Museo_Documentazione_Civilta_Contadina_Friulana_Farra_Isonzo

Museo di documentazione della Civiltà contadina friulana

Il complesso, risalente alla fine del Settecento, fu edificato dagli Strassoldo, antichi possidenti della località di Villanova, per le famiglie dei coloni.

Il percorso museale ripropone le ambientazioni, corredate da oggetti d’uso e strumenti di lavoro, relative alla vita domestica e alla religiosità popolare, al lavoro agreste e alla viticoltura, nonchè ai mestieri tipici della società contadina come il falegname, il bottaio, il fabbro e il calzolaio. Altre sezioni sono dedicate alla nascita dell’istituzione delle Casse rurali e all’allevamento del baco da seta: qui, infatti, nel 1724 l’Imperatore Carlo VI fece realizzare un filatoio e la pianta del gelso divenne il simbolo del comune di Farra.
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Strada della Grotta 8, Farra d’Isonzo

Servizi: visite guidate, laboratori didattici, bar; accessibile ai disabili

Informazioni: www.museofarradisonzo.it

Orari di apertura: mercoledì 9.30-11.00 e su prenotazione

Tel.: 0481 888567

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI GORIZIA

Torre_Picotta_Tolmezzo

Torre Picotta

Nel XIII secolo Tolmezzo godeva del favore del Patriarcato che le assicurava una certa indipendenza consentendole di svolgere il ruolo di capitale commerciale e politica della Carnia. Una cortina fortificata cingeva tutto il borgo che nel 1420 fu nuovamente munito per opera della Serenissima.

Ancora esistenti sono la Porta di Sotto, alcuni lacerti murari inglobati nelle più recenti costruzioni e la Torre Picotta – collocata in cima al colle che sovrasta la cittadella – dalla cui sommità si può godere la vista sulla valle dell’Alto Tagliamento. La torre di avvistamento fu edificata nel 1477 – per il pericolo di un’invasione turca – a pianta ottagonale e dotata di feritoie per i cannoncini ad avancarica.

Nella seconda guerra mondiale, durante l’occupazione tedesca di Tolmezzo, per contrastare le azioni di guerriglia dei partigiani i tedeschi minarono la storica torre che serviva da rifugio alla resistenza e il 21 settembre 1944 la fecero saltare. Oggi la Torre Picotta è stata ricostruita sulla base delle foto e dei documenti antecedenti alla guerra.

 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Via Prà Castello, Tolmezzo

Visite: per visitare l’interno è possibile chiedere informazioni allo IAT (Informazioni e Accoglienza Turistica) – Tel: 0433467873

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Castello_Ragogna

Castello di Ragogna

Il promontorio roccioso sul quale sorgono il complesso fortificato e l’antica pieve di San Pietro – nonchè sede dell’antico insediamento castrense di Reunia – controllava il guado del fiume Tagliamento. Esistente già nel VI secolo, il maniero era soggetto nel XII secolo alla giurisdizione dei duchi di Carinzia della Casa di Eppenstein, passando nel 1218 ai Signori di Ragogna, infeudati dal Patriarca d’Aquileia.

Oggetto di ripetuti assedi durante le lotte tra Patriarcato e duchi d’Austria, passò nel XV secolo ai Porcia. In seguito il castello decadde e, abbandonato alla fine del Settecento, venne regalato al Comune.

Attualmente si possono ammirare le cinte murarie merlate con il portale Nord, alcune torri, il cortile interno con il pozzo e la domus residenziale. Presso l’antica pieve di San Pietro sono visibili gli scavi archeologici effettuati.

 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Frazione di San Pietro, Ragogna

Orari di apertura: da aprile ad ottobre il sabato 14.30-17.30 e domenica 10.00-12.30; 14.30-17.30

Stato di conservazione: ristrutturato

Informazioni: Comune di Ragogna – Tel.: 0432 955226; g.toniutti@comuneragogna.it; Associazione Pro Ragogna – Tel.: 0432940310; E-mail: info@prolocoragogna.it; oppure Segreteria del Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli venezia giulia – Tel.: 0432 288588; Fax: 0432 229790; E-mail: info@consorziocastelli.it; www.consorziocastelli.it

Ingresso: libero

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

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Chiesa abbaziale di San Odorico

La Chiesa abbaziale di San Odorico si trova fra i cortili delle case del paese e il muro di cinta di una villa settecentesca nella frazione di San Odorico, a Flaibano.

La chiesa risale all’inizio del 1900, dopo la grande guerra, ma al suo interno ci sono ancora le tracce della pieve dell’XI secolo: la sua semplice facciata rivolta al fiume, sulla quale era dipinto un grande San Cristoforo, ormai quasi invisibile, fa ora da transetto alla chiesa nuova, la cui facciata è rivolta a nord.

