ProtMiramare

Riserva Naturale Marina di Miramare

Riserva marina di Miramare

 

L’area protetta è situata nel Golfo di Trieste, ai piedi del promontorio di Miramare, e si sviluppa lungo il litorale racchiuso tra il porticciolo di Grignano e la riviera di Barcola. Il tratto costiero è formato dalla roccia calcarea tipica del Carso che avvicinandosi al mare digrada in massi, ciottoli e sabbia. La fascia costiera è soggetta a un regime di tutela integrale ad eccezione di un corridoio in corrispondenza della scogliera del Castello di Miramare in cui sono consentite le visite subacquee.

L’immersione nelle acque della riserva marina consente di osservare un’unicità biologica preziosa perché diversificata in microambienti specifici abitati da una notevole varietà di specie. Nella zona di marea ci si potrà imbattere in crostacei cirripedi, molluschi bivalvi, granchi, pomodori di mare e la quercia di mare, autentico relitto biogeografico dell’ultima glaciazione, nonché la bavosa pavone, specie simbolo dell’Area marina protetta. Colonizzano invece le rocce, alghe verdi e brune, spugne a canne d’organo e celenterati come gli anemoni di mare, mentre salpe, sciarrani, occhiate e orate nuotano entro i quattro metri di profondità, e più ancora in profondità spigole e corvine. Oloturie, ofiure o stelle serpentine, stelle marine e crostacei si mimetizzano sui fondali sabbiosi e fangosi, dove vivono anche la mormora e il mollusco bivalve più grande del Mediterraneo, la pinna nobile, la cui conchiglia grande fino a settanta centimetri offre ospitalità a spugne e ascidie incrostanti.

La modesta profondità del Golfo di Trieste (i fondali raggiungono una profondità massima di 18 metri) non ha impedito di avvistare durante l’estate delfini e tartarughe di mare.

La sede dell’Area marina protetta di Miramare si trova presso il Castelletto, mentre per le attività in mare è attivo un punto di appoggio nell’ex Bagno Ducale, un tempo luogo eletto ai bagni di sole degli Asburgo.

Il Centro visite offre un percorso multisensoriale che ricrea la sensazione di camminare sul fondale marino, nonché acquari e una vasca tattile dove è possibile toccare alcuni degli inquilini del mare.

 

Informazioni


Ubicazione: Viale Miramare 349, Grignano, Trieste

Estensione: 30 ettari, fino a 200 metri dalla linea di costa

Informazioni: www.riservamarinamiramare.it – Associazione italiana per il WWF for Nature Onlus; tel.: 040 224147; e-mail: info@riservamarinamiramare.it

Servizi: centro visite, biblioteca, aula didattica, laboratorio, bookshop, accessibile ai disabili

Attività: visite guidate, laboratori didattici, seawatching, immersioni con autorespiratore ad aria per subacquei forniti di brevetto, week-end blu, Settimane azzurre per le scuole

Centro visite: tutte le domeniche 10.00-11.00 e 12.30-16.00; aperture straordinarie su prenotazione

Ingresso: intero visita libera € 2,50; ridotto € 2,00 (studenti, over 65); gratis fino ai 5 anni e soci WWF; intero con visita guidata € 5,00; ridotto € 4,00

Visite: su prenotazione visite guidate per gruppi di almeno 8 persone contattando la Segreteria attività didattiche e ricreative – tel.: 040 224147 interno 3; e-mail: info@riservamarinamiramare.it – infosub@riservamarinamiramare.it

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ALTRO IN ZONA
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Banco d’Orio di Grado

La spiaggia del Banco d’Orio si trova su una lunga isola, a Ovest di Grado, che divide la laguna dal mare. Il Banco d’Orio si può raggiungere solo via mare, anche con una motonave che parte dal porto di Grado, per cui la spiaggia è molto tranquilla e poco affollata. Si tratta di una lunga e ampia striscia di soffice sabbia dorata, dal fascino selvaggio, libera, immersa in una natura incontaminata, dove nidificano molte specie di uccelli. Il mare sul lato Sud è molto bello, azzurro, trasparente, con fondali sabbiosi e digradanti, mentre a Nord prevale il fondale melmoso lagunare.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI GORIZIA

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Camino al Tagliamento

Situato sulla riva sinistra del Tagliamento, Camino è bagnato dal Varmo, che sgorga in frazione San Viadotto, ed è attraversato da numerose rogge e risorgive. Il toponimo deriva dal latino caminus, a ricordo delle numerose fornaci che qui furono attive fino al XVIII secolo. È, inoltre, conosciuto per la sua antica tradizione dei maestri organari.

