Cascata_Cukula

Cascata della Čukula

La cascata del Čukula, posta sul rio Namlen, è la più imponente tra tutte quelle presenti nel territorio delle valli del Torre e Natisone. Lo spettacolare salto, di oltre 70 metri, avviene poco a monte della confluenza tra il rio Podiauer e il rio Podiama. Solo dopo la confluenza il torrente assume la denominazione di rio Namlen, ma la cascata della Čukula è conosciuta anche come cascata del rio Namlen. Il rio Podiama nasce dalle pendici del Monte Cripia, a circa 850 m di altitudine.

Il corso d’acqua incide le rocce del Flysch di Grivò (v. Cascate del Rio Boncic) approfondendosi rapidamente e formando poi la cascata la cui base è posta ad una quota di circa 420 m: un dislivello quindi di oltre 400 m.

La cascata si raggiunge partendo da Prossenicco: nei pressi del cimitero del piccolo borgo rurale, dove si può parcheggiare, si imbocca il Sentiero Naturalistico della Cascata della Čukula.
 
 
 
 
 
 
 
 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Museo_Gino_Tonutti_Remanzacco

Museo Gino Tonutti

Nei locali del vecchio battiferro Tonutti è documentata l’evoluzione tencologica di attrezzature e macchine agricole dal tardo Ottocento alla meccanizzazione del lavoro rurale degli anni ’30 e ’40 del Novecento.

Dalla sezione di archeologia industriale si passa a quella di auto storiche e d’epoca, che espone un’ottantina di autoveicoli, tra cui una serie di motori a vapore, la prima Ford modello T, una Chevrolet del 1929, quattro Rolls Royce, la Jacquard XK 120 del 1952, la Delorean del film Ritorno al futuro, una Corvette Batman, varie Ferrari, tra cui la F40 e diverse Lamborghini. La collezione comprende, inoltre, 75 motocicli d’epoca europei e americani.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: località Casali Battiferro 6, Remanzacco

Servizi: visita guidata, biblioteca, ristoro; accesssibile ai disabili

Informazioni: museoginotonutti.wix.com/museoginotonutti

Orari: apertura su richiesta

Ingresso: gratuito

Tel.: 0432 667015 – 335 7705126

Fax: 0432 668282

E-mail: tonuttimuseum@gmail.com

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Grotta_Gigante

Grotta Gigante

La Grotta Gigante (in sloveno Briška jama) è una grotta carsica esplorata nel 1840 e aperta al turismo già dal 1908. Si trova sul Carso, a pochi chilometri da Trieste. La sua origine viene fatta risalire ad almeno una decina di milioni di anni fa: è costituita da un’enorme cavità, il cui fondo si trova a 115 m. sotto la superficie e a 160 m. s.l.m., le cui misure sono: altezza 98,5 m., lunghezza 167,6 m. e larghezza 76,3 m, tanto da essere inserita nel Guinness dei Primati come grotta turistica contenente la sala naturale più grande al mondo.

Il primo a calarsi nella grotta fu l’ingegnere montanistico Anton Friedrich Lindner, che nel 1840 esplorava le cavità del Carso alla ricerca di riserve idriche sotterranee da sfruttare per l’approvvigionamento idrico di Trieste: alla città in costante crescita non bastavano più le riserve d’acqua tradizionali. Lindner pensò quindi di cercare l’acqua nel sottosuolo e iniziò così l’esplorazione sistematica delle grotte della zona. Non avendo però trovato l’acqua (scomparsa dalla Grotta Gigante ormai da milioni di anni), egli sospese l’esplorazione della grotta. Successivamente un’altra spedizione scoprì nel 1890 due nuovi ingressi, uno dei quali adatto alla costruzione di scalinate per le visite turistiche: fu così che la Grotta Gigante fu aperta al pubblico nel 1908. Nel 1997 fu costruito il nuovo percorso di risalita. Nel 2007 si concluse l’esplorazione dell’ultimo ramo laterale, che permette di scendere a 250 metri, cioè a solo 20 metri sul livello del mare.

La Grotta Gigante rappresenta un tratto ancora visibile di un’antica galleria fluviale di un complesso sistema ipogeo. I corsi d’acqua hanno abbandonato la cavità almeno cinque milioni di anni fa. La Grande Caverna si è originata circa 500.000 anni fa dal crollo di un diaframma di roccia che separava due diverse gallerie sovrapposte. Tale colossale frana ha creato il vastissimo ambiente oggi visitabile. Un altro crollo ha permesso l’unione della Grotta Gigante con un profondo pozzo verticale, generato dall’acqua piovana in epoca più recente rispetto all’origine del resto della grotta. Abbandonata dai corsi d’acqua, all’interno della grotta hanno iniziato a formarsi numerosissime stalattiti e stalagmiti, che crescono attualmente ad una velocità media di 1 mm ogni 15-20 anni. Tra queste stalagmiti ne spicca una alta 12 metri, la cosiddetta “Colonna Ruggero“, formatasi in circa 200.000 anni. L’apporto di calcare costituisce la base per la formazione di queste concrezioni, mentre altri minerali, come gli ossidi di ferro, contribuiscono a dar loro differenti colorazioni.

