Palazzo_Stratti_Trieste

Palazzo Stratti

Il palazzo in stile neoclassico fu progettato nel 1839 dall’architetto Antonio Buttazzoni per il mercante greco Nicolò Stratti, negoziante di Borsa, direttore del Teatro Novo, fondatore dell’Istituto dei poveri e membro dell’Unione di beneficienza. Nel 1846 il palazzo fu venduto alle Assicurazioni Generali e nel 1872 fu ristrutturata la facciata rivolta su Piazza Unità a opera degli architetti Eugenio Geiringer e Giovanni Righetti secondo il gusto eclettico. Infatti, in precedenza il fronte principale del palazzo era quello che si affacciava su Passo di Piazza dove si trovavano i prestigiosi edifici del Teatro e il Tergesteo, mentre il rinnovo urbanistico di Piazza Unità iniziò solo nella seconda metà dell’Ottocento.

La nuova facciata, ornata di fregi floreali, festoni e divinità classiche è coronata da un complesso scultoreo realizzato da Pietro Zandomeneghi che rappresenta il Progresso e la Fortuna della città. La grande figura femminile al centro indica la città di Trieste, mentre ai suoi piedi giacciono i segni della crescita culturale e industriale della città, tra cui la locomotiva che Stephenson forni all’Austria nel 1837.

Al pianoterra il palazzo ospita lo storico Caffè degli Specchi, che fu un ritrovo per letterati e artisti, nonché un centro di diffusione degli ideali dell’irredentismo.

 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Piazza dell’Unità d’Italia, Trieste

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Laguna_Marano

Laguna di Marano

La laguna di Marano, che si estende fra la foce del Tagliamento e la bocca di Porto Buso, che la divide dalla laguna di Grado, è un luogo di straordinaria bellezza paesaggistica e di valore naturalistico. Si trova nella parte più settentrionale dell’Alto Adriatico insieme alla laguna di Grado. È alimentata da tre corsi d’acqua principali – lo Stella, il Corno, l’Ausa – e da altri secondari. Alcune isolette, come quella di Sant’Andrea e quella di Martignano, chiamata anche Isola delle Conchiglie, proteggono la laguna dal mare aperto.

I banchi sabbiosi che emergono dalla laguna sono chiamati barene, mentre le parti ricoperte da melma e poste a filo d’acqua sono le velme. Anche le barene però vengono a volte inondate dall’alta marea, che può raggiungere il metro d’altezza. Velme e barene sono ricoperte dalla tipica vegetazione sia salmastra, sia semi-salmastra, come giunchi, piante alofite, limonio. In laguna si trova pure una pianta ormai quasi estinta, l’apocinio veneto.

La laguna di Marano è molto ricca di pesci – dalle celebri oratine di Marano a cefali, mormore, ombrine, anguille, passere, latterini, spigole – di molluschi e di crostacei.

Ricchissima infine è la presenza di uccelli delle specie più diverse, soprattutto per il fatto di essere un’importante tappa di riferimento per le specie migratorie provenienti dall’Europa centrale e settentrionale (tanto da essere stata dichiarata, nel 1979, zona protetta di valore internazionale). La laguna ospita gabbiani, oche, tortore, barbagianni, civette, colombacci, cuculi, gazze, tordi, cigni reali, aironi, i rari falchi di palude e le sterne.

Nella laguna di Marano sono state istituite due riserve naturali: la Riserva delle Foci del Fiume Stella, che comprende l’intero delta del corso d’acqua ed è raggiungibile solo via mare, e la Riserva della Valle Canal Novo, costituita da una ex valle di pesca di circa trentacinque ettari.

Oltre alle bellezze della natura, la laguna di Marano offre pure lo spettacolo suggestivo della Processione di San Vito, un rito di origine trecentesca che si svolge ogni anno nella domenica successiva al 15 giugno: una processione di barche da pesca pavesate a festa raggiunge il centro della laguna e circonda la barca con baldacchino dove trovano posto le autorità religiose; dopo la benedizione del mare, viene gettata una corona di fiori per ricordare i pescatori che hanno perso la vita svolgendo il loro lavoro.