Il paesaggio rurale segna il territorio, con piccoli borghi diffusi ancora intatti, nei quali è possibile ritrovare l’edilizia tipica della civiltà contadina: i casoni di campagna in mattoni e sassi di fiume con ampi portali che si affacciano sulle corti interne.

Il Borc dai Siors, come indica il nome, raccoglie i palazzi dei ricchi possidenti terrieri – da ricordare il Palazzo Minciotti che conserva fregi e pavimenti veneziani – oltre alla Chiesa Arcipretale di Ognissanti, in stile neoromanico e la Pieve di Rosa che, con origini che risalgono al Duecento, è l’edificio più antico del comune, ricco di pale d’altare e affreschi. Inoltre, degni di nota sono il settecentesco Palazzo Luccardi, la Villa Colloredo Mels a Gorizzo, il borgo rurale di Bugnins e il Mulino di Glaunicco, citato da Ippolito Nievo nella novella Il Varmo. Allo scrittore romantico, che fu molto legato a questo borgo, è stato dedicato un itinerario tematico sui luoghi della sua vita e delle sue opere.

Informazioni


Dove: Camino al Tagliamento, provincia di Udine

Informazioni: www.comune.caminoaltagliamento.ud.it

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

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Museo carnico delle arti e tradizioni popolari Luigi e Michele Gortani

Ospitato nel seicentesco Palazzo Campeis, il museo espone una ricca collezione di manufatti artistici e artigianali delle tradizioni carniche ascrivibili a un arco di tempo che va dal XIV al XIX secolo. La notevole quantità di testimonianze materiali, relative alle vicende economiche e sociali, nonchè alla storia del gusto e alla cultura popolare, ne fanno uno dei musei etnografici più importanti a livello europeo.

Il percorso espositivo offre la ricostruzione di ambienti domestici e di lavoro d’epoca, come le tradizionali cucine carniche con focolare in pietra, bronzini, caldaie in rame, terraglie e ceramiche; le botteghe del lattoniere, del tessitore e del falegname. Inoltre, sono presenti utensili e manufatti dei mestieri tradizionali, come i ferri battuti e lavorati, gli attrezzi dell’artigianato e quelli della vita agreste e pastorale, raccolte di costumi popolari, casse nuziali e merletti; nonchè una serie di oggetti della devozione popolare: croci e monogrammi scolpiti, incisi o ricamati e alcune sculture lignee dipinte e dorate dei secoli XV e XVI raffiguranti santi.

Oltre alle sezioni dedicate alle maschere tradizionali e agli strumenti musicali fanno parte delle collezioni una serie di dipinti del pittore carnico Nicola Grassi (1682-1748) e ritratti dei secoli XVIII e XIX, tra i quali quelli appartenuti alla famiglia Linussio, legata alla storia dell’industria tessile locale.

Gran parte dei materiali esposti facevano parte della collezione di Michele Gortani (1883-1966) cui il museo, inserito nella rete CarniaMusei, è dedicato.

 

Informazioni


Indirizzo: Via della Vittoria 2, Tolmezzo

Servizi: visite guidate, laboratori didattici, fototeca, archivio documentale, bookshop, audioguida e materiali divulgativi; parzialmente accessibile ai disabili

Informazioni: www.museocarnico.it; rete museale CarniaMusei – www.carniamusei.org; Tel.: 0433 487779

Orari di apertura: da martedì a domenica 9.00-13.00 e 15.00-17.00; chiuso il lunedì; nel mese di agosto tutti i giorni

Ingresso: intero € 5,00; ridotto € 3,00 (dai 7 ai 14 anni, oltre i 65 anni, gruppi composti di più di 15 persone); ridotto € 2,00 (per scolaresche e disabili); gratis con FVG Card

Visite: guidate (su prenotazione)per singoli o gruppi da 2 a 5 persone € 10,00; gruppi da 5 a 15 persone € 15,00; gruppi da 15 a 30 persone € 25,00

Tel./ Fax: 0433 43233

E-mail: info@museocarnico.it

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ALTRO IN ZONA ALTRO IN PROVINCIA DI UDINE

Parco_Piuma_Isonzo_Gorizia

Parco di Piuma Isonzo

Il Parco di Piuma, compreso tra il Monte Calvario e la riva destra dell’Isonzo, si snoda su un territorio di 32 ettari diviso in due zone: una collinare, a prevalenza boschiva, compresa tra il torrente Groina e i colli di Oslavia; l’altra fluviale, dove i torrenti Groina e il rio di Piuma si immettono nell’Isonzo, in un suggestivo alternarsi di piccole insenature e speroni di roccia.

