Risale alla metà del I secolo d. C. la più antica costruzione ancora visibile sul colle di San Giusto: si tratta di un propileo, o meglio dei resti di un antico portale d’accesso a un’area sacra recintata, che conteneva probabilmente uno o più templi. Il propileo era davvero monumentale: largo 17,20 m e profondo 5,28 m, era costituito da due grandi strutture laterali colonnate e una scalinata centrale, e si trovava in cima alla strada principale (oggi via della Cattedrale) che univa la riva del mare al punto più elevato della città.
I resti oggi visibili sono delle colonne appartenenti all’estremità anteriore sinistra del monumento, inglobate nel campanile della cattedrale di San Giusto. I resti della struttura di destra e della scalinata sono visibili scendendo nel cunicolo che si apre nel giardino dell’Orto Lapidario, adiacente alla Cattedrale.
Per quanto si sa, questo è l’unico propileo romano conservatosi in Europa.
Accanto alla cattedrale sorgono i resti di una basilica civile, il cui primo impianto risale circa alla metà del I secolo d. C. Era una costruzione molto grande (88 m x 23,50 m), a tre navate; sul lato mare si trovava una platea lastricata, il Foro. Della basilica restano solo due file di ceppi di colonne: probabilmente nel V secolo le pietre di questi edifici monumentali divennero materiale per la costruzione della basilica paleocristiana, che incorporò anche il propileo utilizzandolo come base per il campanile.
Nel castello in cima al Colle di San Giusto è ospitato il Lapidario Tergestino, che raccoglie i resti lapidei provenienti dagli scavi della città.
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