Castelreggio

Castelreggio

Lo stabilimento balneare di Castelreggio è situato nella splendida Baia di Sistiana, a circa 18 km dal centro di Trieste. Lo si raggiunge scendendo la strada che da Sistiana conduce al porticciolo, dove è disponibile un ampio parcheggio a pagamento.

La spiaggia di ciottoli è abbastanza lunga e piuttosto ampia; il mare è splendido e l’acqua subito profonda; il paesaggio circostante, fatto di ripidi pendii boscosi, si apprezza ancor di più nuotando un po’ al largo e ammirandolo dal mare.

La spiaggia è suddivisa in aree gratuite e zone a pagamento attrezzate con lettini e ombrelloni. Ci sono alcuni chioschi e un bar che d’estate propone musica e serate danzanti. La spiaggia è pure dotata di un ristorante self-service che offre soprattutto piatti di pesce.

La spiaggia di Castelreggio è accessibile anche ai disabili ed è generalmente aperta dal 1° maggio al 30 settembre, dalle 7.30 alle 20.30 (balneazione 9.00-19.00).

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI TRIESTE

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Area divertimenti Piana dell’Angelo

Un parco in cui trovare una serie di divertentissimi giochi sulla neve dedicato ai bambini, ai giovani fra 3 e 15 anni e agli adulti: spazi per slittini e gommoni e molto altro ancora!

Aperto sia nei mesi invernali che in quelli estivi vi offrirà diverse proposte stagionali.

Stagione invernale:

- due tappeti per l’accesso ai diversi settori ludico-ricreativi-formativi
- percorso di “snowtubing”
- area slitte
- area gonfiabili
- bob su rotaia (slittovia su doppia rotaia)

Stagione estiva:
- una slittovia che, dal Colle del Combattente, arriverà sino al centro del Park

Inoltre scendendo dalla seggiovia dell’Angelo, a poca distanza, troverete un’area faunistico-didattica ad accesso libero, dove scoprire le eccellenze faunistiche e botaniche che caratterizzano lo splendido habitat della Foresta di Tarvisio.

Informazioni


Dove:
L’area divertimenti della Piana dell’Angelo si trova fra Tarvisio e Camporosso, a poca distanza dalla strada statale

Per informazioni

Polo di Tarvisio
33010 – Camporosso (UD)
Tel. +39 0428 653915
Fax +39 0428 63085
tarvisio@promotur.org

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Castello_Sacile

Castello di Sacile

Il Castel Vecchio di Sacile – edificato su un’isola affiorante dal Livenza, detta “le Contrade” – viene fatto risalire alla fine del X secolo. Il patriarca Gregorio a metà del Duecento spese ingenti somme per fortificare questo e molti altri castelli friulani danneggiati dagli assalti di Ezzelino da Romano.

A quel tempo oltre alle due rocche che fiancheggiavano il Livenza – il Castelvecchio ed il castello di Corte – erano presenti due porte d’accesso, orientate verso il Borgo Ricco, in direzione del Friuli, e verso al Tagliamento.

Nel 1347 il patriarca Bertrando fece costruire le mura che collegavano il castello al porto, altra isola fluviale e approdo per le barche mercantili. Nella seconda metà del Quattrocento venne costruita una doppia cinta muraria per unire il fortilizio alla terraferma, che si estendeva verso entrambi i borghi.

Dell’antico maniero restano oggi solo pochi ruderi; degli originari cinque torrioni ne sono rimasti tre: quello più antico, risalente al XII secolo, si trova dietro il Duomo di San Nicolò, ai margini della passerella sul Livenza che conduce a Campo Marzio; quelli di San Rocco e del Foro Boario furono eretti tra il 1470 ed il 1485 contro la minaccia turca. Insieme facevano parte di un complesso sistema difensivo raccordato da cunicoli sotterranei.

Dell’imponente torrione di San Rocco rimangono i resti in Largo Salvadorini dove è ancora visibile il Leone alato di San Marco a memoria del doge Giovanni Mocenigo che lo fece edificare. Nel Foro Boario si conservano in buono stato il torrione e parte delle mura difensive della città. Recenti interventi di riqualificazione dell’area hanno permesso la creazione di una passeggiata lungo il Livenza che costeggia la cinta muraria e il torrione fino al parco di Pra’ Castelvecchio.

 

Informazioni


Indirizzo: Sacile

Stato di conservazione: ruderi

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI PORDENONE

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Polcenigo

Polcenigo – dal toponimo latino Paucinius – è raccolto intorno ai resti del castello, su un’altura dominante l’intera vallata, in un territorio ricco di sorgenti e corsi d’acqua. Tradizione vuole che sia stato assegnato nell’875 da Carlo il Calvo a un suo luogotenente francese, il conte di Blois. L’antico maniero fu distrutto da un incendio e la residenza nobiliare fu ricostruita tra il 1738 e il 1770 nelle forme di una villa veneta dall’architetto veneziano Matteo Lucchesi con una scalinata monumentale di 365 gradini in pietra che la raccordava al borgo di sotto. Qui è possibile ammirare le dimore storiche, come palazzo Fullini Zaia, che sfoggia un porticato con cinque archi bugnati, teorie di trifore, balaustre modanate e mascheroni, nonché saloni con stucchi e affreschi, raffiguranti scene bucoliche.