Questi terreni boschivi, caratterizzati dalla prevalenza di castagni, roveri e roverelle, ciliegi selvatici e frassini, sono abitati da cinghiali, caprioli, volpi, lepri e scoiattoli oltre al gufo reale e la civetta. Lungo il fiume nidificano i cigni e trovano rifugio gli aironi.

Il bosco – attrezzato per il trekking, mentre lungo il fiume è possibile praticare il kayak e la canoa – offre al visitatore anche la possibilità di esplorare l’area seguendo un percorso di tipo didattico-naturalistico; si trovano, inoltre, un percorso ginnico e numerose aree per il ristoro con tavoli e griglie all’aperto.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Località Piuma (Gorizia)

Impianto planimetrico: parco naturalistico

Superficie totale: 32 ha

Peculiarità scenografiche e compositive: sorgenti e cascatelle

Specie botaniche di rilievo: rovere, robinia, castagno, ciliegio, acero di monte, ontano nero, pioppo nero, salice bianco, nocciolo

Condizione giuridica: proprietà pubblica, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia

Orari di apertura: sempre aperto

Servizi: strutture ricreative, gazebo, zone pic nic, aree gioco

Come arrivare: accessi con parcheggio da Via Ponte del Torrione; Via Generale Achille Papa; Viale generale Edoardo Chinotto; Via Bella Veduta

Informazioni: Azienda regionale delle Foreste del Friuli Venezia Giulia, Via Mazzini 41, Udine

Tel.: +39 0432 294711

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ALTRO IN ZONA
Fiume_Natisone

Fiume Natisone

Il Natisone (pare che il nome derivi dal latino natare, nuotare; Nadison in friulano, Nediža in dialetto sloveno locale, Nadiža in sloveno) è il più importante fiume del Friuli orientale, principale affluente del fiume Torre e sub-affluente dell’Isonzo.

Nasce in Italia, nelle Alpi Giulie, ad un’altitudine di 415 m. s.l.m., nelle vicinanze di Prossenicco, al confine tra il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia, e deriva dalla confluenza del rio Bianco e del rio Nero. Per un tratto segna il confine dell’Italia, poi scorre in territorio sloveno per circa 10 km e rientra in Italia nei pressi di Stupizza, in comune di San Pietro al Natisone, dove la valle prende il suo nome. In questa zona, il fiume ha scavato delle vere e proprie forre vicino a Vernasso e Ponte San Quirino. Riceve le acque dell’Alberone, dell’Erbezzo e del Cosizza, poi, a sud di Cividale, inizia il corso più selvaggio del fiume che scorre in profonde forre calcaree; successivamente le rive si abbassano gradatamente. Raggiunto Trivignano scompare completamente nella falda alluvionale e confluisce nel Torre dopo un percorso di circa 32 km.

La parte alta del fiume ospita trote marmorate, trote fario, temoli, scazzoni; quella più bassa è popolata da barbi, cavedani, alborelle, gobidi e nasi, o savette, specie alloctona di recente immissione.

L’ambiente fluviale rappresenta un habitat ideale per vari uccelli migratori come anatre, cicogne ed aironi, ma anche per molti altri uccelli, anche rari, come il succiacapre.

 

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Villa Mangilli Schubert

Costruita verso la metà del Seicento dai Mangilli, una famiglia di mercanti originari di Caprino, fu ristrutturata nel secolo successivo. Alla villa si accede dal cancello in ferro battuto fra due pilastri in conci di pietra sormontati da anfore che declinano ai lati in due volute. Sul giardino, superate le due peschiere semicircolari, s’affacciano le due barchesse e la villa, preceduta da una scalea balaustrata. Il portale d’ingresso reca al di sopra di un eleborato architrave lo stemma della famiglia Mangilli e i comignoli sono abbelliti da pinnacoli cuspidati.

Sulla strada è visibile la cappella dedicata alla Natività di Maria, eretta nel 1676 e ristrutturata nell’Ottocento.

 
 
 
 
 
 
 
 

Informazioni


Indirizzo: Vicolo Mangilli 1, Frazione di Marsure di Sotto, Povoletto.

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