Club_Triestino_Fermodellisti_Mitteleuropa

Club Triestino Fermodellisti Mitteleuropa (Ferclub)

Il Ferclub dal 1988 è un punto di aggregazione per gli appassionati di modellismo ferroviario. Si possono ammirare suggestivi plastici con treni e autoveicoli in movimento e circuiti di prova in scala, come il grande Plastico senza Frontiere di 20 mq, spesso ambientato a tema, due plastici Märklin, un grande diorama delle ferrovie svizzere del Cantone dei Grigioni, un plastico portuale, la ferrovia da giardino e la trenovia del Tram di Opicina, un simulatore di guida e video proiezioni. Inoltre, è possibile visitare la biblioteca, la videoteca e l’emeroteca a soggetto ferroviario e fermodellistico. Si organizzano, infine, corsi di modellismo.

La manifestazione pubblica per tutte le età – “I Trenini della Domenica” – si svolge la prima domenica del mese da ottobre a maggio. Qui, i piccoli ospiti hanno uno spazio a loro riservato su cui possono manovrare i convogli. Un simulatore consente di cimentarsi alla conduzione dei treni.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via dei Giardini 16, (Servola) Trieste

Informazioni: www.ferclub.eu

Servizi: visite guidate su appuntamento

Orari di apertura: mercoledì 16.00-18.00; sabato 10.00-12.30 e 16.30-19.00

Tel.: 339 6947493 / 339 8577915

E-mail: ferclub@katamail.com

Eventi: “I Trenini della Domenica”, con tutti i plastici in movimento la prima domenica di ogni mese da ottobre a giugno 10.00-12.30

Ingresso: libero

Come arrivare: in autobus con le linee 8 (fermata Via dei Giardini) e 29 (Servola)

 

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ALTRO IN ZONA
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Museo Civico di arte orientale

Il settecentesco Palazzo Leo nella Città Vecchia di Trieste ospita le collezioni d’arte orientale, un’eterogenea raccolta di memorie di viaggio, stampe e manufatti di produzione asiatica.

Il percorso indaga i rapporti intercorsi tra Trieste e l’Oriente, soprattutto nel XIX secolo quando, per vocazione marittima e commerciale, le navi del Lloyd si avventuravano a Levante, verso l’India, la Cina e il Giappone.

Al piano terra è esposto il nucleo di sculture del Gandhara, (I-IV secolo d. C.), giunte a Trieste nel 1954 con la spedizione italiana che conquistò la vetta del K2. Salendo lo scalone si possono ammirare otto aquiloni giapponesi del XIX secolo dipinti ad acquerello su carta.

Il primo piano, dedicato alla Cina, propone una serie di abiti e tessuti di seta ricamata del tardo periodo Qing (1644-1911) e manufatti in avorio, madreperla e smalto su riti e tradizioni della Cina imperiale e alle sue tre correnti di pensiero: Confucianesimo, Taoismo e Buddhismo. Ampio spazio è riservato all’arte della porcellana cinese, con pezzi che vanno dal periodo Song (960-1279 d. C.) all’epoca tardo imperiale della dinastia Manciù (Qing).

La sezione del Giappone occupa gli ultimi due piani, con raccolte di porcellane, smalti, oggetti della tradizione del teatro popolare kabuki, stampe, maschere e strumenti musicali. La collezione vanta anche una serie di stampe Ukiyo-e, dipinti, lacche, specchi e sculture dell’età Edo o Tokugawa (1603-1868).

L’ultimo piano espone armi e armature giapponesi dal XV al XIX secolo e alcune stampe di carattere epico che evocano la disciplina morale dei guerrieri samurai. L’ultima stanza è dedicata a religioni e riti sia di tradizione giapponese, lo Shintoismo, che di influsso straniero, il Buddhismo.