Sul fianco sinistro della chiesa nuova c’è il bellissimo abside romanico, rarissimo esempio di questo stile in Friuli, con finestra a lunetta strombata. All’interno si possono vedere le copie di quattro raffinati dipinti settecenteschi degli Evangelisti, attribuiti a Nicola Grassi (1682-1748). Gli originali sono custoditi al Museo Diocesano di Udine.
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Chiesa abbaziale di San Odorico

Via della Chiesa

33030 Flaibano (UD)

Tel.: +39 0432 869083 (famiglia custode delle chiavi)

Orari di visita: giovedì dalle 9.00 alle 9.30; domenica dalle 8.00 alle 8.30; è possibile anche visitare la chiesa su appuntamento, telefonando ai custodi; ingresso libero

 

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

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Palazzo del Governo

Il palazzo, già sede della Luogotenenza austriaca e oggi della Prefettura, fu progettato dall’architetto viennese Emil Artman tra il 1901 e il 1905 fondendo gusto neorinascimentale e art nouveau. Il monumentale doppio loggiato in pietra bianca è stretto tra due ali rivestite da mosaici dorati in vetro di Murano del viennese Giuseppe Straka con teste allegoriche, festoni e medaglioni con la croce dei Savoia, che sostituirono gli originali con le aquile imperiali.

Nei primi anni Sessanta l’arredamento degli interni fu curato dagli architetti Umberto Nordio e Aldo Cervi. Lungo lo scalone d’onore, nei mezzanini, nicchie decorative ospitano vasi in porcellana con lampadari che imitano mazzi floreali. Al secondo piano, si trovano i saloni di rappresentanza con pavimenti in legno di rovere, decorazioni a motivi floreali in stucco, lampadari in cristallo e grandi specchi entro cornici dorate e il dipinto di Cesare Sofianopulo che rappresenta san Giusto, patrono della città.

Nel salone rosso vi sono alcuni vasi con scenette galanti di ispirazione rococò e dipinti. Nella grande sala da ballo, paraste dal capitello corinzio supportano la galleria dei musicisti, decorata da elementi geometrici in stile secessionista. Nella sala da pranzo una serie di dipinti sopraporta monocromi rappresentano luoghi ed edifici di Trieste ai primi del Novecento. Nel cosiddetto Appartamento del Presidente si conservano opere di Natale Schiavoni, Giovanni Zangrando e Carlo Sbisà.

 

Informazioni


Dove: Piazza dell’Unità d’Italia, Trieste

Visite: la visita all’interno è consentita solo in particolari occasioni

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ALTRO IN ZONA
Castello_Maniago

Castello di Maniago

Il castello sorse probabilmente sul sito di una torre di avvistamento romana, che divenne poi un presidio longobardo. Nel 981 l’imperatore Ottone II confermava al Patriarca di Aquileia il possesso feudale della “cortem que vocatur Maniacus”.

Il maniero – edificato attorno all’anno Mille – comprendeva, oltre che le abitazioni dei signori (ricordati a partire dal 1195) anche la domus patriarcale, tre torri e varie cinta di mura.

I signori di Maniago, coinvolti in molte lotte feudali, subirono innumerevoli assedi, ma resistettero sino al 1420, quando il Friuli fu occupato della Repubblica Veneta. Alla Serenissima Bartolomeo di Maniago giurò fedeltà ricevendo in cambio l’investitura del feudo a vita.

Il castello venne danneggiato dai terremoti del 1511 e del 1575 che lo resero inagibile e, a partire dal 1630, venne abbandonato.

Di questo notevole fortilizio oggi rimane solo una cinta muraria di forma semicircolare con feritoie. L’unico edificio rimasto integro è la chiesetta di San Giacomo costruita davanti alla facciata del castello.

 

Informazioni


Indirizzo: Via Castello, Strada Valpiccola, Maniago

Stato di conservazione: ruderi instato di abbandono

Informazioni: www.consorziocastelli.it

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI PORDENONE

Villa_Bresciani1

Villa Bresciani-Attems-Auersperg

Costruita dalla famiglia Bresciani intorno al 1560 ad imitazione delle ville venete di campagna, ma ormai nel cuore della città, la villa appartenne poi ai Peteani, agli Attems, agli Auersperg e, infine, ai Tufano.

Nel Settecento fu ampliata e ristrutturata. La facciata termina con un timpano, al di sotto del quale si apre un portale bugnato con guglie e stemma nobiliare che dal piano nobile scende al giardino con uno scalone d’onore della fine del XIX secolo. Negli interni della villa si conserva un singolare fregio pittorico con giochi di putti, creature fantastiche e mitologiche incorniciati da tralci e file di perle blu. Il giardino antistante è arricchito da una fontana che zampilla entro una vasca circolare, mentre l’ampio parco retrostante accoglie essenze centenarie e antichi reperti come anfore e urne disseminati tra le fronde secondo il gusto romantico per il rovinismo.

Nel complesso è inserita anche la Cappella gentilizia di Santa Croce, al cui interno si trova un imponente crocefisso ligneo del Duecento di scuola pusterese.

Interessante la colombaia, uno dei pochi esempi rimasti in zona sebbene un tempo tutte le ville ne erano provviste.

Informazioni


Indirizzo: Via Trieste 39-41, Cervignano del Friuli

Visite: la villa è proprietà privata e si può visitare solo esternamente, su richiesta di enti e scuole. La cappella gentilizia (via Trieste 45) è aperta tutti i giorni tranne domeniche e festivi

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