Cascate_Arzino

Cascate dell’Arzino

L’Arzino è uno dei più bei torrenti alpini del Friuli Venezia Giulia. Nasce nei pressi di Sella Chiampon ed è alimentato da due sorgenti principali: la Roggia del Nanul e il Fontanone. Poco dopo la sua sorgente, circondate da boschi di faggi, una serie di cascate spettacolari lasciano spazio a grandi vasche di erosione alternate a profonde pozze smeraldine.

Le cascate sono raggiungibili senza difficoltà percorrendo una breve e comoda stradina forestale, che prende il via all’inizio della Valle di Preone. Si raggiunge prima Sella Chiampon: dopo qualche centinaio di metri a destra della strada un piccolo piazzale permette la sosta dell’auto. Poi si scende su una stretta strada forestale fino ad arrivare a un ponte che attraversa il torrente Arzino a valle delle prime cascate. Per scendere fino alla base delle altre cascate si può costeggiare il torrente o seguire ancora la strada forestale.

 
 
 
 
 
 
 
 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Muggia

Spiaggia di Muggia

Muggia, piccola località balneare in provincia di Trieste al confine con la Slovenia, ha sette chilometri di litorale che si estendono in un golfo profondo a costa bassa, in cui si alternano tratti con scogli, coperti di ginestre e oleandri, a tratti con baie sabbiose. In alcune zone sono state costruite delle piattaforme in riva al mare cristallino. Diversi stabilimenti balneari e locali pubblici offrono tutti i servizi balneari, compreso il noleggio di attrezzature per praticare sport acquatici.

A Muggia si trova uno dei principali porti turistici dell’alto Adriatico, San Rocco, che può ospitare fino a 525 barche.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI TRIESTE

Sacile

Sacile

Sacile – il Giardino della Serenissima – sorge sulle rive dei lenti meandri del Livenza e sulle sue isole. Nelle sue acque si specchiano gli eleganti palazzi in stile lagunare, accesi dai riflessi che crepitano sul fiume. La città si può scoprire passeggiando lungo i ponti e le passerelle che scavalcano le anse del corso d’acqua. Su Piazza Duomo, piccolo campiello veneziano sorto su una delle due isole fluviali, si affacciano il Duomo di San Nicolò – il Santo patrono dei marinai –, la Chiesetta della Pietà, i palazzi Carli, Borsetti, Plateo e Ovio Gobbi. All’interno di quest’ultimo si trova il ritratto affrescato di una donna con un pappagallo, ritenuta Caterina Cornaro, nobile veneziana che fu regina di Cipro.

Le Contrade Ruga e Montalbano sono costeggiate dalle abitazioni con portici delle botteghe artigiane dell’età comunale. Nel Foro Boario o Pra’ Castelvecchio si possono ammirare i vecchi bastioni medievali. Nei pressi del Parco dell’Ortazza si trova il Palazzo Ragazzoni con la splendida corte interna ornata da statue in stucco e le sale del piano nobile affrescate da Francesco Montemezzano. Anche via Cavour è costellata di eleganti dimore sei e settecentesche, come il palazzo Granzotto e il Sartori, a ridosso del bastione di San Rocco.

In Piazza del Popolo, l’antico “Portus Sacili”, attraccavano le barche mercantili che navigavano lungo il Livenza. Questa via d’acqua, che consentiva i commerci con il Nord Europa, impresse lo sviluppo economico di Sacile sotto la dominazione della Serenissima: infatti, il fiume, oltre a muovere innumerevoli opifici (mulini, foli di panni, cartiere e battiferro), era percorso dalla flotta di “burchielli” che, trainati a riva dai cavalli, risalivano e scendevano la corrente portando a valle il legname dei boschi del Cansiglio e tornavano carichi di ogni genere di mercanzia da Venezia. Sulla piazza, che perciò è detta anche Piazza del Mercato, sorsero eleganti palazzi signorili, edificati dai ricchi mercanti, come i palazzi Fabio De Zanghis, Loschi e Pianca oltre al quattrocentesco Palazzo Comunale. Da vedere, ancora, in via Garibaldi, i palazzi De Casagrande, Prata e Doro. Meritano un cenno l’ex Chiesa e l’Ospitale di San Gregorio, la Porta Coneian, il cinquecentesco Palazzo Bellavitis e la casa natia del pittore Luigi Nono.

Ogni anno, in agosto, si celebra la tradizionale Sagra dei Osei, una delle più vecchie fiere italiane.

 

ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI PORDENONE

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Giardino e Parco di Rocca Bernarda

Il complesso di Rocca Bernarda sorge sul colle Azzano, circondato dal parco segnato dall’alternarsi di boschetti e prati: vi trovano spazio bicentenari cedri del Libano, olivi, carpini e tuje che fanno da sfondo a statue settecentesche; il grande cipresso di oltre quattrocento anni a guardia dell’ingresso dell’edificio è stato dichiarato monumento storico.

Nel XV secolo il colle ed i territori circostanti furono donati dal Patriarcato al Comune di Cividale che, a sua volta, li cedette ai Capiferro, nobile famiglia di origine romana. L’ultima Capiferro portò in dote la rocca al marito Giacomo Antonio di Valvason Maniago. Al 1567 risale invece la costruzione delle fabbriche di villa, l’allestimento delle vigne e di spazi per la caccia volute da Giacomo e Bernardo Valvason Maniago. I progetti forse coinvolsero anche Giovanni da Udine e intesero adibire l’edificio ad “ornamento di que nostri colli, et per diletto et per commodo mio et de gli amici”.