 

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Lago_Ca_Zul

Lago di Ca’ Zul

Il lago di Ca’ Zul o Ca’ Ciul è un bacino artificiale ottenuto dallo sbarramento del torrente Meduna, compreso all’interno dei confini orientali del Parco naturale delle Dolomiti friulane. Il suggestivo lago è situato tra aspri dirupi e una natura selvaggia che si arrampica sugli speroni di roccia, mentre il sentiero escursionistico che porta al lago è allietato dalla visione delle smeraldine pozze e dai giochi d’acqua formati dal Meduna.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Dove: Località Valina, Tramonti di Sopra

Superficie: 0,45 km²

Come arrivare: dall’abitato di Selva presso il bivio per la diga di Ca’ Selva svoltando a destra attraverso una lunga galleria scavata nella roccia oppure da Tramonti di Sopra con il sentiero CAI 393

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Alla_Costiera

Alla Costiera

Questa bella spiaggia gratuita, solitaria, stretta fra il mare e gli alberi le cui fronde quasi toccano l’acqua, si raggiunge dalla Strada Costiera, all’altezza della trattoria “Tenda rossa“: da qui parte una scaletta stretta in mezzo alla pineta che porta al mare.

Servizi ridotti al minimo, ma grandissima pace.

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Museo_Carnico_Arti_Tradizioni_Popolari_Luigi_Michele_Gortani

Museo carnico delle arti e tradizioni popolari Luigi e Michele Gortani

Ospitato nel seicentesco Palazzo Campeis, il museo espone una ricca collezione di manufatti artistici e artigianali delle tradizioni carniche ascrivibili a un arco di tempo che va dal XIV al XIX secolo. La notevole quantità di testimonianze materiali, relative alle vicende economiche e sociali, nonchè alla storia del gusto e alla cultura popolare, ne fanno uno dei musei etnografici più importanti a livello europeo.

Il percorso espositivo offre la ricostruzione di ambienti domestici e di lavoro d’epoca, come le tradizionali cucine carniche con focolare in pietra, bronzini, caldaie in rame, terraglie e ceramiche; le botteghe del lattoniere, del tessitore e del falegname. Inoltre, sono presenti utensili e manufatti dei mestieri tradizionali, come i ferri battuti e lavorati, gli attrezzi dell’artigianato e quelli della vita agreste e pastorale, raccolte di costumi popolari, casse nuziali e merletti; nonchè una serie di oggetti della devozione popolare: croci e monogrammi scolpiti, incisi o ricamati e alcune sculture lignee dipinte e dorate dei secoli XV e XVI raffiguranti santi.

Oltre alle sezioni dedicate alle maschere tradizionali e agli strumenti musicali fanno parte delle collezioni una serie di dipinti del pittore carnico Nicola Grassi (1682-1748) e ritratti dei secoli XVIII e XIX, tra i quali quelli appartenuti alla famiglia Linussio, legata alla storia dell’industria tessile locale.

Gran parte dei materiali esposti facevano parte della collezione di Michele Gortani (1883-1966) cui il museo, inserito nella rete CarniaMusei, è dedicato.

 

Informazioni


Indirizzo: Via della Vittoria 2, Tolmezzo

Servizi: visite guidate, laboratori didattici, fototeca, archivio documentale, bookshop, audioguida e materiali divulgativi; parzialmente accessibile ai disabili

Informazioni: www.museocarnico.it; rete museale CarniaMusei – www.carniamusei.org; Tel.: 0433 487779

Orari di apertura: da martedì a domenica 9.00-13.00 e 15.00-17.00; chiuso il lunedì; nel mese di agosto tutti i giorni

Ingresso: intero € 5,00; ridotto € 3,00 (dai 7 ai 14 anni, oltre i 65 anni, gruppi composti di più di 15 persone); ridotto € 2,00 (per scolaresche e disabili); gratis con FVG Card

Visite: guidate (su prenotazione)per singoli o gruppi da 2 a 5 persone € 10,00; gruppi da 5 a 15 persone € 15,00; gruppi da 15 a 30 persone € 25,00

