Cimitero_Guerra_austroungarico_Aurisina

Cimitero di guerra austro-ungarico Aurisina

Circondato da un recinto di pietra bianco e immerso nei boschi della dolina Šišček – la più ampia del Carso triestino – il camposanto raccoglie un migliaio di croci in pietra grezza che segnalano le spoglie dei soldati austro-ungarici caduti durante la Grande guerra tra Monfalcone e il Monte Ermada, teatro di aspri scontri durante l’undicesima battaglia sull’Isonzo nel 1917, che comportarono la distruzione di tutti i paesi del territorio circostante con gravissime perdite umane per entrambi i fronti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Duino Aurisina

Orari di apertura: dall’alba al tramonto

Come arrivare: sentiero segnalato CAI 32 con partenza da Aurisina

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Banco_dOrio_di_Grado

Banco d’Orio di Grado

La spiaggia del Banco d’Orio si trova su una lunga isola, a Ovest di Grado, che divide la laguna dal mare. Il Banco d’Orio si può raggiungere solo via mare, anche con una motonave che parte dal porto di Grado, per cui la spiaggia è molto tranquilla e poco affollata. Si tratta di una lunga e ampia striscia di soffice sabbia dorata, dal fascino selvaggio, libera, immersa in una natura incontaminata, dove nidificano molte specie di uccelli. Il mare sul lato Sud è molto bello, azzurro, trasparente, con fondali sabbiosi e digradanti, mentre a Nord prevale il fondale melmoso lagunare.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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FalesieDuino

Riserva Naturale delle Falesie di Duino

L’area protetta tra le località di Duino Aurisina e Sistiana si sviluppa su una ripida scogliera carsica che si affaccia sull’Alto Adriatico e comprende l’inconfondibile falesia bianca che scende a picco sul mare e una stretta fascia dell’altipiano carsico, nonché il mare e il tratto di costa, ricca di calcari fossiliferi del Cretacico. La bianca roccia è modellata in singoli torrioni lungo la costa e in affioramenti rocciosi lungo il ciglione, crivellata dai fenomeni di carsismo e ridotta fino in frantumi nei ghiaioni. Lungo il ciglione delle falesie, tra il Castello nuovo di Duino e la baia di Sistiana, costeggiando i resti delle postazioni militari e dei bunker scavati nella roccia, si snoda il sentiero Rilke, dal quale si può ammirare il vasto panorama sul golfo di Trieste, dalla foce dell’Isonzo fino a Punta Salvore in Croazia. Il percorso è stato così chiamato in omaggio al poeta Rainer Maria Rilke, che aveva soggiornato al Castello di Duino nel 1912, dove scrisse le Elegie duinesi.

L’area è l’unico luogo in cui cresce la centaurea kartschiana, detta anche fiordaliso del Carso, che affiora sulle falesie più vicine al mare. Sul ciglione si alternano gli arbusti della landa carsica: ginepro, sommaco, genziana; mentre nella pineta artificiale dominano il pino nero e il pino d’Aleppo. Il bosco carsico (roverella, orniello con sottobosco di carniolo) si confonde con le specie più tipiche del mar Mediterraneo (leccio, alloro, carpino nero), sulle rupi a picco sul mare crescono, invece, il fiordaliso del Carso, la caracia campanella, la salvia e il ciliegio canino.

Il simbolo dell’area protetta è l’algiroide magnifico. Tra gli uccelli che nidificano sulle rocce si registra la presenza del passero solitario, l’occhiocotto, il picchio rosso, la cinciallegra e il falco pellegrino. Nei boschi della riserva sono presenti poi caprioli, tassi, cinghiali, volpi, lepri e scoiattoli. Nelle acque della baia di Sistiana è stata più volte avvistata la stenella striata, un piccolo delfino.

