cedrone, gallo forcello, francolino di monte e pernice bianca.

In inverno, la zona dei laghi di Fusine è uno dei posti più freddi di tutta la regione, e spesso vi si registrano le temperature minime d’Italia, a causa del sottosuolo carsico e della scarsa illuminazione invernale, tanto che i laghi sono normalmente ghiacciati da inizio dicembre fino a marzo.

 

    Giro dei laghi di Fusine ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

pgiulie

Parco Naturale delle Prealpi Giulie

Il Parco regionale include la porzione delle Prealpi Giulie comprendente la catena dei monti Cochiaze, Guarda, Plauris, Lavara e dei monti Musi, nonché la vetta del monte Canin con i suoi 2.587 metri. Il comprensorio montano, esponendo i fianchi più scoscesi a meridione, scende di quota presso Povici a Resiutta e nella Valle del Torrente Mea a Lusevera.

Il territorio è di grande interesse non solo geologico, naturalistico e paesaggistico, ma anche storico e culturale. La specificità della zona è determinata da tre ecosistemi diversi – mediterraneo, illirico e alpino – che concorrono a determinare una straordinaria biodiversità. La particolarità eco-climatica del parco è dovuta alle abbondanti precipitazioni e alle temperature relativamente miti che favoriscono una flora ricca e diversificata. A nord proliferano il faggio, il carpino nero e l’orniello; alle pendici sud crescono il pino mugo, il pino nero e, in quota, estese praterie. La flora vanta un patrimonio di più di milleduecento specie e innumerevoli endemismi, ospiti dal tempo delle glaciazioni quaternarie, fra i quali la campanula di Zoys, la genziana di Froelich, il geranio argenteo e il papavero delle Alpi Giulie.

Questi luoghi accolgono caprioli, cervi, camosci, stambecchi e cinghiali oltre al gatto selvatico, nonché diverse specie di mustelidi e roditori. Negli ultimi anni in Val di Uccea, Val di Musi e Val Venzonassa sono stati frequentemente avvistati anche l’orso bruno e la lince.

Oltre cento le specie di uccelli tra cui diversi rapaci (gufo reale, allocco, civetta capogrosso, aquila reale, astore, poiana, grifoni) e, inoltre, la pernice bianca, il francolino di monte e la coturnice, simbolo del Parco. Numerosi anche gli anfibi, i rettili e gli insetti che suscitano l’interesse di appassionati e ricercatori.

A nord della cima del Monte Canin c’è ancora un piccolo ghiacciaio. Nei fondovalle sono numerose le forre e i salti dei corsi d’acqua che creano spettacolari rapide e cascate, fra le quali particolarmente imponenti sono quelle del Fontanone Barman e del Fontanone di Goriuda.

I fenomeni del carsismo trovano il massimo sviluppo nell’altopiano del Foran dal Mus, ai piedi del Monte Canin e nei pressi del Col delle Erbe, dove sono localizzate le maggiori cavità della zona, alcune profonde oltre mille metri.

 

 

Informazioni


Ubicazione: l’area del parco comprende i territori dei comuni di Chiusaforte, Lusevera, Moggio Udinese, Resia, Resiutta e Venzone

Informazioni: www.parcoprealpigiulie.it – Ente parco naturale delle Prealpi Giulie, Piazza del Tiglio 3, Prato di Resia

Estensione: 100 km2

Servizi: sentieri segnalati; centro visite, bookshop e foresteria a Prato di Resia; Punto informativo e foresteria a Pian dei Ciclamini (Lusevera); sentieri tematici dedicati alla flora e alla geologia; sentiero di Pian dei Ciclamini (accessibile ai disabili); noleggio mountain bike e cjaspe; palestre per l’arrampicata sportiva; rifugi, ricoveri montani e bivacchi; agriturismi e punti di ristoro

Attività: visite ed escursioni guidate, attività didattiche e minisettimane verdi per scolaresche e gruppi; nordic walking; alpinismo classico, sportivo, invernale; speleologia al Fontanone di Goriuda; canyoning

Tel.: 0433 53534

E-mail: info@parcoprealpigiulie.it

×

 
ALTRO NELL’AREA DEL PARCO

Piazza_Unita_Italia_Trieste

Piazza Unità d’Italia

Piazza dell’Unità d’Italia, il “salotto di Trieste”, è la più estesa piazza d’Europa affacciata sul mare. Già detta Piazza San Pietro e poi Piazza Grande, questa aristocratica piazza fin de siecle assunse il nome corrente quando Trieste fu annessa al Regno d’Italia.