 

Informazioni


Indirizzo: Via San Sebastiano 1, Trieste

Servizi: visite guidate, bookshop; accessibile ai disabili

Informazioni: www.museoarteorientaletrieste.it – www.triestecultura.it

Orario di apertura: da martedì a sabato 13.30-17.30; domenica 10.00-17.00; chiuso il lunedì

Visite: prenotazioni presso il Servizio Didattico – Tel.: 040 6754480; Fax: 040 6754727; E-mail: serviziodidattico@comune.trieste.it; www.serviziodidattico.it

Ingresso: intero 4,00 €; ridotto 3,00 €; gratuito per minori di 5 anni

Tel.: 040 3220736

E-mail: museoarteorientale@comune.trieste.it

 

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ALTRO IN ZONA
Castello_Pinzano

Castello di Pinzano al Tagliamento

 

 

Il complesso fortificato costituiva un presidio inespugnabile, protetto da più cinte murate, bastionature e torri, difeso naturalmente dal dirupo e dal sottostante fiume Tagliamento.

I signori di Pinzano vengono ricordati a partire dal XII secolo come vassalli dei duchi di Carinzia. Questa casata tenne la rocca fino al 1344, quando ne furono privati dal Patriarca a seguito di una sanguinosa faida familiare; nel 1352 il feudo fu ceduto ai Savorgnan che lo tennero fino al 1797, anno della caduta della Repubblica veneta.

L’abbandono secolare, le traversie subite durante la prima guerra mondiale e gli eventi sismici del 1928 e del 1976 hanno quasi del tutto cancellato le tracce dell’imponente complesso: attorno al mastio, di cui restano solo le fondamenta, sorgevano ben tre cinte murarie, i cui resti sono ancora visibili; qui si raccoglieva anche un piccolo borgo di cui si notano ancora le fondamenta ormai immerse nella macchia circostante, ma ancora apprezzabili ripercorrendo l’antica strada castellana.

Secondo una leggenda, nei sotterranei del castello ci sarebbero state una camera segreta che conteneva il prezioso tesoro dei Pinzano, frutto delle numerose scorrerie nel Friuli, nonché delle gallerie segrete che conducevano sino al Tagliamento.

Attualmente è in corso un progetto di recupero; i lavori hanno già portato alla luce le cantine del maniero voltate a botte.

 

Informazioni


Indirizzo: Via XX Settembre 60, Pinzano al Tagliamento

Stato di conservazione: in rovina

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI PORDENONE

Civico_Museo_Sartorio_Trieste

Civico Museo Sartorio

L’elegante villa borghese dell’Ottocento, diventata casa-museo nel 1947 grazie al lascito testamentario di Anna Segrè Sartorio, è stata riaperta al pubblico nel 2006 dopo il restauro finanziato dal Comune di Trieste e dalla famiglia Costantinides.

La villa settecentesca di gusto veneto fu ampliata nell’Ottocento dall’architetto Nicolò Pertsch. I Sartorio, mercanti di origine sanremese, avviarono una fiorente attività commerciale a Trieste e fecero della villa una raffinata residenza.

Nel 1838 vennero rifatte le facciate secondo il gusto neoclassico e vennero aggiunte la biblioteca (che raccoglie 6.000 volumi), la sala neogotica, una sala voltata e una piccola cappella; l’anno seguente i Sartorio fecero progettare all’architetto Francesco Scalmanini l’ingresso principale.

All’interno della villa convivono gli arredi originali in stile Impero, Biedermeier, neogotico e neorococò e si conservano preziose ceramiche tra cui il servizio di porcellana di Meissen donata da Federico Augusto II di Sassonia a Giovanni Guglielmo Sartorio.

Ricchissime anche le collezioni d’arte con opere di Alessandro Magnasco, Michele Marieschi e Giuseppe Bernardino Bison; la raccolta Rusconi-Opuich, che comprende circa 2.500 manufatti che spaziano dall’arte antica a quella novecentesca, la collezione di disegni del Tiepolo (254 disegni raccolti da Giuseppe Sartorio) e il trecentesco Trittico di santa Chiara.

Nei sotterranei sono esposti le collezioni di arte applicata, gioielli e i resti di una domus romana del I sec. d.C. emersi durante i lavori di restauro.

La quadreria, collocata nei locali delle antiche scuderie, comprende oltre mille dipinti delle collezioni dei Civici Musei di Storia ed Arte.