 

Informazioni


Ubicazione: Duino Aurisina

Estensione: 107 ettari di cui 63 a mare

Informazioni: www.falesiediduino.it – Comune di Duino Aurisina, Aurisina Centro 102 – Tel: 040 2017372; Fax: 040 201307; E-mail: info@falesiediduino.com

Come arrivare: percorrendo la strada provinciale 14 da Trieste verso Monfalcone e oltrepassando l’abitato di Sistiana si raggiunge il parcheggio nei pressi del bivio per Sistiana mare dove si trovano delle indicazioni per il sentiero Rilke oppure dall’abitato di Duino

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Casa_Cavazzini_Museo_Arte_Moderna_Contemporanea_Udine

Museo d’Arte Moderna e Contemporanea

Casa Cavazzini è un complesso cinquecentesco nel centro storico di Udine. Durante i lavori sono state rinvenute due aree archeologiche che sono state lasciate a vista: un deposito di vasellame risalente alla prima età del ferro e una vasca-cisterna “alla veneziana” del XVI secolo. Il restauro ha consentito, inoltre, di far riemergere le pitture murali di Afro Basaldella nonché alcuni affreschi di soggetto profano risalenti alla seconda metà del Trecento.

Il percorso museale si snoda lungo i tre piani dell’edificio. Ai due livelli superiori si trovano le esposizioni permanenti: la Collezione Astaldi, donata ai Civici Musei di Udine nel 1982, che vanta quasi 200 opere realizzate tra gli anni Trenta e Sessanta del Novecento, con capolavori di De Chirico, Savinio, De Pisis, Carrà e Santomaso; e la Collezione FRIAM (Friul Art and Monuments) che consta di 113 opere realizzate da artisti contemporanei nordamericani – Willem De Kooning, Roy Liechtenstein, Sol Le Witt, Donald Judd, Carl Andre e Frank Stella – che furono donate in occasione del terremoto che colpì il Friuli nel 1976.

Al piano inferiore una sezione è sottoposta a rotazione continua, che consente un ricambio costante delle opere proposte al pubblico attraverso mostre tematiche; mentre un’ampia sezione permanente è dedicata ai tre fratelli udinesi Dino, Mirko e Afro Basaldella.

Nel 1938 Dante Cavazzini fece realizzare nel proprio appartamento padronale un ciclo di tempere murali ai giovani Afro e Mirko Basaldella e a Corrado Cagli.

Il piano terra del palazzo è, invece, dedicato all’allestimento di mostre temporanee ed eventi collaterali.

 

Informazioni


Indirizzo: Via Cavour 14, Udine

Servizi: visite guidate e attività didattiche per le scuole (www.didatticamuseiudine.it); bookshop, sala esposizioni, archivio consultabile su prenotazione; accessibile ai disabili

Orari apertura: dall’1 ottobre al 30 aprile 10.30-17.00; dal 1° maggio al 30 settembre 10.30-19.00; chiuso il martedì

Ingresso: intero € 5,00; ridotto € 2,50; scuole € 1,00; gratis con FVG Card

Informazioni: www.udinecultura.it; www.provincia.udine.it/musei

Tel.: 0432 414772

Fax: 0432 271982

E-mail: casa.cavazzini@comune.udine.it

 

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Tempio_Ossario_Timau

Tempio Ossario

L’Ossario di Timau fu costruito sui resti dell’antico Santuario del Santissimo Crocifisso, distrutto durante la prima guerra mondiale. Vi sono custodite le spoglie di oltre 1700 Caduti provenienti dal fronte dell’alto Bût sparse nei piccoli cimiteri di guerra della Carnia. Il progetto venne affidato a Giannino Castiglioni, già impegnato nei Sacrari di Redipuglia, Oslavia e Caporetto. All’interno si conservano la Madonna delle Nevi, dipinta nel 1916 da Pietro Fragiacomo, e un ciclo pittorico di Marino Sopracasa.