L’edificio, perdendo la sua primitiva funzione di fortilizio difensivo, veniva usato dai fratelli Valvason Maniago per ospitare eventi mondani e convegni letterari.

I vini di Rocca Bernarda, quali il picolit e la ribolla, furono donati in più occasioni ai luogotenenti veneti e persino all’imperatore Carlo V.

Estinti i Valvasone, nel 1762 la proprietà passò ai Riccardi, che riformarono le strutture e gli impianti agrari, realizzarono migliorie nella rete viaria e, forse, l’impianto del parco all’inglese, con prevalente inserimento di conifere all’esterno alla rocca.

Successivamente il complesso cambiò più volte proprietà: prima gli Antonini, poi i Belgrado e infine Leonardo Mareschi che nel 1873 abbellì l’interno della dimora e migliorò il verde nelle sue adiacenze.

Nel 1914 il complesso fu acquistato dall’agronomo Giacomo Perusini che mise in atto nuove opere di bonifica e diede avvio al rilancio produttivo ed estetico poi promosso anche dal figlio Gaetano, agronomo ed antropologo. Alla sua morte, avvenuta nel 1977, il complesso fu ereditato dal Sovrano Militare Ordine di Malta.

 

Informazioni


Indirizzo: Via Rocca Bernarda 27, Premariacco (Ipplis)

Superficie totale: 4,50 ha

Impianto planimetrico: all’italiana (giardino) e all’inglese (parco)

Condizione giuridica: proprietà privata

Peculiarità scenografiche e compositive: aiuole, siepi, viali

Specie botaniche di rilievo: bosso, carpino, cipresso, glicine, pino nero, tasso, Thuja plicata

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Museo Civico Federico de Rocco

Situato al secondo piano della Torre Raimonda, il museo conserva reperti archeologici provenienti dal territorio in grado di restituire testimonianze che vanno dal mesolitico al medioevo. Si tratta di materiali litici, ceramici, in metallo e in vetro provenienti da raccolte e recuperi nei territori di Casarsa, San Vito, Chions, Sesto al Reghena, Morsano, San Martino al Tagliamento, Pravisdomini e Fiume Veneto.

Significativi i reperti risalenti allla prima età del ferro provenienti dalla ricca necropoli paleoveneta di San Valentino (VIII-VII secolo a. C.), ben attestata anche l’età romana (fine I sec. a. C.-IV sec. d. C.) con vasellame, vetri, metalli e monete. Al periodo longobardo appartengono alcuni resti emersi nella necropoli di San Giovanni di Casarsa.

La sezione storico artistica espone, inoltre, opere lignee e un ciclo di affreschi della prima metà del Quattrocento provenienti dall’antica dimora cittadina degli Altan.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Torre Raimonda, Via Pomponio Amalteo, San Vito al Tagliamento

Servizi: visite guidate su prenotazione, bookshop, laboratori didattici, archivio documentale

Informazioni: Comune di San Vito – Tel.: 0434 80405;

Fax: 0434 874477; www.comune.san-vito-al-tagliamento.pn.it e presso il Punto di Informazione e Accoglienza Turistica, Casa Barnaba, Piazza del Popolo – Tel.: 0434 80251; E-mail: iat.sanvitoaltagliamento@gmail.com

Orari di apertura: ogni prima domenica del mese (tranne nel mese di agosto) 15.00-18.00

Visite: per la prenotazione delle visite guidate contattare l’Ufficio Beni e Attività Culturali di San Vito – Tel.: 0434 833295

Ingresso: gratuito

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Cimitero di guerra austro-ungarico Aurisina

Circondato da un recinto di pietra bianco e immerso nei boschi della dolina Šišček – la più ampia del Carso triestino – il camposanto raccoglie un migliaio di croci in pietra grezza che segnalano le spoglie dei soldati austro-ungarici caduti durante la Grande guerra tra Monfalcone e il Monte Ermada, teatro di aspri scontri durante l’undicesima battaglia sull’Isonzo nel 1917, che comportarono la distruzione di tutti i paesi del territorio circostante con gravissime perdite umane per entrambi i fronti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Duino Aurisina

Orari di apertura: dall’alba al tramonto

Come arrivare: sentiero segnalato CAI 32 con partenza da Aurisina

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Doggy_Beach

Doggy Beach

La “Doggy Beach“, stabilimento balneare per i cani e i loro accompagnatori, si trova a Lignano Sabbiadoro, vicino all’Ufficio 1. Con un’estensione di circa 2.300 mq, offre un’infinità di servizi: spogliatoi, toilette, spazio toelettatura self service, docce (anche per i cani), lettini, ombrelloni e brandine per i cani (nelle postazioni Dog-Vip c’è anche un recinto dove il cane può stare senza guinzaglio).

La spiaggia è dotata di una piccola piscina per i cuccioli, e il tratto di mare antistante è delimitato per la sicurezza degli animali. Sulla spiaggia trova posto pure un campo di agility-dog dove i cagnolini potranno scorrazzare liberi. La “Doggy Beach” offre inoltre un servizio veterinario e un istruttore cinofilo specializzato. Lo stabilimento, realizzato secondo la normativa contro le barriere architettoniche, è dotato anche di un chiosco bar e di un corner-shop dedicato ai cani.

 

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