Il deposito delle carrozze è stato adibito a Gipsoteca e Gliptoteca, con circa seicento sculture del XIX e XX secolo, tra cui quattro calchi in gesso di opere di Antonio Canova realizzate dell’artista stesso e opere di scultori triestini come Giovanni Depaul, Giuseppe Capolino, Giovanni Mayer, Gianni Marin, Antonio Camaur fino a Marcello Mascherini, Ugo Carà e Nino Spagnoli.

 

 

Informazioni


Indirizzo: Largo Papa Giovanni XXIII 1, Trieste

Servizi: visite guidate, bookshop, archivio documentale, biblioteca; accessibile ai disabili; Trieste City Pod

Informazioni: museosartoriotrieste.it; www.triestecultura.it; E-mail: cmsa@comune.trieste.it

Orari di apertura: da martedì a sabato 13.30-17.30; domenica 10.00-17.00;

chiuso il lunedì

Visite: prenotazioni presso il Servizio Didattico – Tel.: 040 6754480; Fax: 040 6754727; E-mail: serviziodidattico@comune.trieste.it; www.serviziodidattico.it

Ingresso: intero € 6,00;ridotto € 4,00 fino ai 5 anni; gratis con FVG Card

Come arrivare: in autobus con la linea 30

Tel.: 040 301479

Fax: 040 6754065

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ALTRO IN ZONA
Rocca_Bernarda_Premariacco

Rocca Bernarda

Questo antico feudo patriarcale fu donato alla comunità di Cividale che nel Quattrocento lo cedette alla famiglia di origine romana Capiferro. Pervenuto in eredità ai Valvason di Maniago, venne trasformata in residenza fortificata nel 1567 da Bernardo Valvason, da cui assunse il nome.

Nonostante l’aspetto era essenzialmente una signorile villa di campagna in cui dedicarsi agli ozi letterari e alla caccia; le quattro torri angolari, infatti, erano più funzionali al decoro che alla difesa.

In seguito la rocca passò ai conti Riccati di Castelfranco Veneto e alla fine dell’Ottocento fu acquistato dai Perusini che introdussero la coltivazione della rinomata uva da vino Picolit. Qui vi soggiornarono Caterina Percoto, Pietro Zorutti nonché il patriota Arnaldo Fusinato.

La rocca cinquecentesca è circondata da un vasto parco e dai vigneti che digradano lungo il colle che anticamente era detto Azzano. L’azienda vinicola e le sue pertinenze appartengono ora al Sovrano Militare Ordine di Malta, a cui sono state donate nel 1977 dall’ultimo proprietario, lo storico friulano Gaetano Perusini.

 

Informazioni


Indirizzo: via Rocca Bernarda 27, Ipplis di Premariacco

Servizi: visite esclusive, azienda agricola, degustazione dei vini,catering,

partecipa a Castelli aperti

Visite: su prenotazione

Informazioni: www.roccabernarda.com; www.consorziocastelli.it; Segreteria del Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli venezia giulia – Tel.: +39 0432 288588; Fax: +39 0432 229790; E-mail: info@consorziocastelli.it
Tel.: 0432 716914
Fax: 0432 716273
E-mail: info@roccabernarda.com

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Giardino_San_Michele_Trieste

Giardino San Michele

Il giardino si inerpica sul pendio sud-ovest del colle di San Giusto in una zona urbanizzata già in epoca romana e crea una cerniera tra il nucleo medievale della città e l’area urbana di epoca ottocentesca. La sua superficie trapezoidale è scandita da terrazzamenti pavimentati, gradinate e aiuole.

Nel 1771 il terreno fu acquisito dal Comune di Trieste per realizzarvi un giardino pubblico. Dopo il 1790 il terreno divenne di proprietà del conte Giacomo Prandi che vi edificò una casa dominicale con l’annesso giardino. L’area tornò nel 1925 al Comune, a seguito dell’apertura del vicino Museo di storia e arte. Durante gli scavi archeologici che coinvolsero l’area nel 1946 furono ritrovati alcuni resti di case romane.