La pavimentazione in blocchi di arenaria è punteggiata sul lato mare da piccole luci blu che ricordano l’antico mandracchio, interrato a metà dell’Ottocento. La fontana dei Quattro continenti è sita davanti all’ingresso principale del Municipio e, poco più in là, vi è la Colonna di Carlo VI, qui fin dal 1728. La piazza ospita, inoltre, due pili con basamento in bronzo, opera dello scultore triestino Attilio Selva, su cui svettano la bandiera italiana e quella di Trieste.

Sulla piazza si affaccia una maestosa sequenza di palazzi eclettici, ornati da coreografiche allegorie di gruppi scultorei e fasciati da lesene e modanature: il palazzo della Luogotenenza austriaca, ora sede della Prefettura, vestito dei baluginii dorati dei suoi mosaici; il palazzo Stratti, dove si trova lo storico Caffè degli Specchi; il palazzo Modello e il Municipio del Bruni, la “Cheba”, sulla cui torre dell’orologio due automi bronzei, Mikez e Jakez, battono le ore; Palazzo Pitteri, il più antico della piazza, il palazzo Vanoli e il palazzo della compagnia di navigazione Lloyd Triestino, ora sede della Regione, che ricorda il dominio mercantile della città che è stata il porto dell’impero austro ungarico.

 

 

ALTRO IN ZONA
Grotte_Villanova

Grotte di Villanova

L’area di Villanova delle Grotte (frazione di Lusevera, in provincia di Udine) custodisce nel suo sottosuolo un vero e proprio complesso carsico. In una piccola area delle Prealpi Giulie, nell’Alta Val Torre, sono state scoperte numerose cavità, le principali delle quali vengono chiamate col termine generico di grotte di Villanova: sono la Grotta nuova di Villanova, la Grotta Doviza, la Grotta Egidio Feruglio e l’Abisso Vigant. Le prime tre si trovano nel territorio del comune di Lusevera, la quarta in quello di Nimis. Le esplorazioni delle grotte dell’area di Villanova sono iniziate nella seconda metà dell’Ottocento: a tutt’oggi sono stati esplorati più di 15 km di gallerie.

 

Grotta nuova di Villanova

La Grotta nuova di Villanova fu scoperta nel 1925 da un abitante del luogo, Pietro Negro, che fondò il Gruppo esploratori e lavoratori delle Grotte di Villanova. Il Gruppo, oltre a esplorare la grotta, sistemò un accesso artificiale per renderla fruibile al pubblico, e ancor oggi continua a gestirne le visite guidate.

La particolarità della Grotta nuova è di essere una delle maggiori cavità in Europa di contatto tra due diversi tipi di rocce: l’acqua quindi esercita su queste rocce due differenti azioni di carsismo: ne risultano gallerie e sale d’incomparabile fascino, solcate da un torrente sotterraneo, che variano continuamente per dimensioni e morfologia. Le gallerie si snodano in piano per 8 km, di cui una parte illuminata facilmente visitabile; si possono anche ammirare numerosissime stalattiti eccentriche.

La temperatura interna si aggira per tutto l’anno sugli 11° C.

 

Grotta Doviza

La labirintica Grotta Doviza (o Tazajama) fu tra le prime ad essere scoperte a Villanova, nella seconda metà dell’Ottocento, anche se l’esplorazione ed il rilievo topografico più completi furono eseguiti da Giovanni Battista De Gasperi a inizio Novecento. All’epoca furono scoperti solo due ingressi, definiti come Superiore ed Inferiore, solo nel 2007 ne è stato scoperto un terzo. I tre ingressi si aprono sul versante destro della valle Ta pot Cletia. Dista pochi minuti a piedi dal complesso delle Grotte di Villanova. La lunghezza delle gallerie esplorate è superiore ai 4 km. La grotta è un affascinante dedalo di sale, gallerie, strettoie e ruscelli che si sviluppano su più livelli. Nel “Salone delle confluenze” si uniscono alcuni ruscelli che ne percorrono i rami principali.

La visita della Grotta Doviza è possibile solo con attrezzatura specifica e accompagnati da speleologi esperti.

 

Abisso Vigant

L’Abisso Vigant è una fantastica grotta ad estensione verticale, costituita da un inghiottitoio, diversamente dalle tipiche entrate a pozzo. Con 10 verticali abbastanza semplici si arriva a una profondità di meno 254 metri. Si può visitarne il primo tratto grazie ad un sentiero attrezzato che porta dal maestoso ingresso fino alla prima, imponente “Marmitta dei giganti“, una vasca naturale scavata dall’acqua.