Dal Tempio il 1° novembre di ogni anno parte la fiaccola che arriva al Sacrario di Redipuglia per le celebrazioni del 4.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: via Nazionale 144, Frazione Timau, Paluzza

Informazioni: Museo della grande guerra di Timau, via Nazionale 90 – tel.: +39 0433 779168; www.museograndeguerratimau.it; e-mail: museotimau@alice.it

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Roberto-Contarutti

Roberto Cantarutti – diSegni diVersi

“diSegni diVersi” è la mostra di Roberto Cantarutti che si inaugura il 9 dicembre presso lo studiofaganel e lo spazio espositivo del Kinemax. L’artista presenta una serie di lavori che rappresentano una cospicua parte della produzione dell’ultimo anno.
Sono opere in cui i colori pastello e acquatici – tipici della pittura di Cantarutti – lasciano il posto a una tonalità unica ma ugualmente articolata quale può essere il nero: polveroso e cenerino quello della fusaggine nei disegni di medio e grande formato su carta avana, discontinuo quando lascia riaffiorare il fondo ligneo nelle tavole dipinte ad acrilico e, ancora, a forte contrasto e grafico come quello dei minuti monotipi su carta bianca.

A legare queste opere stavolta non è tanto la tecnica pittorica impiegata quanto il tema; il tratto impetuoso, sicuro e sintetico dell’artista si sofferma sull’importanza della poesia e dei poeti nella letteratura, nell’arte e nella vita.
Il disegno non è solo il mezzo per celebrare la poesia, ma è esso stesso, inteso come linguaggio, poesia.
Come “di versi” è fatto un componimento poetico, così “di segni” è costituita una figurazione. I disegni di Cantarutti appaiono irresistibili e gentilmente inaccessibili come spesso è una poesia. La comprensione di soggetti, di segni, di significati, non è sempre immediata e univoca. In tutti i disegni, innegabilmente, l’artista è capace di infondere una sorta di malia che ci cattura e “costringe” a ritornare sulle immagini create per comprenderle più in profondità.
L’artista dedica una sezione della mostra dal titolo “Tramite i versi”a Giuseppe Ungaretti e Allen Ginsberg, approfondendo un interesse nato dalla sua partecipazione a notturnidiversi 2016.

Presso lo studiofaganel sarà disponibile un catalogo con una selezione di opere e con testi di Paola Bristot e Sara Occhipinti.

 

 

Informazioni


9 – 30 dicembre 2016
 
 
studiofaganel
Viale XXIV Maggio 15/c
34170 Gorizia
+39 0481/81186
www.studiofaganel.com

 
 
kinemax
Piazza Vittoria 41
34170 Gorizia
+39 0481/534604
www.kinemax.it

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Area_Archeologica_Colle_S_Giusto

Area Archeologica Colle di San Giusto

Risale alla metà del I secolo d. C. la più antica costruzione ancora visibile sul colle di San Giusto: si tratta di un propileo, o meglio dei resti di un antico portale d’accesso a un’area sacra recintata, che conteneva probabilmente uno o più templi. Il propileo era davvero monumentale: largo 17,20 m e profondo 5,28 m, era costituito da due grandi strutture laterali colonnate e una scalinata centrale, e si trovava in cima alla strada principale (oggi via della Cattedrale) che univa la riva del mare al punto più elevato della città.

I resti oggi visibili sono delle colonne appartenenti all’estremità anteriore sinistra del monumento, inglobate nel campanile della cattedrale di San Giusto. I resti della struttura di destra e della scalinata sono visibili scendendo nel cunicolo che si apre nel giardino dell’Orto Lapidario, adiacente alla Cattedrale.

Per quanto si sa, questo è l’unico propileo romano conservatosi in Europa.

Accanto alla cattedrale sorgono i resti di una basilica civile, il cui primo impianto risale circa alla metà del I secolo d. C. Era una costruzione molto grande (88 m x 23,50 m), a tre navate; sul lato mare si trovava una platea lastricata, il Foro. Della basilica restano solo due file di ceppi di colonne: probabilmente nel V secolo le pietre di questi edifici monumentali divennero materiale per la costruzione della basilica paleocristiana, che incorporò anche il propileo utilizzandolo come base per il campanile.

Nel castello in cima al Colle di San Giusto è ospitato il Lapidario Tergestino, che raccoglie i resti lapidei provenienti dagli scavi della città.

 

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