Scavi archeologici hanno portato alla luce numerosi reperti, risalenti al tardo Neolitico, all’Età del Bronzo, all’epoca romana e medievale. La Grotta Gigante è utilizzata anche per ricerche scientifiche. Al suo interno si trovano i Pendoli Geodetici più lunghi del mondo, usati dal Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università degli Studi di Trieste per monitorare gli innumerevoli movimenti della crosta terrestre. Completano la stazione geofisica una coppia di clinometri, che informano sui movimenti di rotazione della grotta sul piano orizzontale, ed i sismometri dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS).

La Commissione Grotte “E. Boegan”, gruppo speleologico della Società Alpina delle Giulie, gestisce il sito. La visita guidata si svolge lungo un percorso di 850 metri, si scende fino a 100 metri di profondità con una temperatura interna costante di 11°C.

Informazioni


Grotta Gigante, Borgo Grotta Gigante, 42/A, Sgonico (TS)

Telefono & Fax: +39 040 327312

info@grottagigante.it   www.grottagigante.it

 

Servizi: visite guidate, bookshop, bar, laboratori didattici, torre di arrampicata, parcheggio per autovetture e pullman gratuito

 

 

Listino prezzi 2015 (costo d’entrata compreso il servizio di guida):

Intero € 12,00

Ridotto (soci CAI, soci SSI, over 65, studenti 17-26 anni) € 9,00

Ridotto + (ragazzi 6-16 anni; comitive = 25 persone) € 8,00

Ridotto mini (bambini 3-5 anni) € 1,00

Omaggio (bambini 3-5 anni) gratis

Agevolazione famiglia (per nuclei famigliari con più di 2 figli) gratis dal terzo in poi

Scuole (visita alla Grotta per scolaresche, oratori, scout, centri estivi…;

almeno 15 persone; 1 accompagnatore gratis ogni 10 ragazzi) € 5,00

Didattica o torre (laboratorio o torre di arrampicata; prenotazione

obbligatoria; in abbinata alla visita alla Grotta) € 2,50

Pacchetto completo didattica (visita alla Grotta + laboratorio

a scelta + torre di arrampicata) € 9,00

Orari delle visite guidate (durata un’ora):

Da aprile a settembre: 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18

Da ottobre a marzo: 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16
 
 
Chiuso solo i lunedì non festivi e i giorni 1° gennaio e 25 dicembre

Luglio e agosto aperto tutti i giorni

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Abbazia_Corno_Rosazzo

Abbazia di Corno di Rosazzo

L’abbazia è situata a Corno di Rosazzo, in posizione isolata, sulle colline a Nord-Est di Manzano. Nelle giornate serene dal suo lato meridionale si gode di una vista mozzafiato che spazia dagli abitati di Manzano e Cormons fino al mare.

Fondata probabilmente tra il 1068 e il 1077, l’abbazia raggiunse in poco tempo un ruolo di primo piano, tanto che già nel 1361 era considerata tra le postazioni più sicure della Patria del Friuli. Dopo esser stata quasi distrutta nel 1509 dal duca di Brunwick, fu restaurata dall’architetto cividalese Vincislao Bojaniper; un ulteriore intervento si ebbe poi nel 1823.

Nel complesso fortificato sono ancora integri diversi fabbricati di pregio, come la chiesa di San Pietro e il bel chiostro del ’500. La chiesa fu costruita intorno all’anno Mille in stile romanico, con pianta regolare a tre navate; gli elementi architettonici risalenti all’Alto Medioevo, al Cinquecento e all’Ottocento risalgono alle epoche delle successive ristrutturazioni.

All’interno della chiesa abbaziale spiccano gli affreschi di Francesco India, detto il “Moro“ o anche “Torbido“, allievo del Giorgione, risalenti tutti al 1535. Del Settecento sono invece gli altari e le statue.

 

Informazioni


Abbazia di Rosazzo
Piazza Abbazia, 5
33044 Manzano – Loc. Rosazzo (UD)
Tel +39 0432.75.90.91
Fax +39 0432.75.36.43

Orari di visita: tutti i giorni: 9.00-12.00 e 15.00-18.00; la S. Messa viene celebrata la domenica alle ore 18,00.