Il nuovo giardino fu realizzato dalla cooperativa SELAD – Sezione lavoro aiuto disoccupati – a partire dal 1952. Si realizzarono i due piani terrazzati con pergolati colonnati e gradinate in pietra e fontane che si alternano alle zone verdi ombreggiate dai platani.

Dal 1999 sono stati realizzati interventi di riqualificazione ambientale e sociale, creati in accordo tra il Comune e l’associazione del rione AnDanDes. Il giardino è un piacevole punto d’incontro per il quartiere, dove si si organizzano attività ricreative e di animazione e non mancano aree attrezzate per i più piccoli.

 

Informazioni


Indirizzo: Via San Michele, Trieste

Superficie totale: 0,77 ha

Impianto planimetrico: all’italiana con schema geometrico, di forma quadrangolare

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Comune di Trieste

Peculiarità scenografiche e compositive: bacino, belvedere, fontana, gradinata, lapide, pergolati

Specie botaniche di rilievo: albero di Giuda, Albizia julibrissin, glicine, koelreuteria paniculata, mirabolano

Orari di apertura: estivo 8.00-20.15; invernale 8.00-18.15

Servizi: gioco a torre, giochi d’acqua, giochi multifunzionali in legno, toilettes, divieto d’accesso ai cani

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ALTRO IN ZONA
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Oasi avifaunistica dei Quadris

La cicogna bianca è il simbolo della zona dei Quadris che, con i suoi ambienti umidi, costituisce una delle stazioni sperimentali per la reintroduzione di questa specie in Italia: sono, infatti, oltre cinquanta gli esemplari di questo uccello migratore che volano liberi nel territorio circostante e che dopo aver svernato nei paesi caldi dell’Africa tornano qui per nidificare. Il nido viene costruito a grande altezza dal suolo, su alberi, tetti e pali del telegrafo. Le cicogne nidificano spesso utilizzando gli stessi siti per generazioni, arrivando a record di nidi utilizzati ogni anno per cento anni.

I Quadris sono un paradiso naturale per molte specie a rischio estinzione; è qui tutelato, infatti, anche l’ibis eremita, in forte pericolo, che nidifica in zone rocciose, falesie e scarpate, scegliendo spesso i castelli e le rovine e si può vedere facilmente vicino alle rive dei fiumi e lungo i ruscelli. La riserva da rifugio anche a molte specie di anatre, oche selvatiche e ai Konjik, i cavallini selvatici.

Un contesto naturalistico di grande suggestione, quello dei Quadris, il cui toponimo deriva da alcune pozze d’acqua scavate in forme geometriche, i quadris appunto, per lo sfruttamento dell’argilla che, dismesse dall’uomo, danno vita a un ambiente inusuale e selvaggio colonizzato dalla vegetazione stagnale dei bacini lacustri e delle paludi: le piante galleggianti, fra cui le stupende ninfee bianche, il canneto e i brandelli di bosco igrofilo con salici e ontano nero.

Gli ambienti umidi dei Quadris e i brandelli di bosco sono ricchissimi di avifauna, basti ricordare la presenza di specie come l’airone cenerino, la gallinella d’acqua, il martin pescatore o il pendolino, ma qui trovano rifugio anche la volpe, il ghiro, la donnola, la faina, la puzzola e occasionalmente anche il capriolo.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni

Ubicazione: Via Caporiacco, Fagagna

Estensione: 100 ettari

Informazioni: www.oasideiquadris.it – Associazione Amici dell’Oasi dei Quadris, via Caporiacco, Fagagna – Tel.: 331 9788574, e-mail: info@oasideiquadris.it

Servizi: centro visite didattico, voliere

Attività: visite guidate su prenotazione, birdwatching

Orari di apertura: dal 29 marzo al 1° novembre la domenica e i festivi in primavera e autunno 10.00-12.30 / 14.00-18.30, in estate: 9.30-12.30 / 14.30-19.00

Visite: su prenotazione visite guidate per scolaresche o gruppi di almeno 10 persone

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