L’abisso è raggiungibile a piedi attraverso il “percorso Vigant“, ma si può raggiungere Borgo Vigant anche in auto (2 km circa dal parcheggio della Grotta nuova) e poi scendere in pochi minuti lungo il caratteristico sentiero che porta all’Abisso.

 

Informazioni


Orari di apertura

Domeniche e festività: marzo, aprile, maggio, giugno, settembre: dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 13.30 alle 18.00 (Lunedì di Pasqua orario continuato dalle 10.00 alle 18,00); luglio, agosto: orario continuato dalle 10.00 alle 18.00; ottobre, novembre: dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 13.30 alle 16.30

Giorni feriali (dal lunedì al sabato): dal 15 giugno al 31 luglio dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 18.00; dal 1° al 31 agosto dalle 10.00 alle 18.00; dal 1° al 15 settembre dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 18.00

Gli orari potranno subire variazioni.

Possibilità di visite fuori orario per comitive (min. 15 persone), scolaresche e centri estivi.

Servizi: visite guidate, bar, parcheggio

Costi: intero: € 8,00; ridotto: € 6,00; gratis per minori di 6 anni; gratis con FVG Card; visite guidate scolaresche e centri estivi (prenotazione obbligatoria) ingresso ridotto € 5,50, gratis l’insegnante

Informazioni: Grotta Nuova di Villanova, Fraz. Villanova delle Grotte 3 – 33010 Lusevera (UD)

Tel. +39 0432 787915 / +39 392 1306550 / fax +39 0432 792141

www.grottedivillanova.itinfo@grottedivillanova.it

×

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Piazza_Liberta_Udine

Piazza Libertà

La piazza – la più antica della città, nonché una delle più belle in stile veneziano realizzate sulla terraferma – nel Medioevo veniva chiamata Piazza del Vino, poi Piazza del Comune, finché a partire dal 1550, sotto il dominio della Serenissima, venne chiamata Piazza Contarena in onore di uno dei luogotenenti veneti che ne promosse la monumentalizzazione. Fu solo dopo la seconda guerra mondiale che le venne assegnato il nome odierno.

Situata ai piedi del Castello di Udine, è chiusa da un complesso di edifici rinascimentali come la gotica Loggia del Lionello fasciata di marmi bianchi e rosa, il Loggiato e il Tempietto di San Giovanni, la Torre dell’Orologio, quest’ultima realizzata nel 1527 da Giovanni da Udine, sulla quale due mori scandiscono le ore, e l’Arco Bollani, disegnato dal Palladio, che immette alla salita al castello.

Su un lato della piazza troneggia dal 1819 il Monumento alla Pace che commemora la stipula del Trattato di Campoformido, mentre, all’altra estremità è collocata la splendida fontana rinascimentale di Giovanni Carrara. Dall’alto dei loro basamenti si impongono le due statue seicentesche di Ercole e Caco, chiamate amichevolmente dagli udinesi Florean e Venturin.

 

ALTRO IN ZONA
gorizia

Provincia di Gorizia

La Provincia di Gorizia è racchiusa tra l’estremo bordo meridionale delle Prealpi Giulie, rappresentate dai rilievi del Collio, e la laguna di Grado sul mare Adriatico; a Ovest la pianura friulana, a Est il confine con la Slovenia e le alture carsiche. Un territorio piccolo, ma ricco di peculiarità, che racchiude una grande ricchezza di paesaggi, oltre a tante testimonianze storiche e artistiche che rivelano influssi culturali germanici, slavi e latini. Nella provincia convivono le etnie slovena, italiana e friulana, che si armonizzano fra loro in particolare nella città di Gorizia.

Il tratto costiero è dominato dalla meravigliosa laguna di Grado, storico centro di epoca romana di cui sopravvivono testimonianze archeologiche, centro termale, luogo di sport acquatici e di golf, con lunghe spiagge dorate. La laguna è un suggestivo intreccio di canali tra isole e isolotti, dove sono state istituite due aree protette, habitat ideali per numerose specie di uccelli: la Riserva naturale della Valle Cavanata e la Riserva naturale della foce dell’Isonzo, dove vivono allo stato brado i cavalli Camargue. La fertile pianura dell’Isonzo presenta ampie distese di vigneti che producono vini di alta qualità, paesini pittoreschi e scorci panoramici di singolare bellezza. Risalendo la sua valle, l’Isonzo diventa sempre più selvaggio e affascinante.