Tra gli edifici di culto ricordiamo la chiesa di San Giacomo, situata tra il borgo e il castello e già esistente nel 1262 che conserva una Natività della Vergine del veneto Egidio Dall’Oglio e un organo settecentesco del veneziano Giacinto Pescetti.

Sulla sommità del colle si trova, invece, la pieve dedicata a San Floriano, attestata fino dal 743 e costruita con materiali di risulta di epoca romana, che conserva lacerti di affreschi assimilabili alla scuola di Vitale da Bologna o di Tommaso da Modena. La Chiesa della Santissima, edificata presso le sorgenti del Livenza, ospita un maestoso altare ligneo con una edicola di Domenico da Tolmezzo, un pregevole coro ligneo e numerosi affreschi.

Polcenigo è circondato da uno splendido patrimonio naturale: la Foresta del Cansiglio, le sorgenti del Gorgazzo, torrente che scaturisce da una scenografica cavità carsica prima di immettersi nel Livenza, nonché il Parco rurale di San Floriano.

Tra Polcenigo e Caneva, inoltre, si può ammirare Palù di Livenza, un sito paleolitico che è stato inserito nella lista dei patrimoni archeologici dell’umanità.

La prima domenica di settembre nel borgo si tiene la trecentenaria Sagra dei sést, la tradizionale produzione di cesti e manufatti di vimine, giunco e rafia.

 

Informazioni


Dove: Polcenigo, provincia di Pordenone

 

Informazioni: Comune di Polcenigo-www.comune.polcenigo.pn.it

Pro Loco Polcenigo, Piazza Plebiscito 3 – www.prolocopolcenigo.com – tel.: +39 328 7560465; e-mail: info@prolocopolcenigo.com

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI PORDENONE

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Mostra Permanente Foreste

Mostra Permanente Foreste, Uomo, Economia del Friuli Venezia Giulia

 

L’esposizione – un percorso didattico dedicato al complesso ecosistema forestale – è allestita nella sede del Museo della Terra di Venzone (Palazzo Orgnani Martina). Con plastici, modelli e diorami illustra la storia delle foreste e la fauna che le abita (gli insetti, i nidi, i segni e le tracce degli animali, la fauna del terreno), analizzandone gli aspetti storico-culturali, naturalistici, di produzione, di sviluppo e di tutela.

Nelle sale espositive trovano spazio le tematiche dell’evoluzione del paesaggio forestale della regione dal periodo delle glaciazioni ad oggi; la toponomastica forestale e i mestieri ormai scomparsi; le caratteristiche climatiche e geolitologiche del territorio nonché le principali tipologie forestali del Friuli Venezia Giulia: la boscaglia submontana, la faggeta, i boschi misti di conifere e la boscaglia subalpina, con realistici diorami e rappresentazioni di frutti, semi e legni di conifere e di latifoglie; ci sono anche una rassegna micologica di oltre trecento tipi di funghi e una sezione dedicata al bosco nella tradizione mitologica e fantastica.

 

Informazioni

Servizi: visite guidate, bookshop, accessibile ai disabili

Indirizzo: Palazzo Orgnani Martina, Via Mistruzzi 4, Venzone

Informazioni: www.parcoprealpigiulie.it; E-mail: info@parcoprealpigiulie.it; www.provincia.udine.it/musei e presso l’Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica di Venzone, Via Glizoio di Mels 5/4 – Tel./Fax: 0432 985034; www.venzone.org; E-mail: info@venzone.org o Comune di Venzone,

Piazza Municipio 1 – Tel.: 0432 985266-67; Fax: 0432/985404; E-mail: comune.venzone@comunedivenzone.it

Orario di apertura: sabato 14.00-18.00 e, da maggio a ottobre, domenica 14.00-18.00; altri giorni e orari su prenotazione – Tel. 0432 985865

Ingresso: gratuito

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

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Provincia di Trieste

La provincia di Trieste si sviluppa in una sottile striscia di terra lunga circa 30 km, stretta tra il mare Adriatico e il Carso. Si affaccia sull’ampio golfo che accoglie la città di Trieste e un’alternanza di baie, porticcioli e scogliere mozzafiato con castelli a picco sul mare, come quelli di Miramare e di Duino. Alle spalle la protegge l’aspro paesaggio carsico, dove si possono ammirare grandiosi spettacoli naturali come la Grotta Gigante o la Dolina di Percedol, una valle ricca di rigogliosa vegetazione. Dall’altipiano carsico, con le sue grotte, alle suggestive foci del Timavo, alla riserva marina del Parco di Miramare; dalle falesie di Duino, vicino al Castello, alle riserve naturali del Monte Lanaro, del Monte Orsario e della Val Rosandra, la natura di questo lembo di terra è unica in ogni stagione.