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Museo_Civico_Archeologico_Codroipo

Museo civico archeologico

Il percorso museale presenta i risultati delle campagne di scavo condotte sul territorio del Medio Friuli da studiosi ed appassionati locali grazie alla Società friulana di archeologia.

L’esposizione si articola attraverso cinque sezioni, disposte fra le celle e il cortile dell’ottocentesco edificio carcerario, nelle quali sono raccolte le testimonianze degli insediamenti locali dalla protostoria al Rinascimento.

Dai reperti dell’età del bronzo rinvenuti negli scavi dei Castellieri di Rividischia e della Gradiscje si passa alla prima età imperiale, testimoniata dalle numerose anfore e ceramiche di età augustea, gioielli e oggetti d’uso, nonchè dai corredi della necropoli romana di Iutizzo, che ha restituito 69 tombe ( I sec. a. C.-metà del IV sec. d. C.). Dalla necropoli longobarda, sita nell’attuale centro cittadino, provengono altri notevoli ritrovamenti, alcuni inumati sono stati esposti con i relativi corredi funebri.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Piazzetta Don Vito Zoratti, Codroipo

Servizi: bookshop, laboratorio didattico, biblioteca tematica; parzialmente accessibile ai disabili

Informazioni: www.comune.codroipo.ud.it – www.provincia.udine.it/musei

Orari di apertura: martedì e domenica 9.30-12.30; su richiesta in altri giorni e orari

Ingresso: gratuito

Tel.: 0432 820174

Fax: 0432 824696

E-mail: museoarcheologico@comune.codroipo.ud.it

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Abbazia_Benedettina_Santa_Maria_Sylvis

Abbazia benedettina di Santa Maria in Sylvis

L’Abbazia benedettina dedicata a Santa Maria in Sylvis di Sesto al Reghena (per il fatto di trovarsi nel mezzo di una vasta selva), fondata tra il 730 ed il 735, è forse il più importante esempio di monastero fortificato del Friuli.

Distrutta dagli Ungari nel 899, venne ricostruita a partire dal 960 assumendo l’aspetto di un castello medievale tuttora conservato. L’abbazia accrebbe il suo potere, sia religioso che politico, fino al 1420, quando fu assoggettata al dominio della Serenissima e iniziò la sua decadenza.

Dell’antica Abbazia rimangono la torre d’ingresso della fine del ’400 (in origine erano sette), la basilica, la residenza dell’abate (sede del Municipio), la cancelleria e la canonica.

La Basilica, eretta nelle forme romanico-bizantine (tre navate, cripta interrata e presbiterio sopraelevato) è impreziosita da un ciclo di affreschi della scuola di Giotto (1316-1320). Nell’atrio romanico, che fungeva da portico della chiesa, si vede un’originale raffigurazione medioevale della morte assieme con le cosiddette “danze macabre“: l’incontro tra tre vivi e tre morti, opera della metà del secolo XIV. A destra del vestibolo c’è la Sala delle Udienze, l’antico refettorio degli abati decorato a figure grottesche, che è stata adibita a piccola pinacoteca. La cripta ospita una scultura della fine del Duecento, con soggetto l’Annunciazione, e una interessante Pietà quattrocentesca in pietra arenaria di autore nordico. Bellissima è l’urna di Sant’Anastasia, di epoca longobarda, con rilievi geometrici.

 

Informazioni


Abbazia benedettina Santa Maria in Sylvis

Piazza Castello, 3 – 33079 Sesto al Reghena (PN)

Tel.: +39 0434 699014

Fax: +39 0434 698849

abbaziasestopn@libero.it

www.abbaziasestoalreghena.it

 

Servizi: visite guidate su prenotazione, bookshop; parzialmente accessibile ai disabili

 

Orari di apertura: lunedì – venerdì: 9.00-12.00 e 15.00-18.00;sabato solo su prenotazione; domenica 9.00-10.15 e 11.30-12.00 – 15.00-18.00. Durante le funzioni liturgiche l’Abbazia non è visitabile.

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Cimitero_Guerra_austroungarico_Aurisina

Cimitero di guerra austro-ungarico Aurisina

Circondato da un recinto di pietra bianco e immerso nei boschi della dolina Šišček – la più ampia del Carso triestino – il camposanto raccoglie un migliaio di croci in pietra grezza che segnalano le spoglie dei soldati austro-ungarici caduti durante la Grande guerra tra Monfalcone e il Monte Ermada, teatro di aspri scontri durante l’undicesima battaglia sull’Isonzo nel 1917, che comportarono la distruzione di tutti i paesi del territorio circostante con gravissime perdite umane per entrambi i fronti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Duino Aurisina

Orari di apertura: dall’alba al tramonto

Come arrivare: sentiero segnalato CAI 32 con partenza da Aurisina

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