Uno dei paesaggi più caratteristici della provincia di Gorizia e dell’intera regione è offerto dall’altipiano carsico, il cui terreno aspro e roccioso è coperto da una colorata vegetazione mediterranea. Area di alto valore naturalistico, ma anche storico: il Carso infatti è stato teatro di feroci combattimenti durante la prima guerra mondiale, i cui segni indelebili sono trincee, camminamenti e opere difensive che vengono recuperate e rese fruibili ai visitatori in un percorso della memoria che ha nel Sacrario di Redipuglia, che conserva i corpi di 100.000 soldati caduti, il suo punto di partenza.

Altro paesaggio caratteristico è costituito dalle dolci colline del Collio, costellate da piccoli borghi come Oslavia, Dolegna del Collio e Cormons e ricoperte di vigne che producono eccellenti vini.

I prodotti del mare e la tradizione mitteleuropea sono alla base della cucina goriziana. Si passa dal brodetto di pesce di Grado (boreto alla graisana) ai sapori più robusti, influenzati dall’enogastronomia slava ed austriaca: gnocchi di pane con lo speck, gnocchetti di fegato o di semolino in brodo, kaiserfleish (carrè di maiale affumicato accompagnato da crauti), gulasch, cacciagione, patate in tecia e brovada, cioè rape tagliate a fettine sottili, macerate nella vinaccia e poi cotte. Tra i dolci tipici, la gubana goriziana e la putizza (dolci ripieni di frutta secca), la pinza (tradizionale focaccia), le palacinche (omelette ripiene di marmellata di albicocche, o noci, o cioccolata).

Imperdibili i vini Doc con i marchi Collio e Isonzo: tra i bianchi, il Friulano e il Pinot; tra i rossi, il Cabernet, il Merlot e il corposo Refosco.

 

 

 

 

CULTURA
BORGHI TIPICI CASTELLI EVENTI
    MONUMENTI E SITI STORICI MONUMENTI RELIGIOSI MOSTRE
    MUSEI SITI ARCHEOLOGICI VILLE E PALAZZI
    NATURA
    CASCATE ESCURSIONI FIUMI
        GIARDINI E PARCHI GROTTE LAGHI E LAGUNE
          MONTAGNA PARCHI E RISERVE SPIAGGE
            ENOGASTRONOMIA
            RISTORANTI AGRITURISMO PIZZERIE
                  CANTINE PRODUTTORI
                    OSPITALITÀ
                    HOTEL BED & BREAKFAST AGRITURISMO
                        CAMPEGGI AFFITTACAMERE APPARTAMENTI PER VACANZE
                              SPORT
                              TREKKING E PASSEGGIATE MOUNTAIN BIKE CAVALLO
                                  SPORT ACQUATICI SPORT INVERNALI SPORT MONTAGNA
                                        Palazzo_del_Lloyd_Triestino

                                        Palazzo del Lloyd Triestino

                                        Il palazzo fu realizzato tra il 1880 e il 1883 dall’architetto viennese Ernesto von Ferstel per la potente società di navigazione del Lloyd austriaco.

                                        Nella severa facciata di ispirazione rinascimentale si aprono due nicchie che accolgono le due fontane con le statue di Teti e Venere, che rappresentano l’acqua dolce e l’acqua salsa, a ricordo della signoria sul mare lungo le rotte del Mediterraneo e dell’Estremo Oriente. Le sculture furono realizzate da Giuseppe Pokorny e Ugo Härdlt. A coronamento dell’edificio sono poste statue allegoriche e due Vittorie alate che reggono l’emblema della compagnia.

                                        Al suo interno un grande scalone in pietra carsica conduce all’ampio salone del primo piano con soffitto dorato sul quale sono ritratti gli imperatori asburgici Francesco Giuseppe ed Elisabetta d’Austria, Sissi.

                                        Le sale sono decorate con stucchi a motivi marini e ospitano quadri di pittori triestini: vi sono due quadri di Giuseppe Barison raffiguranti il Commercio e l’Industria, e, ancora, la Pancogola servolana di Edgardo Sambo, il bassorilievo di Giovanni Mayer, la Saturnia Tellus che si trovava sull’omonima nave. Nei corridoi si trovano i modellini delle navi che hanno solcato i mari per il Lloyd Austriaco.

                                        Oggi il palazzo è sede della Giunta della Regione Friuli Venezia Giulia.

                                         

                                        Informazioni


                                        Dove: Piazza Unità d’Italia, Trieste

                                        ×

                                         

                                        ALTRO IN ZONA