Ma il fascino del territorio oltrepassa gli aspetti naturalistici: l’elegante città d’arte di Trieste, dov’è evidente l’eredità culturale asburgica, i paesini carsici con le loro tradizioni e perfino le piccole località turistiche costiere costituiscono grandi tesori custoditi in questo piccolo lembo di terra.

Trieste deve il suo fascino al suo essere città di frontiera e insieme porto di mare, che ha portato al sovrapporsi e incrociarsi di popoli e culture molto diversi: grazie alle sue eredità italiana, mediterranea, mitteleuropea e slava, Trieste ha una ricchezza culturale che si palesa immediatamente al visitatore tramite i suoi splendidi edifici che rispecchiano tutti gli stili delle varie epoche, dalla romana al neoclassico al razionalismo, e tramite le chiese appartenenti a tutte le religioni praticate dai diversi popoli che qui hanno trovato casa. Non bisogna poi tralasciare di visitare i suoi caffè storici, che han visto passare la storia di questa città e che sono ancora luogo d’incontro fondamentale, insieme ai buffet dove si gusta la tipica cucina locale.

Anche la cucina naturalmente è un incrocio di sapori, dalla Mitteleuropa al mare: di tradizione mitteleuropea sono la jota (minestra di fagioli, crauti e patate), i gnochi de pan e i gnochi de susini e i capuzzi (crauti). La cucina di pesce ha tradizioni tipicamente venete, come i sardoni in savor.

Anche i dolci sono per lo più di tradizione austroungarica e veneta: presnitz (dolce di sfoglia e frutta secca) e putizza (pasta morbida ripiena di frutta secca), strucolo de pomi (strudel di mele), strucolo cotto (strudel di noci), crostoli (chiacchiere veneziane), krapfen (bomboloni alla marmellata o alla crema), fritole (specie di piccola frittella) e pinza (un pane dolce).

Infine i vini: Terrano, Malvasia e Refosco, coltivati sul Carso, stanno diventando sempre più rinomati. È stata istituita pure la Strada del Terrano, che attraversa gran parte della provincia sull’altipiano carsico, da Opicina a Sistiana, portando nei luoghi della produzione vinicola. Le osmize (da “osem”, otto in sloveno), segnalate sul Carso da un ramo verde, risalgono ad un editto dell’Imperatrice Maria Teresa d’Austria che consentiva ai contadini la vendita diretta di vino e di altri prodotti agricoli di propria produzione per la durata di otto giorni. Vi si trovano prosciutto crudo e cotto, salame, il tipico formaggio Tabor, uova sode e, naturalmente, il vino.

 

 

 

CULTURA
BORGHI TIPICI CASTELLI EVENTI
    MONUMENTI E SITI STORICI MONUMENTI RELIGIOSI MOSTRE
      MUSEI SITI ARCHEOLOGICI VILLE E PALAZZI
      NATURA
      CASCATE ESCURSIONI FIUMI
      GIARDINI E PARCHI GROTTE LAGHI E LAGUNE
        MONTAGNA PARCHI E RISERVE SPIAGGE
          ENOGASTRONOMIA
          RISTORANTI AGRITURISMO PIZZERIE
            CANTINE PRODUTTORI
            OSPITALITÀ
            HOTEL BED & BREAKFAST AGRITURISMO
                CAMPEGGI AFFITTACAMERE APPARTAMENTI PER VACANZE
                  SPORT
                  TREKKING E PASSEGGIATE MOUNTAIN BIKE CAVALLO
                      SPORT ACQUATICI SPORT INVERNALI SPORT MONTAGNA
                          Cascate_rio_Boncic1

                          Cascate rio Boncic

                          Il rio Boncic nasce dal pianoro di Campo de Bonis; dopo circa 1,5 km precipita attraverso una spettacolare successione di salti, alcuni dei quali alti più di dieci metri, da quota 670 m circa a quota 445 m. Le cascate si sviluppano in un ambiente naturale incontaminato, fra una folta vegetazione, in una stretta e tortuosa gola, incisa nel Flysh del Grivò, poco prima della confluenza nel Rio Bianco, affluente del Natisone. Si raggiungono partendo dal paese di Taipana (UD) e seguendo le indicazioni turistiche per il Campo di Bonis. Raggiunto il grande pianoro, si può parcheggiare presso l’azienda agrituristica.
                           
                           
                           
                           
                           
                           
                           
                           
                           
                           
                           
                           
                           
                           

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