Tel./ Fax: 0433 43233

E-mail: info@museocarnico.it

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Museo_aperto_Pal_Piccolo

Museo all’aperto del Pal Piccolo

L’Alta Valle del But, come le Alpi Giulie, svolse un ruolo strategico durante il primo conflitto mondiale: qui, infatti, nell’estate del 1915 gli eserciti italiano ed austro-ungarico si affrontarono in aspre battaglie per il controllo delle cime del Pal Grande, del Freikofel e del Pal Piccolo. Sulla vetta di quest’ultimo è stato allestito un museo all’aperto, curato dall’Associazione Amici delle Dolomiti, che consente di esplorare le postazioni austriache.

Il sentiero che porta sulla cima (1866 m) inizia presso il Passo di Monte Croce Carnico (1360 m), segnalato dall’indicazione “Kleiner Pal – MG Nase”. Lungo il percorso si incontrano alcune caverne adibite ad uso militare, delle casermette, una trincea coperta, fregi ed iscrizioni scolpiti nella roccia e, infine, l’appostamento chiamato Naso delle mitragliatrici. Nei pressi della vetta i volontari hanno ricostruito la cosiddetta Villa Tropfstein, una baracca nella roccia, mentre nella stazione a monte della teleferica si trova la cupola corazzata della prima linea austriaca. Sul piccolo altopiano irregolare si possono percorrere i camminamenti e le trincee austro-ungarici, scavati nella viva roccia, che distavano dal Trincerone italiano sull’altro versante (1860 m) solo poche decine di meri.

La discesa al Passo può essere effettuata percorrendo il sentiero a ritroso oppure, una volta superato l’ultimo avamposto austriaco e raggiunte le postazioni italiane, con una struttura massiccia in cemento armato seguendo il sentiero CAI 401, che ripercorre la mulattiera di approvvigionamento delle truppe italiane, tra ruderi di ricoveri e di camminamenti. Da qui, si può visitare il Castello Rosso (percorso fuori traccia su terreno sconnesso) dove sono conservate diverse testimonianze degli alpini e dei fanti italiani.

 

Informazioni


Informazioni: Associazione Amici Alpi Carniche presso il Museo Storico. La Zona Carnia nella Grande Guerra, via Nazionale 90, Timau – Tel.-Fax: 0433 779168; www.museograndeguerratimau.it – e-mail: museotimau@alice.it

 

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Museo_Medioevo_goriziano

Museo del Medioevo goriziano

La storica dimora dei Conti di Gorizia, risalente all’XI secolo, arredata con mobili d’epoca e dipinti, beni storico-artistici e archeologici, ospita una ricca raccolta di riproduzioni di armi bianche medievali, esposte nella Sala dei Cavalieri, mentre all’interno delle mura si possono vedere le macchine d’assedio: la catapulta, il trabucco, il trapano e la ronfea.

La sezione dedicata alla didattica ripercorre la storia della Contea dalla prima citazione di Gorizia alla morte dell’ultimo conte Leonardo avvenuta nel 1500. All’interno della Sala degli Stati Provinciali è stata allestita l’esposizione permanente Theatrum Instrumentorum, che propone strumenti musicali che vanno dal X al XVII secolo. Il castello ospita, inoltre, mostre temporanee incentrate sulla storia e l’arte del territorio. La Sala del Conte e la Corte dei Lanzi sono adibite a concerti e letture, mentre nel Cortile delle Milizie si svolgono spettacoli musicali, rassegne teatrali e cinematografiche presso il Teatro Tenda.

 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Borgo Castello 36, Gorizia

Servizi: visite guidate su prenotazione, bookshop, bar

Informazioni: www.comune.gorizia.it

Orari di apertura: da martedì a domenica 10.00-19.00; lunedì 09.30-11.30; chiuso, 25 e 26 dicembre, 1° gennaio

Ingresso: intero € 3,00; ridotto € 1,50; studenti e scolaresche € 1,00; gratis con FVG Card

Tel./Fax: 0481 535146

E-mail: urp@comune.gorizia.it

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